Non c’è generazione, passata, presente e futura, che non abbia canticchiato almeno una volta una delle sue canzoni. Non stornelli e ritornelli virali, ma delle vere e proprie poesie musicali che hanno fatto la storia della canzone italiana. E lo hanno fatto perché, semplicemente, portavano nel mondo la voce inconfondibile di Mina.
Una diva, che non ha mai avuto la presunzione di esserlo, una leggenda vivente e un mito. La Tigre di Cremona, la donna avvolta dal mistero che nessuno ha mai più visto, è tornata a far parlare di lei. Del resto, lo sappiamo, le basta un do re mi per lasciare il segno, e farlo fino all’eternità.
Ma questa volta è diverso, almeno per chi non ha più avuto il piacere di vederla in scena quella tigre, perché in concomitanza di Dilettevoli Eccedenze 2, una raccolta voluta dalla cantante per far emergere perle e gioielli nascosti negli archivi, è stato pubblicato anche Abban-dono, un brano inedito accompagnato da un video che, dopo 45 anni di assenza, ha visto il ritorno sullo schermo della grande Mina, anche se solo attraverso l’intelligenza artificiale.
Mina è tornata sullo schermo
Una sorpresa, un’emozione, un altro pezzo di storia scritto da chi, quella storia, l’ha cambiata per sempre. Con il video Abban-dono, uscito nel dicembre 2023, Mina è tornata a far parlare di sé. È tornata a mostrarsi dopo quell’addio che ha e commosso l’Italia intera e che l’ha resa una leggenda misteriosa.
Ma Mina non è sparita e non è tornata. Non è scomparsa perché, pur non mostrandosi più in pubblico, ha continuato a diffondere il verbo, e la voce, in tutto il mondo. E non è tornata, non lo ha fatto neanche con il suo ultimo video, perché in realtà le immagini che appaiono nell’inedito sono generate dall’intelligenza artificiale.
Mina bambina, Mina ragazza e Mina anziana, seppur artificiali quelle immagini commuovono. Lo fanno perché, dopo quasi 50 anni che l’artista non si fa vedere, continua a farsi sentire. Perché lei è la voce, la più bella della canzone italiana.
25 marzo 1940: nasce una stella
Ma come nasce una stella? Si chiede qualcuno ogni tanto. Noi possiamo sicuramente dirvi quando. È il 25 marzo del 1940 quando, a Busto Arsizio, nasce Mina Anna Maria Mazzini.
All’età di tre anni, insieme a papà Giacomo e mamma Regina si trasferisce a Cremona, dove conduce una vita felice e spensierata in compagnia di Alfredo, suo fratello minore con la quale condivide il talento e la passione per la musica. Anche lui intraprenderà la carriera da cantante, ma un incidente stradale nel 1965 gli sarà fatale.
Mina ha 13 anni quando si appassiona al nuoto. È brava in quello che fa, al punto tale che in una competizione regionale arriva seconda. Eppure c’è qualcos’altro che nutre la fiamma che arde dentro di lei, si tratta della musica. È sua nonna Amelia, che è una cantante lirica, a trasmetterle quell’amore che è destinato a restare per sempre.
Durante le scuole medie e superiori la sua voce fa scalpore: impossibile non subirne il fascino. Sono i suoi compagni di classe a chiederle di cantare, durante la pause o la ricreazione e lei lo fa, con amore e passione.
Non si tira indietro neanche quando nel 1958, in vacanza a Forte dei Marmi con la famiglia, gli amici la invitano a salire sul palco del locale La Bussola di Marina di Pietrasanta. È una ragazza tranquilla Mina, che ama la solitudine e la discrezione, eppure da quel palco non vuole più scendere.
Mina canta, lo fa ancora in maniera amatoriale e per divertimento, ma non lo sa che il suo destino si sta già compiendo.
La canzone è un piccolo, modesto, breve mistero che ti prende per il collo proprio quando hai bisogno di essere strapazzato.
L’inizio della leggenda
Ascolta Frank Sinatra, Ella Fitzgerald ed Elvis Presley e sulle loro voci plasma la sua. Mina capisce che è il momento di trasformare il canto in qualcosa di più che una passione da condividere solo con pochi intimi. Così decide di proporsi come cantante di una band particolarmente in voga in quegli anni a Cremona fondata da Nino Donzelli, si tratta degli Happy Boys.
Ascoltando la voce della futura Tigre da Cremona, i membri del gruppo non possono che subirne il fascino e Mina diventa ufficialmente la voce della band. Dopo pochi giorni di prova, la ragazza è già nei locali e nelle balere della città e la sua voce è apprezzata da tutti.
La band riscuote molto successo, al punto tale che viene chiamata per una tournée in Turchia. I genitori della cantante, però, si oppongono a quel viaggio, non vogliono che la ragazza lasci la scuola in via definitiva. Rimasta in Italia, decide di formare un nuovo gruppo insieme a Fausto Coelli, nascono così I Solitari.
