I legumi, si sa, fanno davvero molto bene alla salute: aiutano a perdere peso più facilmente, sono ricchi di fibre che regolano il transito intestinale e consentono di fare il pieno di vitamine e sali minerali. Insomma, non devono mancare mai nella nostra dieta. Per ampliare un po’ i nostri orizzonti culinari, dovremmo proprio provare le fave: ottime sia crude che cotte, possono essere utilizzate in tantissimi modi. Un tempo venivano considerate un alimento povero, quindi erano sempre presenti sulle tavole dei nostri avi. Scopriamo quali sono le loro proprietà, come pulirle e come cucinarle.
Indice
Cosa sono le fave
Le fave sono il frutto della pianta botanicamente conosciuta con il nome di Vicia faba, appartenente alle leguminose. Dal punto di vista nutrizionale sono considerate dei legumi, al pari dei più noti piselli, fagioli e ceci: si trovano all’interno di un baccello allungato, solitamente di forma leggermente cilindrica o appiattita, che termina con una punta e che contiene da 2 a 10 semi (le fave, per l’appunto). Queste ultime sono di un verde intenso, più chiaro quando sono ancora acerbe e tendente al marrone via via che giungono a maturazione.
La semina avviene a fine autunno o in inverno nelle regioni più calde, mentre all’inizio della primavera in quelle più fredde: la pianta tende a non sopportare le temperature troppo alte, per cui in estate non sopravvivono. Il raccolto si effettua solitamente tra i mesi di aprile e giugno, quindi le fave sono un tipico legume primaverile. Fresche si trovano solo in questo periodo, mentre surgelate o essiccate possono essere consumate tutto l’anno. Sono infatti facilmente reperibili negli scaffali (e nei reparti surgelati) di tutti i supermercati.
Fave, le proprietà nutrizionali
Vediamo quali sono le proprietà nutrizionali delle fave: pur essendo molto ricche di sostanze importanti per l’organismo, sono considerate tra i legumi meno calorici, quindi perfette per chi è a dieta. Sono costituite in gran parte d’acqua, ma possiedono anche un’importante quota proteica: ne contengono circa il 5%, tanto da essere consigliate nell’alimentazione di vegetariani e vegani. Le fave sono poi un’ottima fonte di fibre, che hanno molti benefici per la salute. Aiutano a regolare il transito intestinale, migliorano la digestione e rallentano l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, senza contare che aumentano il senso di sazietà e contribuiscono quindi a ridurre le porzioni in tavola.
Questi legumi possiedono molte vitamine, tra cui la preziosa vitamina C: utile per rafforzare il sistema immunitario, è importante anche per assorbire meglio il ferro. Quest’ultimo è presente in grandi quantità nelle fave, ed essendo assorbito nel modo migliore può aiutare a dare una sferzata di energia e a combattere l’anemia. Tra i sali minerali spiccano il magnesio, il rame, il selenio e il potassio, fondamentale per la salute cardiovascolare. Secondo alcuni studi, infine, le fave contengono levodopa, una molecola che oggi viene utilizzata nella lotta contro il morbo di Parkinson.
Attenzione alle controindicazioni: le fave sono assolutamente sconsigliate se si soffre di favismo, un’anomalia genetica che provoca una carenza enzimatica molto pericolosa in caso di ingestione di questo legume (e, talvolta, persino in caso di contatto o di semplice esposizione al luogo in cui si trovano). Ad eccezione dei soggetti fabici, le fave devono essere consumate con moderazione se si soffre di problemi intestinali. Possono infatti, come tutti i legumi, causare gonfiore addominale, meteorismo e diarrea.
Come pulire le fave
Pulire le fave non è certo un compito particolarmente difficile, ma richiede un po’ di tempo. Se si acquistano quelle fresche, bisogna infatti aprire ogni singolo baccello a metà ed estrarne i semi, uno ad uno, raccogliendoli in una ciotola. Una volta terminato questo passaggio, non resta che togliere l’escrescenza superiore che teneva legato il seme al baccello: se al di sotto c’è una mezzaluna chiara, significa che la fava è fresca. Al contrario, se la mezzaluna è già nera vuol dire che la fava è stata raccolta da diversi giorni e probabilmente sarà un po’ più dura.
A seconda del modo in cui vanno consumate, le fave a questo punto possono essere sbucciate una per una o lasciate con la buccia stessa. Se le mangiamo crude, è consigliabile eliminare la buccia che ha un sapore un po’ più amaro ed è abbastanza coriacea (soprattutto sulle fave non più freschissime o di dimensioni più grandi). Se invece abbiamo intenzione di cuocerle, possiamo evitare di sbucciarle. Ad ogni modo, tutto dipende dalle proprie preferenze: c’è chi preferisce togliere la buccia in qualsiasi caso, e chi invece ama il suo sapore.
Le fave essiccate, invece, non hanno alcun bisogno di essere pulite. Vanno invece messe in ammollo prima della cottura, per tempi diversi a seconda che siano decorticate o ancora con la buccia. Nel primo caso, dobbiamo metterle a bagno per circa 8-10 ore, mentre se è presente la buccia è meglio attendere circa 16-18 ore, in modo da ammorbidire maggiormente la scorza coriacea. Infine, le fave surgelate non necessitano di alcuna accortezza: possono essere cotte immediatamente, senza bisogno di tempi di scongelamento, e sono per questo molto utili in cucina.
Crude e cotte: come si mangiano le fave
Come abbiamo anticipato, le fave si possono consumare sia crude che cotte. Nel primo caso, dopo averle pulite come visto precedentemente, possono essere mangiate da sole o in abbinamento con altri prodotti freschi come i formaggi e i salumi. Sono ottime, ad esempio, assieme ad un tagliere misto per un antipasto speciale. Per quanto riguarda la cottura, il modo migliore per preparare le fave consiste nel lessarle in una pentola d’acqua bollente con un pizzico di sale, oppure nel farle in umido: in questo caso, basta versarle in una padella con olio e qualche spicchio d’aglio, lasciandole cuocere per circa 15 minuti con un po’ d’acqua.
Tante sono le ricette che vedono l’uso delle fave: possono essere impiegate per preparare un buonissimo sugo con cui condire la pasta, oppure per realizzare piatti come le fave alla menta o la frittata con le fave. Sono ottime anche come semplice contorno, da abbinare alla carne o al pesce. Infine, si possono frullare per preparare un purè o una vellutata di fave, da consumare al cucchiaio o da spalmare su delle tartine.