E se una vacanza studio all’estero diventasse l’inizio di qualcosa di più grande?

Una vacanza studio all'estero può diventare l’occasione per scoprire cosa vuoi davvero: erasmus, università straniere, carriere internazionali. Il vostro (nuovo) futuro inizia da un’estate diversa dalle altre

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Miriam Tagini

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista pubblicista, in passato ha lavorato come web editor, content creator e social media manager. È bilingue e collabora con testate online nazionali e magazine internazionali. Per DiLei scrive di Lifestyle nella sezione GirlZ.

Pubblicato: 29 Maggio 2025 19:21

A volte, ciò che sembra un’avventura estiva come tante può trasformarsi nel primo passo verso una scelta che cambierà tutto. Una vacanza studio può essere molto più di un’occasione per imparare l’inglese o per conoscere nuovi amici: può diventare il momento in cui si apre un mondo. Letteralmente. Capita spesso, infatti, che dopo un’esperienza del genere si torni a casa con più domande che risposte: e se volessi tornare a vivere all’estero? E se il mio futuro fosse fuori dall’Italia?

In questo articolo esploriamo come una semplice vacanza studio possa accendere nuove curiosità, ispirare scelte universitarie all’estero, spingere verso un’esperienza Erasmus o addirittura cambiare per sempre la propria prospettiva sulla vita.

Una porta aperta sul mondo (e su sé stessi)

Quando si parte per una vacanza studio all’estero, di solito lo si fa con uno scopo preciso: conoscere meglio una destinazione, migliorare una lingua, fare nuove amicizie, provare qualcosa di diverso. Ma molto spesso quello che succede è ben più profondo. Si vive in un contesto nuovo, ci si confronta con culture diverse, si impara a cavarsela da soli. In poche settimane ci si scopre più autonomi, più curiosi, più aperti. Si comincia a capire cosa ci piace davvero e – forse per la prima volta – si immagina un futuro che non ha per forza confini nazionali.

Questo tipo di consapevolezza, anche se può sembrare sottile, ha un impatto enorme. Tornare a casa dopo una vacanza studio è come tornare da un viaggio in cui si è cambiati moltissimo. Non è raro, infatti, che, dopo aver trascorso del tempo in una città come Dublino, Vancouver o Brighton, si inizi a pensare: “E se tornassi qui per studiare?” o “E se facessi un semestre in Erasmus in un posto così?”.

Università all’estero: da sogno a possibilità concreta

Uno degli effetti più frequenti delle vacanze studio è che molte studentesse cominciano a prendere sul serio l’idea di frequentare l’università all’estero. Perché sì, studiare fuori non è solo per chi ha già tutto pianificato: può nascere proprio da un’esperienza estiva che ti fa innamorare di una città o di un campus.

Spesso, infatti, le vacanze studio includono anche visite a università locali, brevi workshop o seminari introduttivi in college veri e propri. Basta poco per farsi un’idea concreta: vedere con i propri occhi come funziona una lezione, parlare con studenti internazionali, scoprire che in alcune università si può scegliere un “major” e un “minor”, cioè combinare due passioni diverse nello stesso corso. Inizia a prendere forma un’alternativa reale a quella che, fino a quel momento, sembrava solo la “strada italiana”.

Ovviamente, iscriversi a un’università estera richiede impegno, preparazione e – diciamolo – anche qualche risorsa in più. Ma l’idea stessa di provarci può nascere proprio lì, mentre ti bevi un caffè tra una lezione e l’altra, in un Paese che prima conoscevi solo attraverso i film.

Erasmus e scambi internazionali

Non tutte decidono di fare un’intera laurea all’estero – e va bene così. Ma un’altra possibilità che spesso prende forma dopo una vacanza studio è l’idea di candidarsi per un Erasmus o per un altro tipo di scambio internazionale durante l’università. Si tratta di esperienze che durano da pochi mesi a un anno, e che permettono di studiare in un altro Paese pur restando iscritti all’università italiana.

Molte ragazze che hanno fatto una vacanza studio si sentono più pronte a fare questo passo: conoscono già l’inglese (o un’altra lingua), sanno com’è vivere lontano da casa e hanno meno timore di buttarsi. L’Erasmus diventa così un’estensione naturale di quell’esperienza estiva che ha lasciato il segno.

Non solo: fare Erasmus significa anche aumentare le proprie competenze, migliorare il curriculum e – dettaglio non da poco – vivere un’esperienza formativa e umana che in tanti descrivono come “la più bella della mia vita”. Se l’idea vi incuriosisce, sappiate che le possibilità sono moltissime: dalla Spagna all’Olanda, dalla Germania alla Francia, fino a destinazioni extraeuropee in caso di scambi bilaterali.

Carriere internazionali: tutto parte da una scintilla

Un’altra conseguenza a lungo termine, e spesso sorprendente, di una vacanza studio può essere l’interesse per una carriera internazionale. Non si tratta solo di scegliere dove studiare, ma anche di immaginare un lavoro che vi porti a muovervi tra Paesi, culture e lingue diverse. E qui entra in gioco un aspetto spesso sottovalutato: la fiducia in sé stessi.

Vivere per qualche settimana in un contesto diverso, magari affrontando una lingua straniera e nuove abitudini, è un grande esercizio di crescita. Si acquisiscono competenze trasversali – flessibilità, comunicazione, problem solving – che sono sempre più richieste dalle aziende, soprattutto quelle che lavorano su scala globale. Una semplice vacanza studio può diventare l’inizio di un curriculum internazionale, fatto di esperienze, scambi e scelte mirate.

Chi ha fatto esperienze all’estero ha spesso più facilità a candidarsi per programmi come il Servizio Civile Europeo, tirocini presso ONG o aziende multinazionali, stage in ambasciate o persino percorsi post-laurea in college stranieri. Un seme piantato a 16 anni può fiorire molto più avanti di quanto ci si aspetti.

Tornare… ma con uno sguardo diverso

E poi, sì: si può anche tornare a casa e decidere di restare. Non tutte le esperienze all’estero portano a cambiare vita, e non è necessariamente neanche questo lo scopo.

Ma c’è una cosa che cambia quasi sempre: il modo in cui si guarda al proprio mondo. Dopo una vacanza studio si tende ad essere più aperti, più pronti ad ascoltare, a confrontarsi, a fare scelte più consapevoli.

Magari non si cambia Paese, ma si cambia approccio. Si cercano corsi universitari più internazionali, si fanno amicizie con studenti stranieri, si segue un corso extra per potenziare la lingua. In qualche modo, l’esperienza fuori ha lasciato il segno. E anche se non si parte più, è come se un pezzetto di mondo fosse rimasto con voi.