Il complesso debutta nel mese di gennaio del 1959 e in poco tempo tutti parlano di Mina, tutti vogliono Mina nei locali, non solo in città. La cantante incide i suoi primi dischi che vendono, in pochissimo tempo, oltre 100.000 copie. Firma così un contratto con la Italdisc e, grazie a questa, debutta in televisione nel programma Rai Lascia o raddoppia condotto da Mike Bongiorno. Con il brano Nessuno, Mina entra nelle case italiane. Il resto è storia che conosciamo già.
Io non sono nata per cantare. Davvero. E non ci crede nessuno quando lo dico. Se c’è una cosa che non mi va di fare è cantare. Voglio dire, in pubblico. A me non piace cantare davanti alla gente.
La Tigre di Cremona
È il 1960 e con Tintarella di luna, Mina conquista il podio delle classifiche italiane. Il suo brano, oltre a superare i confini del Paese, diventa simbolo e icona del decennio. È in questo periodo che il soprannome Tigre di Cremona le viene cucito addosso. Mina è già una leggenda, anche se ancora non lo sa.
Lo stesso anno partecipa alla decima edizione del Festival di Sanremo. Con il brano È vero si posiziona solo al settimo posto, ma la sua presenza alla manifestazione si rivela comunque un successo. Le aspettative sono alte e Mina non delude mai, anche se si ritrova a dover registrare e pubblicare due nuovi 45 giri al mese, tanto alta è la richiesta.
Sono i mesi in cui, con Il cielo in una stanza scritto da Gino Paoli, la cantante conquista di nuovo le vette delle classifiche. Nell’ottobre del 1960 il brano diventa il più venduto dell’anno con oltre 2 milioni di copie. Ma non è solo l’Italia che conquista: Il cielo in una stanza entra anche nelle classifiche internazionali posizionandosi in vetta in Spagna e negli Stati Uniti.
Mina è ormai una diva internazionale, anche se quegli abiti le stanno stretti. Si sente soffocata dalla popolarità o meglio dall’interesse, quasi ossessivo, che i media hanno sulla sua vita privata. Negli anni ’60 la cantante risulterà tra i personaggi più seguiti, fotografati e richiesti dai giornali del tempo.
Nel 1963, con la nascita del suo primogenito Massimiliano, la Tigre di Cremona decide di allontanarsi dalla televisione, anche se solo per un po’. In molti continuano a parlare di lei, non solo per il suo talento, ma anche per la relazione con Corrado Pani, padre di Massimiliano, che a quei tempi era ancora sposato con l’attrice italiana Renata Monteduro.
Nonostante le critiche e i giudizi dei benpensanti, il pubblico nutre un affetto sconfinato nei confronti della cantante. Come potrebbe essere altrimenti dato che lei è la voce più bella d’Italia?
23 agosto 1978: l’addio alle scene
Gli anni passano e Mina pubblica un successo dopo l’altro. E la voce di Grande grande grane ed E poi. È la donna che canta i più grandi successi della musica italiana, quelli che sono destinati a fare la storia, anche quella futura. La sua voce diventa ispirazione e musa di Mogol e Lucio Battisti che affidano proprio a lei i loro testi.
Eppure, sull’onda del suo più grande momento di successo Mina dà l’annuncio che spiazza tutti. È un afoso mercoledì sera quello del 23 agosto del 1978, quello in cui la più bella voce italiana decide di tenere il suo ultimo concerto. È una notizia che fa scalpore e che in realtà la stessa cantante aveva già preannunciato un anno prima.
Lì dove tutto è iniziato, nel locale La Bussola di Marina di Pietrasanta, Mina saluta il suo pubblico ritirandosi dalle scene pubbliche. È un addio: la cantante non tornerà indietro più, ma mai e neanche per un momento ha smesso di cantare e di regalare alle persone le emozioni in musica.
La verità è che nessuno mi conosce veramente: tranne mio marito ovvio. Sono cresciuta in una città di provincia, Cremona. È là che si è formato il mio carattere, è là che mi sono fatta le mie convinzioni sulla vita.
Eternamente Mina
Ha 83 anni oggi Mina e non ha alcuna intenzione di lasciare l’Italia, e il mondo intero, senza la sua voce. Da quel 1978, nessuno l’ha più vista, almeno pubblicamente. Ha scelto di non calcare più i palcoscenici, ha scelto di continuare a dedicarsi alla sua vita, e alla musica, lontano però dai riflettori che erano diventati troppo ingombranti per lei.
Oggi Mina, la Tigre di Cremona, è ancora considerata una delle migliori cantanti di tutti i tempi, sicuramente la principale interprete della storia della canzone italiana. I numeri lo confermano: sono più di 150 milioni gli album venduti in tutta la sua carriera.
Con personalità si nasce. La personalità vive di luce propria, come il sole. E come il sole dà luce, luce, luce a tutto quello che tocca. La mia definizione è “brillio”.