10 cose su cui riflettere prima di acquistare un gioco

Dall’età giusta, allo sviluppo delle capacità, sino al materiale e a luogo di fabbricazione: tutti i fattori sui quali riflettere quando regaliamo dei giochi ai bambini.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Pubblicato: 13 Marzo 2023 13:18

I bambini di ogni età sono sempre più spesso vittime di acquisti compulsivi di giocattoli comprati dalla famiglia, senza aver riflettuto abbastanza,. Complici la grande varietà di giocattoli sul mercato, i prezzi economici, e la presenza di sempre meno bambini in famiglia, non c’è nonno, zio o genitore che lesinino giocattoli anche senza necessità di una ricorrenza. Si potrebbero sfogliare pagine e pagine di manuali pedagogici sulle conseguenze di acquisti continui, da parte di adulti a volte incapaci di esprimere un rifiuto o che, per i propri sensi di colpa, riversano sui figli attenzioni attraverso oggetti. Ma oggi non parleremo di questo ma ci limiteremo ad analizzare le cose su cui riflettere prima comprare un gioco per nostro figlio.

Sappiamo che la scelta del gioco adatto è importante perché quello che per noi è un semplice oggetto di intrattenimento, per loro è uno strumento attraverso il quale apprenderanno, scopriranno, si appassioneranno. È per questo che, prima di innamoraci di un’idea, un colore, uno stile, dovremmo capire perché comprare quel gioco al bambino e non un altro.

Verifichiamo che sia un gioco adatto all’età

Quante volte ci ritroviamo regali assolutamente non adatti all’età di nostro figlio! Quasi sempre si tratta di giochi studiati per bambini più grandi o perché pericolosi (a causa della presenza di elementi  troppo piccoli e potrebbero causare un rischio di soffocamento) o perché troppo complessi. La dicitura dell’età sulla scatola del gioco è sempre chiara e va rispettata. Il rischio è quello di creare una frustrazione nel bambino che non riesce a completare un gioco, perché troppo difficile, in quanto richiede delle competenze che egli ancora non ha. Non è una questione di intelligenza, di essere svegli o meno, di avere un fratellino o sorellina più grandi a casa. Lo sviluppo cognitivo e motorio vanno rispettati, per preservare la sua autostima:  ogni età ha il suo gioco, non anticipiamo tappe ma concediamo al bambino il suo tempo.

Sulla scatola troveremo indicato anche il numero di giocatori e sarà importante valutare anche quello: non ha senso compare un gioco che va fatto con tanti partecipanti, se in casa siamo pochi o i fratellini e le sorelline sono ancora troppi piccoli o viceversa troppo grandi. Anche questo può causare frustrazione, se poi il gioco rimarrà inutilizzato.

Attenzione alle capacità che il gioco va a stimolare

Sempre più spesso, sulla scatola del giocattoli, accanto all’età, c’è anche la dicitura delle competenze che si vanno a stimolare attraverso il gioco. Spesso, una o due sono dominanti, ed è importante capire se sono quelle adatte al momento che sta vivendo il nostro bambino. Se il gioco non è un mero intrattenimento passivo ma un modo per scoprirsi e scoprire, per cimentarsi in una nuova avventura e conoscenza verso il modo, è assolutamente un dato importante quello che ci viene fornito. Se, ad esempio, nostro figlio ha bisogno di sviluppare la concentrazione, prenderemo giochi che richiedano attenzione, pazienza, e non prodotti rumorosi con lucine e musiche. Se è sullo sviluppo dell’autonomia, della creatività che il bambino dovrà fare uno sforzo, ci concentreremo sull’acquisto di un gioco di dadi, ad esempio, dove ad ogni nuova mance bisognerà inventare una storia, senza l’aiuto di nessuno e così via.

Meglio giochi multiuso, che crescano con lui

Il concetto dell’usa e getta come anche del prodotto di breve durata, anche se lentamente, si sta abbandonando. Lo vediamo su ogni aspetto del mercato, anche in campo dell’infanzia. Si tende a creare prodotti che hanno più vite, che crescono con il bambino. È palese nel campo della puericultura come anche in quello dell’arredamento della cameretta. Lo stesso discorso vale per i giocattoli. Alcuni hanno più livelli di complessità, in base all’età del giocatore. Questo è da un lato un modo per rispettare le tappe evolutive, per non annoiare nel tempo il bambino che ormai ha raggiunto un buon livello di gioco e non è più stimolato dalle vecchie regole ed infine, se si tratta di un gioco costoso, per ammortizzare quella spesa che ci può sembrare eccessiva ma che, nel tempo, svela il valore intrinseco dell’oggetto.

