Potatura oleandro: quando farlo, quali rami recidere e trucchi per farlo diventare albero

La potatura dell'oleandro richiede necessarie conoscenze sul periodo e le modalità d'azione: ecco tutti i trucchi per prendersene cura

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Redazione

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Pianta ornamentale per colorare il giardino o per abbellire viali alberati o strade cittadine, l’oleandro è uno dei più diffusi arbusti sempreverde in circolazione. Originaria dell’Asia, è una pianta velenosa non così difficile da potare, ma bisogna comunque tenere a mente alcuni utili e preziosi consigli per farla germogliare nel miglior modo possibile. Scopriamo qual è il periodo più adatto per potare l’oleandro, quali rami è necessario recidere e i trucchi per potarlo ad alberello facendo crescere la pianta sana e robusta.

Oleandro: origini e caratteristiche della pianta ornamentale

Nerium oleander: è questo il nome scientifico dell’oleandro, uno degli arbusti sempreverde più diffusi nonché pianta ornamentale dalle mille modalità di utilizzo. Si tratta infatti di un piccolo scrigno di colori che può essere coltivato per abbellire il giardino o il terrazzo di casa, ma è anche frequente come ornamento di strade e vie cittadine, oltre che di siepi e aiuole pubbliche. Originario dell’Asia, l’oleandro cresce spontaneo soprattutto nelle regioni mediterranee ed ha la forma di un piccolo arbusto o alberello.

Si contraddistingue per il colore intenso dei suoi petali, dal rosa al rosso sino a numerose sfumature di bianco, dunque adatto per contesti ornamentali. Attenzione però a quello che è il grande difetto di questo variopinto arbusto: è infatti velenosissimo. La sua tossicità è dovuta alla presenza di oleandrina, che comporta disturbi gastrici e disturbi sul sistema nervoso centrale, oltre a forti bruciori e rossori alle mani se si viene a contatto con essa. Evitate inoltre di bruciare i fusti secchi dell’oleandro o qualsiasi residuo della sua potatura, poiché tale sostanza rischia di diffondersi nell’aria sprigionando un fumo tossico e pericolosissimo per la nostra salute.

Quando potare l’oleandro: il periodo più adatto

Se si è in possesso di un oleandro a casa, la prima cosa da fare prima di potarlo è valutare il periodo opportuno. Genericamente è consigliato il periodo dopo la fioritura, dunque alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno. In questa fase dell’anno è infatti facile distinguere i rami nuovi da quelli vecchi, che dunque vanno recisi. Un altro periodo dell’anno in cui è possibile avviare la potatura dell’oleandro è alla fine dell’inverno, quando occorre accorciare i rami che hanno fiorito.

Sconsigliatissimi, invece, i mesi della primavera: si tratta infatti della fase in cui avviene il pieno della fioritura e dunque è praticamente impossibile riconoscere gli steli improduttivi da quelli produttivi. Si rischia infatti di recidere i rami dal potenziale di crescita.

Come potare l’oleandro in sicurezza: i consigli

Il principale obiettivo della potatura di un oleandro è quello di eliminare tutti gli steli sfioriti e i fiori secchi, oltre a sfoltire la pianta per darle una forma ben precisa. Per avviare il processo di potatura è innanzitutto indispensabile dotarsi di tutti gli strumenti necessari, a cominciare da comode e pratiche forbici da giardinaggio. Le più indicate sono le forbici con cricchetto, perfette per recidere steli piuttosto spessi e robusti.

Attenzione poi ad indossare guanti sicuri e dalla tela robusta, al fine di evitare ogni contatto con la pianta velenosa, e ricordiamoci di lavarli alla fine dell’operazione. La soluzione ideale sarebbe utilizzare guanti usa e getta ma, se non ne siamo in possesso, accertiamoci di avere quantomeno un paio di guanti resistenti. Indossate inoltre vestiti a manica lunga così da tenere coperta ogni parte del corpo. Se invece tocchiamo con la mano la pianta dell’oleandro, disinfettiamoci subito lavandola sotto l’acqua corrente: è alto infatti il rischio di irritazione. Il consiglio è sempre quello di lavare e disinfettare qualsiasi attrezzo utilizzato, dalle forbici ai guanti.

Potatura dell’oleandro: come recidere i rami

Una volta messi in atto tutti questi utili accorgimenti, è possibile iniziare la potatura dell’oleandro. Per sfoltire la pianta e per darvi la forma opportuna, occorre tagliare gli steli per circa un terzo della loro lunghezza. L’operazione è rivolta soprattutto alle parti dell’oleandro con alta presenza di rami, che impediscono all’aria e alla luce di entrare all’interno della sua chioma. La soluzione è dunque eliminare i rami più interni e quelli danneggiati e secchi, ma anche quelli indeboliti o spezzati e che dunque non possono più crescere e fiorire.

È poi importante conservare una certa linearità negli steli della pianta, ma è anche possibile reciderli con creatività formando originali biforcazioni e dare dunque al tuo oleandro di casa un aspetto personalizzato. La scelta di personalizzare o meno il proprio oleandro dipende anche dalla varietà della pianta: se è coltivata a cespuglio, la potatura deve risultare uniforme e mantenerne inalterata la forma.

Oleandro: come farlo crescere e trasformarlo in albero

L’oleandro viene generalmente coltivato in vaso o come pianta, ma molti preferiscono farlo crescere e farlo diventare albero. Anche in questo caso è opportuno seguire un procedimento ben preciso. La potatura ad alberello si svolge infatti su oleandri allevati con questa forma sin dall’inizio della loro coltivazione. La scelta di far crescere la pianta sotto forma di albero va dunque presa all’inizio, scegliendo nei suoi primi anni di vita un ramo centrale e abbastanza robusto e resistente da far ispessire.

La scelta del ramo centrale è fondamentale, così come la sua cura nel corso del tempo: in questo modo, infatti la forma che l’oleandro avrà sarà più simile a quella di un albero rispetto a quella di un comune cespuglio. Il ramo centrale negli anni successivi va poi potato periodicamente, eliminando tutte le biforcazioni che rischierebbero di appesantirlo e renderlo disordinato.

Coltivazione dell’oleandro in vaso

La fioritura dell’oleandro come alberello è una valida alternativa alla comune coltivazione in vaso, utile soprattutto se non si dispone di abbastanza spazio in giardino. Nel caso di coltivazione in vaso, il consiglio è quello di utilizzare contenitori molto alti e profondi. Per il resto la potatura è semplice: basta potare la pianta dopo il periodo di fioritura e accorciare la lunghezza dei suoi steli, sia quelli fioriferi sia quelli laterali che si biforcano.

Versatile e ornamentale, variopinto ma anche tossico: le mille caratteristiche dell’oleandro la rendono una pianta unica nel suo genere. Per questo è importante prendersene cura attraverso un’oculata potatura: questi piccoli consigli vi saranno utili per far crescere la vostra pianta del cuore sana e forte.