Tamara de Lempicka, la pittrice sensuale e scandalosa

Alcuni dettagli della sua esistenza sono avvolti nel mistero, ma a parlare per lei ci sono le sue opere indimenticabili

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Donne sensuali, ammiccanti e affascinanti. Come lo era lei Tamara de Lempicka, pittrice di fama internazionale, baronessa, esponente dell’Art Déco: con la sua arte ha raccontato l’emancipazione femminile, ma anche la sua vita fatta di amori e tappe intorno al mondo.

C’è anche un pizzico di mistero nella storia di Tamara de Lempicka, è stata lei stessa a giocarci modificando piccoli, ma preziosi, dettagli della sua biografia. Ma c’è anche la potenza di una donna che ha amato e che con l’arte ha raccontato il mondo. Soprattutto quello che ha vissuto: dalla Parigi degli anni Venti in pieno fermento, agli Stati Uniti, mescolando modernità e classicismo. Nata nel 1898, all’anagrafe era Maria Gurwik-Górska: vita e amori.

Tamara de Lempicka, la vita della pittrice

Il mistero è una calamita: difficile resistergli. Per questo quel pizzico di confusione (e illusione) su alcuni dettagli della vita di Tamara de Lempicka non fa che accrescerne il mito. Ad alimentare queste dicerie, questo vero-non-vero, pare sia stata anche lei in persona. Alcuni esempi.

Dove è nata? Alcune volte è stato dichiarato a Varsavia – in Polonia – nel 1898, altre a Mosca. Altre ancora a San Pietroburgo. Uno degli altri misteri della sua vita è legato alla sparizione del padre: è morto per propria mano, oppure si è separato dalla moglie? Non sono dettagli importanti, ma restituiscono la misura del mistero e del fascino di una donna che ha vissuto, amato e lasciato molto.

Tanti i viaggi che potrebbero essere stati importanti per la sua formazione, per la sua apertura verso il mondo, per il suo essere una donna moderna ed emancipata. Il primo è da giovanissima in Italia, dove ha visitato con la nonna le città d’arte. La formazione, invece, va collocata tra una scuola svizzera e un collegio in Polonia. E, a quanto pare, ha imparato sin da piccola a usare gli acquerelli. Insomma, l’arte è qualcosa che le scorre nelle vene.

Nel corso della sua vita ha vissuto in molti luoghi. Ad esempio a San Pietroburgo, dove ha conosciuto il primo marito. E poi in Francia, a Parigi, durante gli anni Venti. Lì ha sfondato con la pittura e lì si sono tenute le prime mostre. Già negli anni Trenta la sua arte è già celebre e ha conquistato diversi paesi del mondo. Ha fatto soprattutto ritratti, Tamara de Lempicka, in particolare di donne bellissime, dallo sguardo acuto. Tra i più celebri c’è il quadro in cui ha dipinto sé stessa: a bordo di una Bugatti verde, lei volge lo sguardo allo spettatore ed è altera, stupenda ed elegante. Ma soprattutto una donna fiera ed emancipata.

Ha viaggiato in Europa, compresa l’Italia (è stata anche ospite di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale) e la Germania, per poi trasferirsi negli Stati Uniti. È morta in Messico, a Cuernavaca, dove ha vissuto gli ultimi due anni della sua vita.

Tamara de Lempicka, una donna e tanti amori

Tanti gli amori di Tamara de Lempicka: uomini e donne, alcuni di loro pare siano stati resi immortali dalle sue tele. Due i mariti. Il primo conosciuto da giovanissima a San Pietroburgo: era il facoltoso avvocato Tadeusz Łempicki. Sembra che lo abbia conosciuto a una festa dove, ancora giovanissima, si è presentata con una mise molto eccentrica: vestita da guardiana delle oche. Qualche anno dopo, ovvero nel 1916, i due si sono sposati e hanno avuto la figlia Marie Christine, detta Kizette.

Un momento complesso della loro vita è coinciso con la Rivoluzione russa, quando il marito è stato arrestato. È grazie alle conoscenze di Tamara che viene poi liberato. La neo-famiglia a quel punto si è trasferita a Parigi, dove la loro relazione si è conclusa anni dopo, nel 1928, con il divorzio.

La sua carriera – intanto – ha preso il via a Parigi ed è cresciuta, fino a farla diventare tra le più richieste ritrattiste dell’epoca. I suoi quadri sono vividi, intensi, le persone che ritrae sono bellissime, sensuali, eleganti anche quando vengono immortalate nella loro nudità.

Nel 1933 si è risposata, lo ha fatto con Raoul Kuffner de Diószegh, un barone con cui poi ha lasciato l’Europa. I due si erano conosciuti tre anni prima, proprio per via del mestiere di lei. La nuova vita di Tamara è negli Stati Uniti, lontana dal cuore del Secondo conflitto Mondiale. La coppia ha vissuto a New York per molti anni: dal 1943, circa, al 1961 quando il barone è morto. A quel punto la pittrice ha deciso di trasferirsi a Houston, in Texas, dove ha continuato a sperimentare con le sue opere.

Nel 1978 il suo ultimo trasferimento, a Cuernavaca in Messico. Lì è morta due anni dopo, nel sonno. Era il 1980. Tamara de Lempicka ha lasciato le sue ultime volontà: che le sue ceneri fossero sparse sul vulcano Popocatépetl.

Ascesa e consacrazione di un’artista

L’ascesa di Tamara de Lempicka è stata inarrestabile. Le sue opere sono un concentrato di sensualità, la sua vita tumultuosa e ricca di esperienze tra amori, feste e una grande dedizione al suo mestiere. Pare che dipingesse anche per nove ora di fila e che, almeno nel periodo in cui era sposata con il primo marito, a fare da sottofondo ad alto volume, ci fosse la musica di Wagner.

Tantissime mostre, numerosi apprezzamenti, ma anche qualche momento no: come quando, con le nuove opere dell’ultima fase della sua carriera, non ha ottenuto il successo precedente. Sembra che da quel momento in poi abbia detto basta all’esposizione dei suoi quadri.

La pittrice amatissima da Madonna

I suoi quadri sono iconici: se ne riconosce l’autore al primo sguardo. E sono amatissimi. Sembra che tra le più grandi fan di Tamara de Lempicka ci sia la pop star Madonna che non solo ne è una collezionista, ma ha usato le sue opere in alcuni video musicali e tour mondiali.

Madonna, però, non è l’unica star ad aver subito il fascino dell’artista: sembra che alcune delle opere della pittrice siano state collezionate anche da altri personaggi famosi come Barbra Streisand.

Tra i quadri più celebri della pittrice si può citare il suo famoso Autoritratto sulla Bugatti, in cui si è raffigurata per la copertina della rivista femminile tedesca Die Dame come emblema dell’emancipazione femminile. E poi ancora Gruppo dei quattro nudi, Donna con colomba, Adamo ed Eva, Giovane donna con i guanti, solo per citarne qualcuno.

Quadri famosi, che rappresentano alla perfezione il suo stile e la sua capacità di ritrarre in maniera sensuale e vivida, restituendo allo sguardo volti e corpi che sembrano uscire dalle tele.