Il cambiamento climatico: la sfida più urgente del prossimo decennio

Il preoccupante allarme lanciato da Italy for Climate durante la Conferenza Nazionale sul Clima 2023: "Se non agiremo subito per contrastare il riscaldamento globale, il nostro patrimonio idrico potrebbe ridursi drasticamente del 90%"

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

La crisi climatica è una delle sfide più grandi e urgenti che l’umanità sta affrontando. Ogni giorno, il nostro pianeta subisce gli effetti dannosi di questo cambiamento: inondazioni, siccità, incendi boschivi, innalzamento del livello del mare e altri disastri naturali che colpiscono le comunità in tutto il mondo. Anche il nostro Paese è attualmente alle prese con gli effetti devastanti delle alluvioni, come quelle che hanno appena colpito l’Emilia-Romagna.

Se ne è discusso ieri durante la quarta Conferenza nazionale sul clima che si è tenuta a Roma e che è stata organizzata da Italy For Climate con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Durante l’evento, sono intervenuti i rappresentanti del mondo delle imprese e delle istituzioni per discutere del cambiamento climatico e delle sue conseguenze. Una questione urgente che richiede soluzioni immediate. Stiamo assistendo, infatti, a un aumento dei periodi di abbondante acqua alternati a periodi di carenza idrica. Una situazione, questa, che inevitabilmente aumenta le disparità tra le diverse zone del territorio.

I numeri parlano chiaro. L’Italia, pur essendo il terzo Paese in Europa per disponibilità di risorse idriche, dopo Francia e Svezia, presenta dati preoccupanti. Secondo quanto riportato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), dagli inizi del Novecento questa disponibilità si è ridotta del 20%. Se non faremo qualcosa per fermare il riscaldamento globale, potrà diminuire dal 40% al 90% nel giro di poco tempo, con un impatto particolarmente significativo nelle regioni meridionali.

A livello globale, secondo l’analisi in corso, ci troviamo in una fase di “anormalità climatica permanente“, che ha già alterato il ciclo dell’acqua, portando a un aumento nella frequenza e nell’intensità di fenomeni climatici estremi.

L’emergenza climatica richiede un’azione immediata

Per comprendere meglio ciò che sta accadendo, partiamo da alcuni dati rilevanti. Secondo le statistiche dello Special Report presentato da Italy for Climate durante la Conferenza, dal 1995 a oggi il volume dei ghiacciai alpini è già diminuito del 40%, perdendo oltre 50 km3 di acqua e abbassandosi mediamente di 25 metri. Le temperature miti e la mancanza di precipitazioni durante l’inverno 2023 hanno provocato una riduzione del manto nevoso in Italia pari al -64% rispetto alla media degli ultimi 12 anni. Un fenomeno che potrebbe persino portare alla chiusura di tutte le stazioni sciistiche nella regione Friuli Venezia-Giulia.

Fino a pochi anni fa, si contavano solo decine o poche centinaia di eventi climatici estremi in Italia. Un allarme apparentemente mite, questo, che però non poteva e non doveva essere ignorato viste le conseguenze. In riferimento al 2022, infatti, lo Special Report rivela che sono state registrate circa 2.000 precipitazioni straordinarie, incluse grandinate e piogge intense. Se si considerano anche raffiche di vento e tornado, il numero sale a oltre 3.000.

Durante la Conferenza, inoltre, si è discusso di argomenti come la disponibilità e il consumo di acqua, gli effetti del cambiamento climatico sul bilancio idrico, i settori maggiormente influenzati da abbondanza o scarsità d’acqua, le possibili soluzioni per mitigarne gli effetti e i fenomeni contrapposti come siccità e alluvioni. Ma come influisce il clima sull’approvvigionamento idrico e quali sfide dovrà affrontare l’Italia?

Storicamente, l’Italia ha prodotto energia rinnovabile grazie all’acqua. Tuttavia, se le risorse continueranno a diminuire a causa del clima, avremo un minor numero di fonti rinnovabili, fondamentali per affrontare il cambiamento climatico. Pertanto, è necessario agire immediatamente per spezzare questo circolo vizioso attraverso politiche climatiche efficaci.