Giocattoli e bambini
Fonte: Istock
Come scegliere i giochi da regalare

Prediligiamo giochi sostenibili o di seconda mano

Un altro fattore che ha preso piede negli anni, è quello della sostenibilità del gioco. Se negli anni 80 era un inno continuo alla plastica in tutte le sue forme, oggi si è capito come giochi con pile che vanno cambiate ogni tre per due, e con materiali che possono essere difficile da riciclare, soprattutto se sono realizzati con tanti componenti diversi, vanno evitati. Ovviamente, non si tratta di fare la guerra a priori ad buon gioco di plastica, ad un prodotto che ci sembra valido e dalle buone recensioni, ma solo di valutare bene alcuni dati per fare delle scelte consapevoli. Una strada intelligente è l’acquisto di seconda mano, per non rinunciare a ciò che ci piace, attraverso un circolo virtuoso che dà sempre una nuova vita ad un oggetto che altrimenti sarebbe sepolto in cantina o in qualche pattumiera.

Occhio alla qualità: certificazioni e materiali

Molto connesso al punto precedente è questo fattore: quello della buona qualità del gioco da acquistare. Prima di comprare un giocattolo è opportuno verificare, anche dal punto di vista etico, dove sia stato fatto. La maggioranza dei componenti di moltissimi giochi sono fabbricati in diversi Paesi, la maggioranza in Cina, e vengono poi assemblati in Italia. Noi non possiamo conoscere la catena di produzione, non possiamo farci carico di queste valutazioni, ma dobbiamo avere cura di verificare (anche per la sicurezza del bambino o della bambina che dovrà giocarci) che abbia la certificazione della Comunità Europea. Prediligiamo negozi, catene o botteghe che sappiamo fare attenzione nella scelta dei loro prodotti. Discorso legato alla qualità ed anche alla sicurezza dei giocattoli è quello dei materiali. Già ad occhi nudo, a volte, si palesano le peculiarità del gioco, come esso è stato fatto, quali materiali sono stati usati e se si tratta di un prodotto che può rompersi subito o meno. Meglio spendere di più e comprare meno giocattoli, che fare una piccola spesa per comprare qualcosa di scadente che, in genere, tenderà a rompendosi subito.

Giocattoli e bambini
Fonte: Istock
Come scegliere i giochi da regalare

Il fattore economico, quando compriamo i giocattoli

All’inizio dicevamo quanta scelta ci sia, oggi, in ambito dei giochi per l’infanzia. Ci sono continue nuove collezioni in edicola, giocattoli nuovi ed evoluzioni dei precedenti, in ogni negozio. Il mercato offre tanto, forse troppo, per questo da un lato la possibilità di risparmiare è notevole, dall’altro è più difficile districarsi quando dobbiamo fare un regalo ad un bambino, anche se si tratta di nostro figlio o nostra figlia. Non tutti abbiamo lo stesso portafogli è vero, ma i modi per risparmiare, ci sono: aspettiamo le promozioni, i saldi, seguiamo le pagine social di quella data marca, o del prodotto o del negozio che vende il giocattolo che vuole nostro figlio ed aspettiamo. Più volte, durante l’anno, vengono promosso sconti, raccolte punti. Ci vuole pazienza, ma possiamo farcela e fare un bel regalo!

Compriamo il gioco che davvero appassiona

Possibile che con il gioco appena comprato, il bambino già si annoi? Sì! Lo vediamo ogni giorno nelle nostre case, e questo avviene per due motivi: perché i bambino hanno troppo (come vedremo dopo) e perché il gioco non risponde ad alcun bisogno. Quell’oggetto che tanto gli /le piaceva o piaceva a noi ha toppato! Non è un giocattolo inutile di per sé , ma non è utile a nostro figlio o a nostra figlia. Se il gioco permette di sperimentare, cerchiamo qualcosa che consenta al bambino di mettere in pratica ( o di scoprire) le sue passioni. Pensiamo agli strumenti musicali, in formato giocattolo, che possono avvicinare alla musica i bambini, che già si capisce essere curiosi verso questo tipo di arte; oppure alle marionette, al teatrino, o ai giocattoli con un primo approccio scientifico. Per ogni età ci sono giochi che avvicinano a queste e ad altre passioni, come anche al mondo della cucina, del cucito, e così via. Bambini e bambine potranno cimentarsi in attività che in parte già conoscono, emulando anche quello che fanno mamma e papà.

