Ayisha Siddiqa, chi è l’ambientalista pakistana che lotta in difesa dell’ambiente

Nominata come una delle 12 donne del 2023 che sta cambiando il mondo, Ayisha Siddiqa è la giovane attivista che lotta per il nostro pianeta e per un futuro sostenibile.

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

In un mondo in cui la minaccia del cambiamento climatico si fa sempre più pressante, emergono figure eroiche che decidono di alzare la voce e lottare per un futuro migliore. Una di queste è Ayisha Siddiqa, una giovane attivista pakistana che, nonostante le sfide e le difficoltà, ha deciso di dedicare la sua vita alla lotta contro il riscaldamento globale.

Ayisha è cresciuta in Pakistan, un Paese che, pur essendo uno dei meno responsabili delle emissioni di gas serra, è tra i più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico. Inondazioni, siccità e ondate di calore sono solo alcune delle catastrofi naturali che affliggono i suoi abitanti, mettendo a repentaglio la vita di milioni di persone e minacciando l’ecosistema fragile della nazione.

Pur avendo solo 24 anni, Ayisha ci dimostra che ogni singola persona può fare la differenza e contribuire a cambiare il corso della storia, un passo alla volta.

Chi è Ayisha Siddiqa

Lo scorso marzo, il Time l’ha nominata tra le 12 donne straordinarie che stanno utilizzando la loro influenza per costruire un mondo più giusto e più equo.

Ayisha Siddiqa è nata nella regione del Punjab, in Pakistan. La sua infanzia, trascorsa nella fattoria dei suoi nonni. le ha permesso di sviluppare un profondo amore per il pianeta e un forte legame con le sue radici. Questa esperienza ha gettato le basi per la sua passione e il suo impegno nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente e per un futuro sostenibile.

La tragica morte dei suoi nonni, avvenuta a distanza di pochi anni l’una dall’altra a causa di tumori del sangue, è stata un evento drammatico che ha segnato profondamente la sua vita. Questi decessi, probabilmente causati dall’inquinamento del vicino fiume Chenab, hanno fatto nascere in Ayisha la consapevolezza dei danni che vivere in un ambiente malato può avere sulla vita delle persone.

Un’esperienza dolorosa che ha acceso in lei la determinazione e l’impegno nella lotta per la protezione dell’ambiente e la salvaguardia della salute umana, facendole comprendere quanto fosse urgente agire per prevenire altre tragedie simili e garantire un futuro più sano e sostenibile per tutti.

In seguito, si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha frequentato l’Hunter College di New York, laureandosi in Scienze Politiche. La sua formazione le ha permesso di approfondire la sua conoscenza e di affinare le sue capacità di attivista, diventando così una voce sempre più autorevole nel panorama internazionale.

La battaglia in difesa dell’ambiente diventa così un pilastro fondamentale della sua vita. La sua prima esperienza risale al 2019, quando ha deciso di unirsi al movimento Extinction Rebellion, un’organizzazione internazionale che si batte per la salvaguardia del pianeta attraverso azioni non violente e di disobbedienza civile.

Il movimento, nato nel Regno Unito nel 2018, si è rapidamente diffuso in tutto il mondo, attirando l’attenzione di attivisti come Ayisha, pronti a mettersi in gioco per difendere il nostro pianeta. Extinction Rebellion si prefigge l’obiettivo di spronare i governi di tutto il mondo ad agire per evitare una crisi nel sistema climatico, scongiurare la perdita della biodiversità e il rischio di collasso sociale ed ecologico.

Uno degli episodi più emblematici è avvenuto a New York, dove insieme agli attivisti, Ayisha ha deciso di imbrattare di sangue finto il celebre toro di Wall Street. Questo gesto simbolico aveva lo scopo di evidenziare il ruolo delle grandi corporations e dell’economia globale nella distruzione dell’ambiente e nello sfruttamento delle risorse naturali.

L’attacco al toro, simbolo del capitalismo e della potenza finanziaria, voleva rappresentare una critica al sistema economico che spesso antepone il profitto alla salvaguardia del pianeta e al benessere delle persone. Un messaggio forte e provocatorio che ha contribuito a sensibilizzare un pubblico sempre più ampio sulla necessità di agire al più presto.

La lotta di Ayisha Siddiqa contro le multinazionali del petrolio e l’industria dei combustibili fossili ha portato alla nascita di un altro progetto ambizioso: la Free Fossil University. Questa iniziativa rappresenta una scuola di pensiero e di azione, creata con l’obiettivo di “allontanare chi inquina dai governi, dalle terre indigene, dal nostro futuro, dalle nostre vite“, come si legge nella presentazione sul sito web dell’organizzazione.

Un movimento che mira a educare e formare una nuova generazione di attivisti e leader capaci di contrastare l’influenza delle industrie inquinanti nel processo decisionale politico e sociale.

Inoltre, nel novembre 2021, Ayisha ha partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici a Glasgow, dove ha sollevato una questione cruciale riguardante l’inclusività e l’equità nel dibattito sul clima. Durante l’evento, l’attivista ha criticato l’inaccessibilità della COP alle persone del Sud del mondo, sottolineando come esse siano le vittime più eclatanti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento.

La poesia come strumento di battaglia per l’ambiente

Ayisha Siddiqa utilizza un metodo unico e potente per esporre il fallimento dei leader mondiali nel proteggere il nostro pianeta dall’inquinamento e dalla distruzione ambientale: la poesia.

Infatti, durante la conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima in Egitto, tenutasi nel novembre dello scorso anno, l’attivista ha sottolineato come i politici abbiano disatteso il loro dovere più importante, ovvero quello di difendere la Terra e le sue risorse per le generazioni future. E lo ha fatto proprio tramite la poesia che ha il potere di toccare il cuore delle persone, spingendole ad agire e a prendere coscienza delle sfide ambientali che il mondo sta affrontando

È una spinta per preservare ciò che ho lasciato, finché ho ancora tempo, in forma scritta“, come dichiara al Time. “L’arte rende la vita degna di essere vissuta e, secondo me, è ciò per cui vale la pena combattere”.

La sua lotta contro il cambiamento climatico ci ricorda che, se vogliamo garantire un futuro sostenibile alle generazioni future, dobbiamo agire ora, unendoci insieme per combattere questa battaglia perché ogni singola voce può innescare un cambiamento potente e significativo.

La storia di Ayisha Siddiqa è la dimostrazione che ognuno di noi ha il potere di fare la differenza. In un’epoca in cui il cambiamento climatico minaccia la nostra stessa esistenza, dobbiamo seguire l’esempio di eroine come lei e unire le nostre forze per proteggere il nostro pianeta, la nostra casa comune.

Dovremmo essere un po’ tutti come Ayisha: coraggiosi, determinati e pronti a lottare per un futuro migliore.