Andrea Barbarella, il coordinatore e responsabile scientifico di Italy for Climate, ha spiegato che, se da un lato l’aumento del calore sulla superficie del mare sta provocando catastrofi ambientali per via dell’incremento dell’evaporazione e dell’umidità nell’atmosfera, dall’altro l’Italia è il Paese europeo con i più alti livelli di prelievo idrico. Infatti, la quantità di acqua disponibile è drasticamente diminuita, e questa tendenza è destinata a raddoppiare se non adottiamo urgentemente misure adeguate a ridurre le emissioni. Per questo, al fine di garantire una gestione responsabile delle risorse, è fondamentale limitare i nostri prelievi al di sotto del 20% della disponibilità totale. Una percentuale che ci permetterebbe di preservare l’equilibrio e la sostenibilità a lungo termine.

Di estrema importanza sono anche le ripercussioni economiche e umane che la crisi climatica sta provocando su tutti i Paesi europei. Secondo i dati, negli ultimi 30 anni, gli eventi legati al clima hanno causato la morte di oltre 86.000 persone. E la situazione non sembra migliorare: solo nel 2021 abbiamo già pagato un prezzo altissimo, pari a 43 miliardi di euro.

Durante l’apertura dell’evento è intervenuto anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha sottolineato come “l’Italia è sempre più spesso colpita da eventi meteorologici estremi e il governo dell’acqua è una delle sfide più importanti” e ha evidenziato l’urgenza di “salvaguardare il patrimonio naturale e inestimabile che i nostri predecessori ci hanno affidato”.

La crisi climatica: proposte concrete e scenari possibili per il futuro

Nella fase finale della Conferenza, si è approfondito il dibattito sulle strategie per affrontare con decisione l’urgenza della crisi climatica e per accelerare il percorso verso una transizione energetica. È fondamentale che anche l’Italia, come altre nazioni avanzate, rafforzi il proprio impegno nel ridurre le emissioni di gas serra. Dovremmo guidare e promuovere il processo di decarbonizzazione, bilanciando equamente i costi e sfruttando le straordinarie opportunità di sviluppo, innovazione e creazione di nuovi posti di lavoro, migliorando significativamente il benessere e il futuro.

Per raggiungere questo obiettivo, sarà fondamentale puntare sulle fonti di energia rinnovabile e sfruttare al massimo il potenziale dell’energia idroelettrica. L’Italia è un punto di riferimento mondiale in questo settore, eppure nel 2022 abbiamo subito una perdita del 40% nella produzione a causa della siccità.

L’accelerazione della crisi climatica e degli effetti del riscaldamento globale, richiedono che si adotti quanto prima una Legge per il clima, come hanno già fatto tutti gli altri Paesi europei. Questo permetterà di perseguire, in primo luogo, gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, in conformità con l’Accordo di Parigi e la Climate Law europea e di ridurre la vulnerabilità alle siccità e alle alluvioni.

Inoltre, è fondamentale approfondire la conoscenza e sensibilizzare sull’importanza delle risorse idriche, per garantirne un uso ottimale. Mentre, per assicurarne un utilizzo efficiente e ridurre gli sprechi, è fondamentale rinnovare le infrastrutture idriche e promuovere politiche di risparmio. Infine, per mantenere la sicurezza e limitare il pericolo di allagamenti, va rivista accuratamente la mappatura delle aree a rischio, adottando delle misure preventive. In questo modo, potremo proteggere le nostre comunità da ulteriori eventi catastrofici.

D’altronde basta guardarsi attorno, gli effetti del cambiamento climatico sono già qui e sono evidenti ovunque. Ormai è inutile nasconderlo, siamo giunti a un punto di non ritorno. Il futuro dell’umanità è a rischio e dobbiamo tutti fare la nostra parte per combattere questa emergenza globale. Siamo l’ultima generazione in grado di fare qualcosa per invertire la rotta e salvare il nostro pianeta. Dobbiamo agire ora, prima che sia troppo tardi.