Seguiamo i desideri dei bambini e noi i nostri

Quando compriamo un gioco pensiamo davvero a chi lo deve ricevere e che deve giocarci. Non a quello che avremmo voluto noi da bambini e bambine o che sta meglio nella cameretta. Seguiamo gli indizi che i piccoli ci danno ogni giorno, oltre alle richieste esplicite, che possono essere fatte sul in modo impulsivo, perché quel gioco lo hanno tutti gli amichetti. Occhio, inoltre, a non comprare giochi, in base al sesso dei bambini. Ormai gli stereotipi nei bambini dovrebbero essere più che sdoganati, eppure c’è ancora qualcuno che arriccia il naso, se è un maschietto a voler giocare con un carrozzino ed un bambolotto. Anche sulle scatole dei giochi c’è stata un’evoluzione, ma c’è ancora molta da lavorare, per evitare che reparti rosa (dedicati alla cura) siano di appannaggio esclusivo delle femmine e quelli blu ( dedicati alla scoperta, alla scienza, alle avventure) siano ad esclusivo uso e consumo degli uomini di domani.

Giocattoli e bambini
Fonte: Istock
Come scegliere i giochi da regalare

Non compriamo troppo: per giocare basta poco

Abbiamo detto che, a volte, dopo poco tempo, i bambini sono già annoiati dal gioco nuovo di zecca e questo avviene anche perché alcuni bambini possiedono troppo, senza averne colpa. È normale desiderare, chiedere, ed il nostro compito non è esaudire subito un desiderio ma anche insegnare il valore dell’attesa, della pazienza, oltre al fatto che non si può avere tutto. Molte richieste, poi, sono mosse dal desiderio di avere le stesse ose che hanno visto n tv o a casa dell’amica o alla sorella, ma i bambini non sanno sempre se quel tal gioco sé davvero bello per loro o se è adatto. Quante volte, poi, lasciano un giocattolo che hanno tanto desiderato e si mettono a giocare con oggetti di uso quotidiano (dal mestolo, alla pasta secca, ai quaderni etc), creando storie, avventure. Questo non vuol dire che non dobbiamo comprare giocattoli, ma solo che i bambini sono capaci di divertirsi con tante cose, se hanno voglia. Spesso è quella famosa “noia” a far sì che sappiano riempire spazi vuoti con la fantasia ed in quel caso, il giocattolo nuovo di zecca, visto in tv, è spesso dimenticato nell’angolo della cameretta.

Facciamo un po’ di repulisti, periodicamente

Concludiamo questa serie di fattori sui quali riflettere prima di comprare un giocattolo a nostro figlio, a nostra nipote, sperando di essere stati utili: l’idea non è quella di dire “no” al bambino, di stare mezz’ora davanti ad ogni scaffale per ragionare su quel prodotto o su quell’atro, o di rinunciare a qualcosa che davvero potrebbe piacere, solo perché è di plastica, o perché  mancano sei mesi all’età giusta. L’idea alla base di questo articolo è quella di offrire degli elementi di riflessione per fare scelte più consapevoli, per il benessere e la soddisfazione del bambino e per il pianeta. E così non potremmo che concludere facendo una riflessione sui giochi che già abbiamo a casa, prima di comprare l’ennesimo. Se con alcuni di essi, il bambino o la bambina non giocano da tempo, insieme a loro, decidiamo cosa fare. Alcuni potremmo darli in beneficienza, portarli anche insieme in qualche struttura ospedaliere, in casa famiglia, a scuola, altri potremmo metterli in vendita. Infine, se pensiamo possano tornare in auge, possiamo metterli in qualche scatola, per poi riprenderli dopo qualche mese, e vedere se l’effetto pseudo novità dà i suo effetti.

Dopo aver fatto questa valutazione, ed anche un po’ di repulisti, avendo anche liberato spazio, potrebbe essere che le stesse esigenze del bambino siano cambiate. Se, invece, il suo desiderio sarà ancora forte, sarà più bello poterlo soddisfare, ed il nuovo giocattolo troverà più spazio e meno concorrenti simili per aspetto o funzione.