Thin Shaming, cos’è e come difendersi dall’odio per i corpi “troppo magri”

Il Thin Shaming è l'altra faccia della medaglia del Body Shaming, cioè quella che prende di mira i corpi considerati "troppo magri" rispetto agli standard della società

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Miriam Tagini

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista pubblicista, in passato ha lavorato come web editor, content creator e social media manager. È bilingue e collabora con testate online nazionali e magazine internazionali. Per DiLei scrive di Lifestyle nella sezione GirlZ.

Ormai, per noi, il Body Shaming non è più un concetto nuovo. Sappiamo bene che si tratta di quella “pratica” di discriminare o sminuire qualcuno per il suo aspetto fisico. E, sebbene ci siano stati alcuni progressi nella nostra società, in particolare grazie ai movimenti di Body Positivity e di Body Neutrality, è innegabile che il fenomeno del Body Shaming sia ancora oggi molto diffuso.

Sicuramente, infatti, avete sentito parlare (o addirittura avete assistito a episodi) di Fat Shaming, cioè quella forma di discriminazione verso le persone in sovrappeso. Tuttavia, un’altra forma di discriminazione basata sul corpo che sta emergendo è il thin shaming, cioè il disprezzo verso le persone considerate troppo magre.

Cos’è e com’è nato il concetto di Thin Shaming

In parole semplici, il Thin Shaming si riferisce all’atto di deridere, criticare o discriminare le persone considerate troppo magre.

Anche in questo caso, come più in generale per il Body Shaming, questo concetto si basa su ideali estetici e di bellezza distorti e stereotipi imposti dalla nostra società nelle sue svariate forme. Dai modelli di passerella alle celebrità di Hollywood alle influencer sui social; i media spesso promuovono immagini di corpi magri come il “corpo ideale”. Questa visione distorta ha portato alla creazione di aspettative irrealistiche e nocive riguardo il corpo e l’aspetto fisico delle persone.

Per quanto riguarda il Thin Shaming, spesso la società ha associato la magrezza con la malattia o la mancanza di femminilità, ignorando le diverse ragioni per cui qualcuno potrebbe essere naturalmente magro. Tuttavia, alcune persone possono avere un metabolismo più veloce, possono essere geneticamente predisposte a un corpo magro o possono avere disturbi ma anche stili di vita sani che favoriscono la magrezza.

Il Thin Shaming tende però a generalizzare e a fare delle supposizioni negative sulle persone magre, ignorando la loro unicità e la loro dignità.

Le conseguenze del Thin Shaming sulla salute mentale

Essere vittima di Thin Shaming, cioè essere stata criticata o derisa per la propria magrezza, può avere gravi conseguenze per la salute mentale.

Questo tipo di bullismo può infatti portare allo sviluppo di problemi di autostima e creare nella persona un senso di inadeguatezza e insicurezza. L’incessante critica e l’odio rivolti verso il proprio aspetto fisico può inoltre causare ansia, depressione e portare all’insorgere di disturbi dell’alimentazione. La pressione per conformarsi agli ideali di magrezza imposti dalla società può infatti portare a una relazione negativa con il cibo e una costante preoccupazione per l’immagine corporea.

Thin Shaming è Body Shaming

È fondamentale affrontare il Thin Shaming come parte del più ampio problema del Body Shaming. Combattere l’odio e l’intolleranza nei confronti di qualsiasi tipo di corpo richiede un cambiamento culturale e una maggiore sensibilizzazione sul fatto che ogni individuo merita rispetto, indipendentemente dal suo aspetto fisico.

È importante sottolineare che la magrezza non dovrebbe essere automaticamente considerata un ideale da raggiungere né dovrebbe essere presa come misura del valore di una persona. Per questo motivo, sfide come il Thin Shaming richiedono una comprensione più profonda dell’individualità e un’apertura verso una gamma più ampia di forme e dimensioni del corpo.

Cercare di ridurre il Thin Shaming non significa promuovere il Fat Shaming, ma piuttosto combattere l’odio e l’intolleranza nei confronti di diverse forme estetiche. Tutti dovrebbero essere liberi di amare e accettare se stessi senza essere giudicati o ridicolizzati in base al loro aspetto fisico.

Ogni corpo è diverso e unico, e l’accettazione di sé stessi e degli altri dovrebbe essere basata sulla diversità e sulla dignità umana, non sull’adesione a standard estetici ristretti.

Come difendersi

Per difendersi dal thin shaming, è cruciale adottare una serie di strategie che promuovano l’autostima e il benessere individuale.

Innanzitutto, è fondamentale ridimensionare il valore che diamo ai commenti negativi altrui sul nostro aspetto. Ricordatevi che il vostro valore non è definito dalle opinioni superficiali degli altri, ma dalla vostra unicità e dalle nostre qualità interiori. Inoltre, è importante staccarsi dai social media o limitare l’esposizione a immagini e messaggi che promuovono ideali di bellezza irrealistici.

Concentrarsi su attività che favoriscono la crescita personale e il benessere, come l’esercizio fisico per il piacere, la lettura o la pratica di hobby che nutrono la mente e l’anima, può aiutare a sviluppare una prospettiva più sana sull’aspetto fisico.

Un passo cruciale nella difesa contro il Thin Shaming è rafforzare il proprio valore personale indipendentemente dall’estetica. Concentrarsi sulle proprie qualità, talenti e obiettivi personali può infatti aiutarvi a costruire un’autostima solida che non dipende dall’approvazione esterna. Imparare ad amare e accettare il proprio corpo così com’è, apprezzando la salute e la funzionalità anziché le dimensioni o il peso, è un processo di crescita fondamentale.

Infine, se vi sentite vittime di qualsiasi forma di Body Shaming, cercare il sostegno di amici, familiari o professionisti può essere di grande aiuto. Parlarne con persone di fiducia può fornire un ambiente sicuro per esprimere le emozioni, ricevere supporto e acquisire prospettive diverse.

Lavorare insieme per promuovere l’accettazione del corpo in tutte le sue forme e incoraggiare una cultura di rispetto e inclusione aiuta a creare una società in cui tutte le persone siano libere da discriminazioni basate sull’aspetto fisico.