Giglia Tedesco, dalla parte delle donne

Una figura emblematica della politica italiana che ha dedicato la sua vita al movimento femminista, per lavorare al servizio dei cittadini e per il bene comune

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Nel panorama politico italiano, numerose figure femminili hanno saputo emergere e combattere per i diritti delle donne, perseguendo per tutta la loro vita gli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia. Con il loro coraggio e la loro determinazione, hanno contribuito a cambiare la storia del nostro Paese e a migliorare la condizione delle donne nella società.

Una di loro è Giglia Tedesco, che ha dedicato sé stessa al movimento femminista con un’appassionata e incrollabile tenacia. Era una persona alla mano, amava connettersi con la gente comune, ascoltare le loro storie, comprendere le loro esigenze e condividere le loro speranze.

Inoltre, ha sostenuto con grande forza la Carta delle Donne, un documento storico che affronta temi essenziali come la violenza sessuale, lo sfruttamento, la maternità e l’equilibrio tra lavoro e famiglia. Con il suo slogan potente “Dalle donne la forza delle donne“, è stata una guida nella sua lotta per raggiungere la parità. Per Giglia, questi temi sono stati una radice fondamentale per cambiare la vita e per rendere la società più giusta e umana.

Giglia Tedesco: una vita dedicata alla lotta per i diritti delle donne

Nacque in una famiglia di prestigio. Il nonno, Francesco Tedesco, fu un influente Ministro giolittiano, mentre il padre, Ettore, fu un deputato liberale. Giglia, con il cuore appassionato di una cattolica e la mente acuta di una comunista, ha seguito le orme della sua famiglia, dedicando la sua vita al servizio pubblico. Sposò Antonio Tatò e, nel 1945, si iscrisse all’Unione Donne Italiane, segnando l’inizio del suo viaggio nel movimento femminista. L’anno successivo, si unì al Partito Comunista Italiano, rafforzando il suo impegno per la giustizia sociale.

Dal 1957 al 1972, ebbe un ruolo fondamentale nella Presidenza Nazionale dell’UDI, guidando il movimento femminista italiano verso traguardi sempre più ambiziosi. La sua passione e dedizione sono state riconosciute nel 1968, quando fu nominata senatrice, ruolo che mantenne fino al 1994. Durante la nona legislatura, fu eletta Vicepresidente del Senato, come riconoscimento del suo incessante impegno per i diritti delle donne e per l’equità sociale.

La sua visione progressista ha contribuito in modo significativo a una serie di riforme rivoluzionarie, come quella del diritto di famiglia, le leggi sull’adozione, sull’ordinamento penitenziario e sulla violenza sessuale. In particolare, ha giocato un ruolo cruciale nell’approvazione della legge 194, che introdusse la protezione dei diritti materni e l’interruzione volontaria della gravidanza, garantendo alle donne il diritto di scegliere e un controllo maggiore sulla propria salute.

Innovazioni normative fondamentali per adeguare l’ordinamento italiano ai tumultuosi cambiamenti di mentalità, tradizioni e costumi che stavano trasformando la società del Paese.

Inoltre, si è battuta con determinazione per la laicità dello Stato e ha attribuito un’importanza fondamentale alla presenza femminile nelle istituzioni, considerandola un pilastro da sostenere e promuovere attivamente. Il suo impegno in questo ambito ha contribuito a cambiare la percezione del ruolo delle donne nella società italiana, promuovendo una maggiore parità di genere.

La politica come passione per il bene comune

La dedizione di Giglia Tedesco per la giustizia sociale e i diritti umani si è estesa a molteplici ambiti. Ha lavorato instancabilmente per promuovere una serie di riforme significative, incluso il riconoscimento legale del divorzio in Italia, che ha segnato un passo fondamentale per la tutela della libertà individuale e dei diritti delle persone all’interno del contesto matrimoniale.

Ha anche sostenuto l’istituzione di consultori familiari e contribuito a guidare le riforme sulle adozioni e sul cambiamento di sesso, dimostrando un impegno costante per la creazione di un ambiente più inclusivo e accogliente per tutti.

Il suo impegno politico era alimentato da una passione autentica per le persone. Per lei, fare politica significava essere al fianco degli altri e lavorare per il bene di tutti.

La sua visione pratica delle istituzioni al servizio dei cittadini rappresenta un approccio necessario nel panorama politico attuale. In un’epoca in cui la fiducia negli apparati dello Stato sembra essere in declino, il suo esempio ci ricorda l’importanza di un impegno autentico che coinvolga tutti e ci fa riflettere sul potenziale impatto positivo che possiamo avere nella nostra comunità.