Giorgio Armani, dov’è sepolto e perché

La Città di Piacenza proclama il lutto cittadino per l'8 settembre. I funerali privati a Rivalta con sole 20 persone

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Martina Dessì

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È un ritorno alle origini. Giorgio Armani ha scelto come luogo finale il piccolo cimitero di Rivalta, adagiato sulle prime pendici della Valtrebbia. Qui riposa per sempre accanto agli amati genitori – Ugo e Maria Raimondi – e al fratello Sergio, nel silenzio raccolto di quel borgo che tanto amava e al quale sentiva di appartenere profondamente malgrado la sua intera vita si sia sviluppata su Milano.

Dov’è sepolto Giorgio Armani

Il riserbo che ha avvolto il cerimoniale funebre è stato annunciato con fermezza: i funerali di Giorgio Armani si svolgono nel pomeriggio dell’8 settembre, in forma strettamente privata, con il borgo completamente blindato. Tale misura è motivata dalla necessità di garantire sicurezza e, soprattutto, il rispetto della riservatezza di una famiglia nel lutto. A confermare questo intendimento, una nota ufficiale diffusa dall’Associazione Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli – guidata dal Conte Orazio Zanardi Landi, proprietario del borgo – che ha sottolineato l’impegno nel tutelare tanto la dignità del momento quanto la tranquillità del luogo.

Rivalta, piccolo gioiello medievale, aveva da sempre rappresentato per Armani una “destinazione dell’anima”: non solo cimitero familiare, ma spazio di radici e di ricordi. Qui, lo stilista era solito recarsi per visitare la tomba della madre, rendendo omaggio con umiltà all’affetto originario che lo aveva forgiato. E non mancava una sosta conviviale: un pasto semplice, quasi rituale, alla Locanda del Falco, dove i tortelli con la coda – piatto tradizionale della zona – ammorbidivano il ritorno dell’uomo all’interno di un legame profondo, fatto di sapori e ricordi che lo riportavano indietro nel tempo.

La scelta di Rivalta

Con la nota dell’Associazione si è evidenziato che Giorgio Armani, con questa scelta, è tornato dove era nato – a Piacenza – compiendo un’immensa dichiarazione d’amore alla sua terra. Quel paesaggio, composto dalle pietre del Trebbia, era l’elemento da cui traeva ispirazione: quell’inconfondibile greige – colore simbolo della sua estetica, sintesi di sobrietà ed eleganza – prendeva vita proprio da quelle stesse pietre. Si tratta, dunque, dell’ultima metafora della sua lunga carriera dedicata all’arte: lo stilista si richiude idealmente nel luogo che lo ha modellato, per riposare nella chiarezza dei luoghi che hanno ispirato la sua linea estetica.

L’Associazione Castelli del Ducato ha esteso cordoglio sincero alla famiglia e alle persone a lui più care, invitando i turisti e i visitatori a mostrare la massima comprensione e rispetto nella giornata dell’8 settembre – confermando che, in quelle ore centrali, Rivalta cala nel silenzio, nel rispetto di quel passo intimo e privato scelto dalla famiglia.

Così, la sepoltura di Giorgio Armani non è soltanto una collocazione fisica, ma un gesto di identità restituita a un luogo amatissimo; un ritorno alla sorgente, quasi un ultimo atto poetico. Accanto alle radici della sua esistenza, in un borgo minuscolo ma magico, che racconta di un uomo che è stato riconosciuto nel mondo per la sua gentilezza – e che ad essa ha voluto tornare, negli ultimi istanti, in pace.