Ondina Valla e il primo oro olimpico femminile

Campionessa di atletica leggera, ostacolista e velocista. Ondina Valla è la prima donna italiana a vincere una medaglia d'oro ai Giochi olimpici

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Ci sono persone che sono destinate a restare per sempre nella storia perché questa l’hanno cambiata. Ci sono artisti che hanno scritto nuove regole, hanno fondato nuovi generi musicali e correnti culturali. Ci sono attori talentuosi che hanno trasformato le pellicole in cui hanno recitato in cult mondiali, entrando nelle nostre case e poi nei cuori, fino a conquistarli.

E poi ci sono gli atleti, quelli che con impegno, sacrificio e duro lavoro, portano orgogliosamente in alto il nome dei Paesi che rappresentano. Sono gli stessi che vengono ricordati e celebrati nelle Hall of Fame, quei “saloni” della fama e della gloria, che riservano a loro un posto d’onore.

Ed è proprio qui che troviamo anche Ondina Valla, l’ostacolista e velocista italiana. La campionessa olimpica di atletica leggera, nonché la prima donna italiana a vincere la medaglia d’oro nei Giochi Olimpici. Questa è la sua storia.

Ondina Valla

Nata all’anagrafe Tresibonda Valla il 20 maggio del 1916 a Bologna, Ondina è la più piccola della famiglia, ma non per questo la meno caparbia. Sin da bambina, infatti, si fa notare subito per le sue doti atletiche spiccando nei campionati scolastici. È proprio in queste occasioni che conosce Claudia Testoni, che diventerà poi la sua antagonista storica, ma anche la sua migliore amica.

Ha solo 13 anni, Ondina, quando il suo nome cattura l’attenzione tra i professionisti dell’atletica leggera italiana. C’è chi credeva in lei e non si sbaglia. A soli 14 anni indossa la maglia azzurra della nazionale italiana. Ma quello è solo l’inizio.

Nel 1932 viene chiamata a prendere parte ai Giochi Olimpici di Los Angeles, ma viene poi esclusa per la sua giovane età e per il sesso su richiesta del Vaticano. Pensano che non sia il caso che una ragazza di soli sedici anni affronti un viaggio così lungo, soprattutto per partecipare a una competizione totalmente maschile.

Berlino 1936

È il 1936 e Berlino è in fermento, lo è perché l’attenzione mediatica sulla competizione è altissima. A partecipare ai Giochi Olimpici c’è anche lei Tresibonda Valla che, a causa di un errore da parte di un giornalista che documenta l’evento, diventa Ondina. E sarà quello il nome con cui tutti la chiameranno da quel momento in poi.

Il 6 agosto del 1936 Ondina Valla vince l’oro nella gara degli 80 metri diventando, a 20 anni, la più giovane atleta italiana a conquistare questo traguardo. Il suo record resterà imbattuto fino agli anni 2000.

La popolarità per quella vittoria è tantissima, al punto tale che la campionessa diventa un vero e proprio simbolo per tutte le ragazze italiane che vogliono partecipare alle attività sportive, ancora considerate “per soli uomini”.

Ondina continua a gareggiare e a vincere. Nel 1937 stabilisce il primato nazionale nel salto in alto, ottiene tre vittorie ai Giochi mondiali dello sport universitario di Tokyo e 15 titoli nazionali. A causa di una spondilosi vertebrale è costretta a rallentare l’attività agonistica, fino a scegliere di lasciarla nel 1943 e dedicarsi all’allenamento.

Ondina Valla muore il 16 ottobre del 2006. Nessuno ha mai dimenticato la campionessa, la sua impresa e tutto ciò che ha significato. A lei sono dedicate vie, piscine ed edifici. È suo un posto d’onore nella Hall of Fame della FIDAL.

Ondina Valla
Fonte: Getty Images
Ondina Valla. Berlino 1936