Luisa Battistotti Sassi: l’eroina milanese delle Cinque Giornate

Il suo nome è parte integrante della storia, la nostra. Luisa Battistotti Sassi è la donna che ha combattuto al fianco degli uomini per Milano

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

La nostra storia è costellata di figure che l’hanno caratterizzata e segnata in maniera indissolubile, come quella di Luisa Battistotti Sassi, una patriota italiana nonché eroina delle Cinque Giornate di Milano. Le sue vicende sono conservate nei ricordi tramandati da generazioni, nella memoria collettiva e tra le pagine dei libri di storia. Il suo nome, invece, echeggia ancora oggi tra le strade del capoluogo lombardo.

Chi era Luisa Battistotti Sassi

Nata a Stradella il 26 febbraio del 1824, Luisa Battistotti Sassi, è la battagliera coraggiosa che figura tra le pagine della nostra storia. Non solo perché ha combattuto, sapendosi distinguere, nell’insurrezione di Milano contro il dominio austriaco, ma anche perché lo ha fatto al fianco degli uomini, dei patrioti italiani.

Diventata icona delle Cinque Giornale di Milano del 1848, è diventata il simbolo di una nuova donna, attiva e protagonista in una società dominata soprattutto da uomini.

Da giovanissima si trasferì a Milano insieme a suo marito dal quale poi erediterà il cognome Sassi. Con l’inizio dell’insurrezione armata, avvenuta tra il 18 e il 22 marzo del 1848, la donna scese in strada al fianco degli uomini, e mai un passo indietro, per difendere la sua città.

Esce di casa (abita alla Vettabbia n. 3615) con intenzioni bellicose mentre arriva da destra correndo un drappello di sei austriaci. Chiude la fila un sergente un po’ voluminoso che impugna sbadatamente una pistola. La Sassi, quando questo gli è a fianco, gli fa uno scarto e mentre quello è a mezzo equilibrio per evitare l’urto e non cadere, gli strappa fulmineamente di mano la pistola, mentre con una spintarella favorisce la caduta (Brondoni, 2001)

Questa testimonianza, raccolta nel quaderno documentarista Luisa Battistotti Sassi eroina della libertà di Wanda Baiardo Brondoni è solo una delle tante che sono arrivate fino ai giorni d’oggi e che delineano i tratti di una donna forte, indipendente e coraggiosa. Anche Renata Pescanti, nella sua monografia dedicata alle donne del Risorgimento, parla della Sassi: una donna di appena 24 anni travestita da uomo che protegge il suo quartiere.

Luisa Battistotti Sassi: il ricordo di un’eroina italiana

Durante il periodo dell’insurrezione contro l’Austria a lei fu dato il merito di aver partecipato in maniera attiva alla battaglia, di aver creato quella barricata nel suo quartiere di Milano, di aver privato un soldato della sua pistola e di aver fatto prigionieri diversi combattenti.

Il suo nome comparve sin da subito insieme a quello degli altri cittadini che combatterono contro gli invasori, al punto tale che il Governo provvisorio che prese il potere la invitò a partecipare al Te Deum tenutosi all’interno del Duomo per ringraziarla di quello che aveva fatto per la città, per il suo coraggio. Le fu dato l’onere e l’onore di sedersi in prima fila insieme alle autorità cittadine per celebrare la sconfitta austriaca.

Ma la battaglia non era finita, non ancora. Con il rientro degli austriaci a Milano Luisa Battistotti Sassi fu costretta a lasciare quella città che aveva difeso con tutte le sue forze. Dopo essersi rifugiata in Piemonte si trasferì negli Stati Uniti e lì resto fino alla sua morte nel 1876.

La sua figura, però, era già entrata nella storia, era leggenda. Oggi Luisa Battistotti Sassi è ricordata in una strada che si snoda nella città di Milano e che a lei è dedicata.

Fonte: Getty Images
Luisa Battistotti Sassi (Getty Images)