Sigma: l’evoluzione del maschio Alfa di cui non avevamo bisogno

Gli uomini Alfa hanno dei rivali che piacciono alle donne. Si tratta dei maschi Sigma. Ma avevamo davvero bisogno di questo nuovo stereotipo?

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È una battaglia gentile che conduciamo da secoli, quella volta ad annullare gli stereotipi e i pregiudizi di genere. Lo facciamo per noi, ma anche per garantire alle future generazioni una società migliore di quella che abbiamo costruito fino a questo momento, quella dominata dagli uomini, o presunti tali, che hanno scelto di porsi in cima alla gerarchia degli esseri umani e di gettare noi, donne, in fondo a questa.

Le cose stanno cambiando, è vero. Anche se i passi fatti fino a questo momento, come dimostra tutto ciò che ci circonda, sono ancora troppo piccoli e lenti. E questo è vero per noi donne, quanto per la controparte maschile. Perché se da una parte noi combattiamo per rivendicare la libertà che ci appartiene e tutte le opportunità che da sempre sono riservate agli uomini, loro sono schiacciati dagli stereotipi, primo tra tutti quello del maschio Alfa.

Il dominatore, il supremo, il leader aggressivo. Il capo del branco. Quello che affascina e seduce le donne, salvo poi spezzargli il cuore. Non è l’unico però, perché al suo fianco è apparso anche un altro stereotipo, quello del maschio Sigma. Ma ne avevamo davvero bisogno?

C’era una volta il maschio Alfa

Il maschio Alfa popola, e domina, da sempre la mitologia maschile. Il profilo che delinea la figura di questi uomini è collegato direttamente al modello dei lupi che vivono in branco, anche questi guidati e dominati da un leader. L’alfa, per l’appunto.

Ma chi è questo maschio di cui tanto si parla? Senza cadere nei luoghi comuni, e ricordandoci sempre che è bene non fare di tutta l’erba un fascio, gli uomini che possono essere definiti Alfa hanno in comune diverse caratteristiche. E non tutte ci piacciono.

Sono persone molto sicure di sé e particolarmente ambiziose. Sono individui determinati e affascinanti, e sanno di piacere. Ma possono essere anche prepotenti, aggressivi e persino dittatoriali. Insomma, rappresentano tutto quello che, secondo la società, la mascolinità dovrebbe essere.

Sono i belli e dannati. Sono gli stronzi che critichiamo dai quali però siamo perennemente attratte. E se è vero che con lucida razionalità siamo consapevoli del fatto che persone così è meglio allontanarle, salvo poi cadere sempre tra le loro grinfie, è vero anche che non siamo le uniche vittime di questo stereotipo.

Gli uomini, infatti, vivono perennemente e costantemente sotto la pressione che questo profilo mitologico restituisce, quella dell’immagine del “Vero uomo”. Non possono essere empatici, sensibili o vulnerabili, non possono piangere ed emozionarsi, mostrarsi deboli, perché quella è una nostra prerogativa in qualità di sesso debole. E anche perché se lo fanno viene meno il loro ruolo nella società.

Per fortuna, però, il mondo è bello perché è vario. Ed è probabilmente da questa consapevolezza che è nata l’esigenza di creare nuovi stereotipi (ma non li stavamo combattendo?). Dopo il maschio Beta, che è la contrapposizione dell’uomo dominante – e che a sua volta rappresenta tutto quello che non dovrebbe mai essere un uomo – ecco che è apparso anche il maschio Sigma.

A popolare questo spaccato di mitologia androgena ci hanno pensato i social network. E chi altrimenti? È proprio in rete che si è iniziato a parlare del maschio Sigma. Sono bastati pochi tweet e tante condivisioni per trasformare questo profilo in un meme di tendenza su TikTok.

Ma chi sono i nuovi maschi Sigma? Sicuramente hanno in comune con gli Alfa molte caratteristiche, tra cui la personalità dominante. Pare che piacciano molto alle donne, il ché li rende temutissimi dai maschi Alfa che da sempre si reputano superiori e senza rivali.

Chi è il maschio Sigma e perché non avevamo bisogno dell’ennesimo stereotipo

Il paradosso che si crea quando si combatte per qualcosa, è quello di permettere al nostro “nemico” di ripresentarsi in altre forme. Così, ecco che, mentre contrastavamo le etichette, ne è nata un’altra, tutta a misura di social network, quella del maschio Sigma che popola lo scenario maschile e dà una nuova possibilità alle donne.

Le caratteristiche del maschio Sigma, come abbiamo anticipato, sono molto simili a quello del maschio Alfa. Quello che davvero li distingue è che i primi sono sicuramente più introversi e solitari rispetto ai secondi che, invece, si muovono in branco. Anche loro, ovviamente sono in cima alla piramide delle gerarchie, e sicuramente superiori alla controparte femminile. Ma non c’è una vera voglia di dominazione, quanto più una naturale consapevolezza che li porta a considerarsi superiori.

Sebbene non ci siamo ricerche scientifiche che restituiscono un profilo preciso del maschio sigma, abbiamo raccolto i diversi dati sui social network per provare a delineare alcuni dei tratti caratteristici di questi uomini. Eccoli:

  • Sono lupi solitari che si distinguono dalla massa;
  • Non amano agire in branco;
  • Sono individui estremamente liberi;
  • Nonostante il carattere molto forte hanno il cuore tenero;
  • Non hanno bisogno del consenso degli altri per diventare capi e leader;
  • Sono introversi;
  • Scelgono con cura le persone con cui condividere la vita (amici e partner), anche se preferiscono stare soli;
  • Piacciono alle donne.

Insomma, stando a quanto emerge sui social, il maschio Sigma è proprio l’uomo che tutte noi stavamo aspettando. Non un principe azzurro, ma neanche il lupo cattivo dal quale siamo sempre fuggite. Ma cosa vuol dire per un uomo essere un maschio Sigma?

Prendersi cura di se stesso, forse, avere un bell’aspetto e frequentare la palestra ma non troppo. Essere single e concedersi solo con chi ne vale la pena. Essere un buon amico per tutti e una persona rispettabile. Meglio se non si commettono errori, il rischio di perdere il posto più alto nella gerarchia, e riconsegnarlo ai maschi Alfa, è sempre in agguato.

Regole a misura di social a parte, quello che ci chiediamo noi è se davvero gli uomini hanno bisogno dell’ennesima etichetta per misurare la loro mascolinità, o peggio, la loro persona. Se davvero è necessario caricarli delle ennesime aspettative, piuttosto che lasciarli essere chi vogliono essere. Senza pressioni, convenzioni o stereotipi.

Non possiamo parlare per gli uomini, questo è chiaro. Ma possiamo farlo per noi stesse e noi no, non abbiamo bisogno di un etichetta imposta dai social network per scegliere un partner con il quale condividere la vita. Abbiamo solo bisogno di uomini, di persone con il proprio carattere e la loro personalità. Con i difetti, i pregi e le imperfezioni. Con la loro umanità.