Perché a noi donne piacciono così tanto gli stronzi?

La verità è che non gli piacciamo abbastanza, eppure nella trappola degli uomini stronzi ci caschiamo sempre

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DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Nessuno squillo, nessun messaggio, ore trascorse ad aspettare qualcosa da chi non ci ha promesso mai niente. “Forse è successo qualcosa” ripetiamo tra noi, mentre guardiamo ossessivamente il display dello smartphone assicurandogli, come se potesse sentirci, che per qualsiasi ragione al mondo noi resteremo al suo fianco. Poi, in un momento di lucidità qualunque, ecco che capiamo che niente di tutto ciò che pensiamo è realmente accaduto.

La verità è che il nostro adorato amato sarà da qualche parte a sorseggiare un drink con gli amici o, ancora peggio, starà facendo nuove conquiste essendosi dimenticato completamente di noi. Perché, come diceva il celebre film, la verità è che non gli piacciamo abbastanza.

Ma sbattere la testa una, due o tre volte no, non è abbastanza. E in fondo lo sappiamo bene che, se siamo finite nell’ennesima situazione complicata (e chiamarla così e un eufemismo), la colpa è solo nostra.

Perché ci atteggiamo con quel fare da donne vissute e con cinismo risoluto raccontiamo alle persone di come abbiamo abbandonato l’idea del lieto fine e del scarso interesse che proviamo nei confronti del principe azzurro, salvo poi cadere nelle trappole più subdole e meschine costruite da quegli uomini ai quali non dovremmo mai dar retta.

Che poi ci abbiamo pure provato a frequentare quelli all’antica, ma la verità è che a noi piacciono gli stronzi. E anche se sappiamo che il disastro è assicurato, anche se ci siamo fatte tante raccomandazioni, che a niente ci sono servite, ci ritroviamo ancora qui, di nuovo, in quella situazione che ci eravamo ripromesse di evitare.

Donne manager, mamme single, studentesse, ereditiere, nessuna di noi si salva quando ci troviamo davanti a un uomo stronzo. E non c’è un’immunità per questo, un patentino da guadagnare per il cuore infranto, un diploma di merito per aver superato la situazione precedente, da attaccare alla parete e da guardare per ricordarci di non commettere più gli stessi errori.

No, noi donne siamo attratte dagli stronzi, da quelli narcisisti e sfuggenti, da quelli belli e tenebrosi, da quelli che ci conquistano con complimenti di ogni genere, con paroline dolci, salvo poi ottenere quello che vogliono e passare all’attacco della prossima preda.

Ecco dove sta la fregatura: non è vero che ci andiamo a cercare gli stronzi, sono loro che ci trovano e ci dicono che siamo belle e speciali, che ci dedicano canzoni e poesie, che ci vomitano addosso le parole più belle della letteratura mondiale, per poi ripensarci, e farlo ancora.

Ecco, sta lì il problema, in quell’ambivalenza. E le cose si complicano non perché loro spariscono no, ma perché ogni tanto ritornano e ci fanno battere il cuore come la prima volta. Perché lui “aveva scritto/aveva detto e aveva promesso”, ed è in quell’imperfetto che si nasconde la fregatura, in quel rimescolare le carte di continuo.

E allora sta a noi cambiare le regole del gioco, smetterla di attaccarci alle parole e di ispezionare con minuziosa abilità gli atteggiamenti e i gesti e poi, pretendere i fatti.