Un artista che è diventato una leggenda. Per la sua musica, certo, ma anche per la storia tragica e particolare che ha condotto alla sua morte a soli 27 anni. Jim Morrison è stato uno dei più celebri e carismatici frontman nella storia della musica rock, cantante e leader del gruppo rock The Doors. Nato l’8 dicembre 1943 a Melbourne, in Florida, James Douglas Morrison è conosciuto per la sua voce profonda e la sua poetica affascinante e oscura, che lo hanno reso una figura rivoluzionaria negli anni Sessanta. Icona del rock, è morto prematuramente a 27 anni a Parigi, il 3 luglio 1971, entrando a far parte del tristemente celebre Club dei 27 – una schiera di artisti che, come lui, sono deceduti a soli 27 anni.
Indice
Gli esordi
Jim Morrison cresce in una famiglia di militari; suo padre, George Stephen Morrison, era un ammiraglio della marina statunitense e, per via della carriera del padre, il giovane Jim si sposta spesso durante la sua infanzia. I frequenti trasferimenti hanno un forte impatto su di lui: sviluppa un carattere introverso e ribelle e comincia a distaccarsi dalle autorità e dalle convenzioni sociali. Fin da giovane, Jim mostra un grande interesse per la letteratura, in particolare per i poeti della Beat Generation come Jack Kerouac e per autori esistenzialisti come Nietzsche. La sua passione per la poesia diviene uno dei tratti distintivi della sua personalità, influenzando profondamente anche il suo approccio musicale e la sua scrittura.
Morrison frequenta l’Università della Florida prima di trasferirsi all’UCLA, l’Università della California a Los Angeles, dove studia cinematografia. Qui conosce Ray Manzarek, un talentuoso tastierista con il quale condivide idee sulla musica e sulla poesia. L’incontro tra i due segna l’inizio della leggenda dei Doors. Con la loro forte intesa creativa, decidono di fondare un gruppo musicale che potesse unire musica e poesia. Nel 1965, insieme al batterista John Densmore e al chitarrista Robby Krieger, nasce ufficialmente la band The Doors, un nome ispirato al libro The Doors of Perception di Aldous Huxley, a sua volta una citazione del poeta William Blake.
The Doors, l’ascesa alla fama
La musica dei Doors si distingue immediatamente per la fusione unica di rock psichedelico, blues e jazz, accompagnata dai testi poetici e profondi di Morrison. Il loro primo album, The Doors (1967), includeva brani come Break On Through (To the Other Side) e la celeberrima Light My Fire, che diviene un successo immediato e li catapulta sulla scena musicale internazionale. Le performance di Morrison erano intense e spesso imprevedibili: la sua presenza scenica magnetica e la sua capacità di catturare l’attenzione del pubblico lo avevano reso una figura affascinante ma controversa.
L’album successivo, Strange Days (1967), consolida ulteriormente il successo della band con brani come People Are Strange e When the Music’s Over, caratterizzati da un tono cupo e introspettivo. Morrison esplorava temi complessi, come l’alienazione, la morte e la ricerca della verità interiore, usando un linguaggio poetico e simbolico.
L’immagine di Lizard King e le controversie
Jim Morrison inizia a essere conosciuto come il Re Lucertola (Lizard King), un soprannome che si attribuisce da solo e che derivava da uno dei suoi poemi, The Celebration of the Lizard. Questo appellativo era perfetto per descrivere il lato selvaggio e provocatorio della sua personalità, oltre a rappresentare la sua visione di sé come un essere mitico e potente. Con la sua immagine trasgressiva e il suo stile anticonformista, Morrison sfidava apertamente la morale tradizionale e le convenzioni sociali dell’epoca, provocando spesso scandali.
Una delle sue performance più discusse si tiene a Miami nel 1969, quando, in uno stato di ubriachezza, Morrison viene accusato di aver simulato atti osceni e di aver insultato il pubblico. Questo evento lo conduce a un arresto e a una serie di conseguenze legali che offuscarono la sua immagine pubblica e pesarono sulla carriera della band.
Gli ultimi anni con i Doors e il trasferimento a Parigi
Gli ultimi anni di Morrison con i Doors sono stati segnati da tensioni e problemi con la legge, oltre che dal suo crescente abuso di alcol e droghe. Nonostante ciò, la band continua a pubblicare album di successo, come Morrison Hotel (1970) e L.A. Woman (1971), che includeva la famosa canzone Riders on the Storm. In questo periodo, Morrison comincia a distaccarsi sempre di più dal mondo della musica per dedicarsi alla poesia, il suo primo vero amore artistico. Sentiva che la musica era diventata un peso e desiderava esplorare nuove forme di espressione creativa.
Nel 1971, Morrison si trasferisce a Parigi con la sua compagna Pamela Courson, sperando di trovare ispirazione e serenità. Si immerge nella scena artistica parigina e inizia a scrivere poesie, passando il tempo tra caffè letterari e incontri con artisti e intellettuali. Tuttavia, la sua vita parigina è stata segnata da un profondo disagio interiore e da un continuo abuso di sostanze.
La morte misteriosa e il mito del Club dei 27
Il 3 luglio 1971, Jim Morrison viene trovato senza vita nella vasca da bagno del suo appartamento parigino. La causa ufficiale della morte è stata arresto cardiaco, ma molti dettagli restano tuttora oscuri, anche perché non è stata eseguita un’autopsia. La sua morte era avvenuta in circostanze misteriose, e nel tempo sono emerse varie teorie alternative, incluse ipotesi di overdose e complotti.
Con la sua morte a soli 27 anni, Morrison entra a far parte del Club dei 27, che comprende artisti come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain e Amy Winehouse, tutti deceduti all’età di 27 anni. La sua tomba si trova nel famoso cimitero Père Lachaise di Parigi, meta di pellegrinaggi di fan provenienti da tutto il mondo che ancora oggi rendono omaggio alla sua memoria.
Curiosità e aneddoti su Jim Morrison
Morrison considerava la musica solo un mezzo per esprimere la sua arte, ma la sua vera passione era la poesia. Pubblica due raccolte di poesie in vita e, dopo la sua morte, sono stati ritrovati numerosi scritti che sono stati successivamente pubblicati. Tra i più noti ci sono The Lords and the New Creatures e An American Prayer.
Jim non amava la fama né il ruolo di rockstar, che considerava un’etichetta superficiale e riduttiva. Nonostante il successo, si mostrava spesso ostile verso i fan e i media, che vedeva come invasivi e incapaci di comprendere la sua visione artistica.
In uno dei suoi racconti, Morrison descrisse un incidente avvenuto quando era bambino, durante il quale un camion pieno di nativi americani si rovesciò. Jim raccontava che lo spirito di uno di quei nativi si fosse trasferito in lui. Questo evento, probabilmente romanzato, influenza profondamente il suo immaginario e la sua poetica.
Nei momenti di forte ubriachezza, Morrison assumeva una personalità caotica e distruttiva che lui stesso soprannominava Jimbo. In questi stati d’animo, si lasciava andare a comportamenti estremi e autolesionistici, che spaventavano anche i suoi amici più stretti.
Morrison era affascinato dalle filosofie orientali, dalla mitologia greca e da simbolismi mistici. La sua personalità e i suoi testi sono pieni di riferimenti a divinità, riti di passaggio e viaggi psicologici, e in più occasioni dichiarò di voler essere un sciamano.