Khalil Gibran, “Il vero amore”: testo e significato della poesia letta da Gino Cecchettin

Il profondo senso della poesia recitata da Gino Cecchettin durante i funerali della figlia Giulia

Pubblicato: 6 Dicembre 2023 09:51

Foto di Maria Francesca Moro

Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

“Il vero amore è l’accettazione di tutto cio che è” sono i versi recitati da Gino Cecchettin in occasione dei funerali della figlia Giulia, uccisa a 22 anni dall’ex fidanzato Filippo Turetta. È una poesia dell’autore libanese Khalil Gibran, con la quale il padre ha voluto rendere omaggio alla figlia scomparsa e a tutte le donne vittime della prepotenza maschile.

Gino Cecchettin, il discorso ai funerali di Giulia

Durante la cerimonia tenutasi nel Duomo di Padova, con forza e dignità Gino Cecchettin è salito sul pulpito a salutare la sua Giulia: “La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, – ha affermato l’uomo – ma la sua morte può, anzi deve, essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne.

Così come in precedenza aveva fatto la figlia maggiore Elena, anche Gino Cecchettin trova la forza di portare avanti la battaglia contro il femminicidio in questo momento di incurabile dolore. Prosegue poi: “Cara Giulia, è il momento di lasciarti andare”.

Ricordando la moglie Monica Camerotto, scomparsa lo scorso anno a soli 51 anni per una malattia, Cecchettin ha aggiunto: “Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto, ma anche ad imparare a danzare sotto la pioggia. Sì, noi tre che siamo rimasti vi promettiamo che, un po’ alla volta, impareremo a muovere passi di danza sotto a questa pioggia”. Il riferimento è alla poesia scelta per omaggiare la figlia.

Il vero amore, il testo della poesia di Khalil Gibran

La poesia recitata da Gino Cecchettin, Il vero amore, è un testo tratto da Il Profeta, capolavoro dell’autore libanese che mescola romanzo, filosofia e poesia. Ecco il testo completo:

Il vero amore non è né fisico né romantico.

Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è,

è stato, sarà e non sarà.

Le persone più felici non sono necessariamente

coloro che hanno il meglio di tutto,

ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.

La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta,

ma di come danzare nella pioggia.

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Il significato de Il vero amore

I versi letti da Cecchettin, appartengono a un più ampio capitolo in cui il saggio Profeta nato dalla penna di Gibran parla ai suoi discepoli dell’amore. E lo fa con versi poetici, ma non superficialmente romantici. Per Gibran l’amore non è un sentimento egoista, una fonte cui attingere nella speranza di ottenere soddisfazioni e autocompiacimento: “L’amore non dà nulla oltre sé stesso e non prende nulla se non da sé stesso. – Continua il poeta – L’amore non possiede né vuol essere posseduto. Perché l’amore basta all’amore”.

Sono versi scritti nel 1932, quando il termine femminicidio non esisteva neppure e le donne erano considerate una mera proprietà del padre prima, del marito dopo. I soli a soffrire per amore, all’epoca, erano i poeti. Gli uomini veri vivevano l’amore con un diritto, un qualcosa da plasmare secondo la propria volontà.

Gibran è magistrale nell’offrire una visione diversa, che mostra il più profondo dei sentimenti non come esclusiva fonte di gioia, ma come un processo che, a volte, richiede sofferenza e che, tuttavia, va accettato con pacifica rassegnazione: “Se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell’amore ed il piacere dell’amore, allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall’aia dell’amore. Nel mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso, e piangere, ma non tutto il vostro pianto”.