Uno dei vocai coach più conosciuti e stimati d’Italia, Giancarlo Genise, commenta per noi la finale di Sanremo 2024, che ha visto la vittoria della giovanissima Angelina Mango, in gara con La noia. Genise è un esporto della kermesse musicale e la segue proprio dalla cittadina ligure che la ospita. Condivide con noi le sue impressioni sul podio finale e sul quindi Festival di successo condotto da Amadeus.
I cantanti hanno dato tutto nella finale e le performance sono state più convincenti, penso a Ghali o a Mahmood. O l’emozione ha prevalso, che ne dici?
La finale di ieri è stata sicuramente una delle finali più emozionanti in assoluto del Festival. I cantanti erano completamente liberi da qualsiasi struttura, non pensavano più alla gara e si sono concentrati solo sul trasmettere emozioni. E infatti si è visto in tutte le performance, tutte di pathos emozionale. Quindi bello, non so se sia stato l’effetto Geolier, che alcuni si siano rassegnati, questo non lo so. Quel che è certo è che erano tutti completamente rilassati, compresi anche Ghali e Mahmood. Hanno messo più carico emotivo rispetto alla singola nota, la performance, la gara etc. In realtà è un atteggiamento che andrebbe utilizzato, se si riesce, già dalla prima sera. Quello fa tanto.
Il tuo giudizio da vocal coach al podio?
Sono contento per il podio. Avrei comunque messo Annalisa al primo posto, ma per il semplice fatto che avrebbe così coronato un anno di successi. Angelina bravissima, però anche una seconda o una terza posizione andava bene: è giovane, ne ha di strada da fare. Indubbiamente è bello vincere il Festival di Sanremo, piace a tutti, però la sua strada è ancora lunga, lunghissima. Ciò non vuol dire che Annalisa ce l’abbia breve, però se avesse vinto avrebbe coronato l’anno di successi, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Troppo bassa invece Loredana Bertè. L’avrei messa molto più in alto.
Premio della critica alla Bertè e Premio Lucio Dalla ad Angelina Mango: concordi?
Concordo sui premi dati alla Bertè per la critica e Lucio Dalla ad Angelina. Quest’ultimo rappresenta tutto il mondo giovane, il mondo del web, il mondo dei ragazzi e quindi sono molto contento. Era giusto e doveroso che la Bertè vincesse almeno un premio. Poi questo, Mia Martini, con il collegamento alla sua storia personale. Per quanto riguarda Angelina, il miglior arrangiamento, mi fa felice: c’è un grande arrangiamento dietro. si vede che hanno premiato tutte le sue esibizioni compresa quella dei duetti quando ha portato il brano del padre.
Il tuo bilancio di Sanremo 2024?
Un bellissimo Sanremo e i numeri lo hanno dimostrato. Spero tanto però che i prossimi Festival non si basino solo sui numeri di streaming per quanto riguarda la scelta dei cantanti e delle canzoni, anche se è stato visto che è una strada vincente. Tutti gli artisti che noi vediamo in gara sono di base sempre scelti guardando l’andamento annuale di brani di successo. Invece ci sono brani che vengono presentati a Sanremo che comunque dovrebbero meritarne l’accesso. Spero che questa formula venga un filo corretta, perché è giusto dare la stessa possibilità di accesso anche a chi non è in testa alle classifiche ma ha il pezzo bellissimo.
Adesso l’appuntamento è per l’Eurovision, come ci si prepara?
L’Eurovision è una macchina complicatissima. Nel senso che bisogna avere un ottimo stage director, un ottimo artistic director, quindi conta tantissimo lo spettacolo. Vietato in qualsiasi modo l’utilizzo di autotune o di aiuti esterni. Non ci possono essere voci pre-registrate o cori. Tutta la parte vocale deve essere completamente live e soprattutto si va con lo spirito di divertirsi, come dicono loro: it’s a big game. Gli artisti che fanno l’Eurovision lo sanno, ci vanno con uno spirito non da competizione ma come se si andasse a rappresentare il proprio Stato, è più una festa. Una festa europea. La gara poi c’è ma è relativa, basata su tante componenti: dalla messa in scena, lo show, la performance, a quanto una persona sia conosciuta già in tutta Europa: sono molti fattori. Consiglierei ad Angelina di andare con lo spirito che avrebbe una bambina andando in un grande lunapark a divertirsi.