Secondo i dati dell’European Observatory on Health Systems and Policies nella fascia di età 45-64 anni, il 34% delle donne soffre di almeno una malattia cronica, contro il 28% degli uomini; dai 65 anni in poi, la forbice si allarga, perché le percentuali passano rispettivamente al 67% e al 56%. A differenziare quindi i sessi, al di là del doppio cromosoma X, vi sono molteplici fattori che la scienza in questi anni ha studiato ed individuato, scoprendo ad esempio che le lancette dell’orologio circadiano si muovono a ritmi diversi negli uni rispetto alle altre. Che la genetica conta, ma solo in parte, e che l’ambiente (dagli stili di vita al luogo in cui viviamo) può avere un impatto diverso per lui e per lei.
Per dare evidenza al fatto che uomini e donne invecchiano in modo differente e per comprendere quali sono i fattori che influiscono sui processi di invecchiamento, SoLongevity, realtà impegnata nella lifescience e longevity medicine, ha creato FemGevity [femlongevity], uno spazio di approfondimento a cura di donne e per le donne.
Per questo abbiamo chiesto al Dottor Alberto Beretta, Presidente di SoLongevity e direttore del Comitato Scientifico, di spiegarci che cos’è la longevità di genere e come è possibile vivere di più e meglio.
Perché è importante parlare di una longevità di genere?
Perché l’invecchiamento, e di conseguenza la longevità, hanno un decorso molto diverso fra donne e uomini. Nelle donne si può parlare di una curva a due fasi. Nella prima, l’età fertile, l’organismo è protetto dagli estrogeni che hanno effetti benefici su molti sistemi come il cardiovascolare e il sistema immunitario. Nella seconda fase, la menopausa, venendo a meno la protezione conferita dagli estrogeni la donna risulta essere più suscettibile a malattie virali, malattie cardiovascolari e murcoloscheletriche (come l’osteoporosi e la sarcopenia) che fragilizzano la sua terza età.
In particolare, che cosa s’intende per longevità al femminile?
Una longevità che tiene in considerazione molte dimensioni, in modo particolare quella ormonale, che non troviamo nell’uomo. E che affronta i temi dell’invecchiamento con grande anticipo, durante l’età fertile, studiando, per esempio, l’età ovarica dalla quale dipenderà il momento del passaggio a premenopausa/menopausa. Un passaggio delicatissimo che va gestito in modo personalizzato facendo uso delle nuove conoscenze e tecniche diagnostiche nel campo della longevità
Quali vantaggi ci sono nel ritardare la menopausa per la salute e il benessere della donna?
La menopausa precoce è associata a significativi aumenti dell’incidenza delle patologie tipiche dell’invecchiamento (cardiovascolari, neurodegenerative, osteoporosi e altre). Al contrario, la menopausa tardiva si associa a invecchiamento in salute
Quali sono i più comuni fattori d’invecchiamento per le donne e qual è la differenza con gli uomini?
Per entrambi si stima che i fattori genetici possano influenzare l’invecchiamento per non più del 25%. Il resto lo fanno gli stili di vita. Su questi esistono differenze sostanziali fra donne e uomini. Le donne sono in generale più attente degli uomini alla loro salute e a quelle dei familiari. Ma non per questo evitano gli stessi errori degli uomini. Fumo, vita sostanzialmente sedentaria, eccessiva esposizione al sole sono fattori condivisi che incidono sulla salute del nostro DNA. Le donne sono molto più attente alla dieta degli uomini ma sempre più soggette a stress da lavoro perché si trovano ad affrontare situazioni complesse come la gestione dei figli e dell’attività lavorativa. Quando poi inizia la menopausa le donne subiscono cambiamenti sostanziali che le rendono più fragili degli uomini e più suscettibili a alle malattie cardiovascolari. Il quadro fisiopatologico della donna in menopausa è molto più complesso di quello di un uomo della stessa età.
Come possono le donne rallentare il processo di invecchiamento? Ci può fornire alcuni consigli pratici
Senza dubbio i pilasti principali sono l’esercizio fisico e la dieta. Il primo, meglio se contro resistenza con l’utilizzo di pesi e sovraccarichi, permette di contrastare in maniera importante le due condizioni più pericolose per la donna in menopausa che sono l’osteopenia-osteoporosi e la sarcopenia, vale a dire la perdita di struttura sia ossea che muscolare. Sul versante nutrizionale invece un buon apporto proteico bilanciato con la giusta introduzione di alimenti ricchi in vitamine, minerali ed antiossidanti garantisce un ottimo sostegno non solo per l’apparato muscolo-scheletrico ma anche per quello cardiovascolare e neurocognitivo. Può essere infine utile un supporto nutraceutico/integrativo adeguato per sopperire ad eventuali carenze spesso frequenti in post-menopausa come la vitamina D, il magnesio ed altre sostanze che possono essere maggiormente necessarie anche per via delle modifiche ormonali a cui va la donna va incontro.
Al contrario quali sono le cattive abitudini che dobbiamo subito correggere?
Come già detto quelle che guarda caso fanno ammalare maggiormente gli uomini: la sedentarietà, il fumo ed il sovraccarico di stress. La longevità al femminile deve tener in considerazione anche il fatto che molte donne svolgono attività lavorative ed uno stile di vita spesso non congruo alla loro fase di vita: il sovraccarico di stress e di conseguenza la riduzione delle ore di sonno ma soprattutto della qualità di quest’ultimo si vanno a sommare alle modifiche endocrino-metaboliche sopra citate con effetti deleteri sulle capacità di recupero non solo fisiche ma soprattutto mentali. Tali alterazioni possono infine fare da trigger (fattore scatenante) anche per l’insorgenza di malattie autoimmuni, condizioni che colpiscono sempre di più il sesso femminile.
Quando la donna è in menopausa, come può mantenere una qualità della vita alta e in salute?
Mantenersi attive, evitare i fattori di rischio citati precedentemente ed avere un buon supporto sociale sono la base per una longevità sana e quindi un’alta qualità di vita dopo la menopausa. L’OMS definisce infatti il concetto di salute non solo come assenza di malattia ma anche e soprattutto come benessere psicofisico e sociale. Spesso non è facile fare tutto questo in maniera autonoma ed è per questo che si sta finalmente affermando una nuova branca della medicina definita proprio Medicina della Longevità che guida e supporta specialmente le donne nel mantenersi in salute in una delle fasi più delicate e cruciali della vita al femminile. Come disse il collega Vittorino Andreoli, psichiatra, alcuni anni fa: “La menopausa non è più un destino da subire”.