Giorgio de Chirico, pittore: biografia e curiosità

Il pittore Giorgio de Chirico, è uno dei principali esponenti della corrente artistica della pittura metafisica; ripercorriamo insieme la sua biografia, ricca di curiosità.

Giorgio de Chirico è un pittore e italiano, conosciuto per i suoi dipinti enigmatici e visionari, ispirati alle architetture classiche in chiave metafisica.
De Chirico nasce in Grecia , da genitori italiani e fin dai primi anni di vita manifesta la sua passione per il disegno, cosicché nel 1906 si trasferisce a Monaco di Baviera per frequentare l’Accademia delle Belle Arti.

Negli anni dell’Accademia si appassiona alla lettura di Nietzsche e Schopenhauer, due filosofi che influenzeranno molto il suo pensiero ed i suoi dipinti. Nel 1910, dipinge la sua prima opera, “Enigma di un pomeriggio d’autunno”, un dipinto visionario caratterizzato dal tema ricorrente delle piazze vuote . Il tema delle “piazze metafisiche”, è un tratto distintivo della pittura di De Chirico, che dipinge piazze completamente prive di presenza umana, dove colloca elementi apparentemente assurdi come manichini, busti e colonne di ispirazione classica.
Durante il periodo francese, De Chirico entra in contatto con Pablo Picasso e con il filosofo Guillaume Apollinaire, e si dedica alla serie di quadri iconografici dei Manichini, forme prive di personalità ma dai caratteri fortemente misteriosi.

Nel 1917, Giorgio de Chirico dopo l’incontro con il pittore futurista Carlo Carrà, inizia la teorizzazione della pittura metafisica: l’interpretazione e l’analisi di una realtà diversa, partendo da elementi conosciuti che si trasformano in enigmi e misteri incomprensibili. Negli anni 1915-1918, De Chirico realizza i suoi dipinti più famosi: “Ettore ed Andromaca” e “Le muse inquietanti”; in questi quadri i protagonisti sono dei manichini senza volto che ispirano un senso di solitudine e malinconia, sentimenti che traspaiono in tutta l’opera di De Chirico. A partire dal 1925, la pittura di De Chirico si incentra sulla ricerca della luce e sull’archeologia, creando capolavori come gli “Archeologi” e ” I cavalli in riva al mare”.

Giorgio de Chirico, con le sue opere metafisiche viene considerato il padre del Surrealismo, una corrente che privilegia la rappresentazione dei pensieri dell’autore a discapito della realtà oggettiva. De Chirico, personalità indipendente ed autonoma, non accetta di essere inquadrato nella corrente surrealista e se ne discosta, rompendo i rapporti con gli altri esponenti surrealisti.
Durante il periodo fascista, si trasferisce a New York dove espone le sue opere, ed inizia a collaborare con alcune riviste di moda (Vogue , Harper’s Bazaar).
L’ultimo periodo della sua vita, viene definito Neometafisico, per la rielaborazione di alcuni soggetti come il Manichino e gli Archeologi in un’ottica più serena e meno inquietante.