Il 2026 è arrivato, portando con sé un modo specifico di pensare e progettare gli interni. Le ricerche su Pinterest lo dimostrano e ci dicono già quali saranno i trend del settore. Da una parte il bianco Cloud Dancer promette di riposare la vista, dall’altra il color block conquista.
In generale, la moda in ambito interior design per quest’anno è un vero e proprio omaggio ai contrasti. Il minimalisimo contemporaneo non cede e continua a riscuotere consensi? Ma anche la ricchezza del vintage risulta intramontabile.
La palette di colori segue questo stesso andazzo, come accennato prima e lo si vede soprattutto nel wall covering. La carta da parati è infatti una grande alleata nel design di interni per i prossimi mesi, in versione arborea o geometrica, in toni sia neutri sia vivaci.
Ma quindi, ci si deve preparare all’effetto gran bazaar? No, piuttosto a soluzioni che non vanno in un’unica direzione. Per cui, ecco le tendenze design 2026, un racconto fatto di oggetti di recupero, colore, natura e superfici che tornano protagoniste.
Indice
Trend 2026: il vintage intramontabile

Nel 2026 il vintage non è una scelta nostalgica, ma un approccio progettuale strutturato. I mobili e gli accessori del passato vengono selezionati per il loro valore materiale, per la qualità costruttiva e per la capacità di aggiungere profondità visiva agli ambienti.
Il focus non è sul “pezzo antico” in sé, ma sulla sua integrazione in spazi contemporanei. Le ricerche Pinterest mostrano un interesse crescente per credenze, tavoli, sedute e lampade dagli anni Quaranta ai Settanta, rielaborati o accostati a elementi moderni.
Il risultato è un equilibrio che evita l’effetto museo e punta invece a interni vivi e funzionali. Un tavolo vintage può diventare il centro di una zona pranzo minimal, così come una lampada d’epoca può dare carattere a un soggiorno essenziale.
Gli accessori e i complementi seguono questa linea: specchi con cornici importanti, ceramiche artigianali, vasi e tessili recuperati o ispirati a lavorazioni tradizionali. L’obiettivo è costruire ambienti che non sembrino assemblati in serie, ma stratificati nel tempo.
Il vintage diventa così uno strumento per personalizzare lo spazio, non una dichiarazione “old style” fine a se stessa o fuori contesto.
Palette cromatica 2026: Color block vs Cloud Dancer

Il colore Pantone dell’anno ci fa danzare su una nuvola eterea dai toni opalescenti? Il Cloud Dancer si dovrà contendere il podio della palette cromatica non con altri neutri, ma con tonalità vivaci. Se il bianco non stanca, l’arcobaleno invade gli spazi e lo fa in modo sfrontato.
Per il 2026 il colore torna a essere protagonista, ma in modo deciso e progettato. Il color block è una delle tendenze più forti per quest’anno e ci aiuta nel definire volumi, funzioni e gerarchie all’interno della casa.
Non si parla di accenti casuali, ma di superfici ampie e ben delimitate che dialogano tra loro. I toni più interessanti sono intensi e saturi: verdi profondi, marroni caldi, blu scuri, terracotta e tonalità ispirate alla terra. Ma non mancano anche gialli, aranci e rosa.
Si tratta di nuance che vestono pareti intere, nicchie, librerie su misura o addirittura soffitti, creando ambienti coerenti e visivamente forti. Il color block aiuta anche a delimitare gli spazi, soprattutto negli open space, dove va a compensare l’assenza di pareti e divisori.
Una delle applicazioni più interessanti è l’estensione del colore dalla parete al soffitto, una scelta che rende lo spazio più avvolgente e compatto. Se abbinato a materiali naturali e arredi con linee pulite, il color block diventa un modo per dare carattere senza eccedere.
Biofilia: la rivoluzione verde 2026 dell’interior design

La biofilia nel 2026 non si limita all’inserimento di piante decorative, ma entra nella progettazione degli interni come elemento funzionale e strutturale. Le pareti vegetali, in particolare, sono sempre più presenti nelle ricerche Pinterest e nei progetti residenziali.
Il verde è adoperato per migliorare il comfort abitativo, la qualità dell’aria e la percezione dello spazio. Le pareti vegetali modulari trovano posto in soggiorni, cucine e ingressi, diventando veri e propri punti focali.
Anche le piante a sviluppo verticale o le composizioni lineari lungo pareti e passaggi contribuiscono a creare continuità visiva. La biofilia funziona soprattutto quando è accompagnata da materiali coerenti come legno, pietra, ceramiche naturali e tessuti grezzi, già in primo piano nello stile cottagecore.
L’effetto finale è un contesto equilibrato, dove il verde non è un’aggiunta decorativa, ma parte integrante del progetto. È una risposta concreta al bisogno di ambienti più salubri e connessi alla natura, soprattutto in aree urbane.
Wall covering 2026: il ritorno delle carte da parati

La carta da parati, dopo qualche tempo in sordina, torna ad essere protagonista sulle nostre pareti. Non è più relegata a soluzioni tradizionali o nostalgiche, ma diventa uno strumento contemporaneo per lavorare sulle superfici.
Lo dicono le patinate riviste di interior, lo riecheggia Pinterest, che registra un forte aumento di interesse per carte da parati grafiche, materiche e botaniche. I pattern sono più decisi, spesso geometrici o ispirati a texture naturali come pietra, fibre e foglie.
Le palette cromatiche seguono i toni caldi e terrosi già visti nelle pareti tinteggiate, creando continuità tra superfici lisce e decorative. Il wall covering veste singole pareti per creare un punto focale, ma anche soffitti o spazi di passaggio, trasformando zone spesso trascurate.
Dal punto di vista pratico, le nuove carte da parati sono anche più resistenti e facili da applicare rispetto al passato, rendendole ideali persino in ambienti come bagni e cucine. Una soluzione rapida ed efficace per cambiare volto a una stanza, evitando interventi strutturali.
Uno sguardo complessivo sull’interior design 2026
Le tendenze design 2026 più gettonate su Pinterest raccontano un cambiamento netto: gli interni diventano più espressivi, ma anche più consapevoli. L’arredo retrò che diventa la star di un soggiorno minimale, il colore, la natura e le superfici decorative dialogano tra loro.
Il risultato sono ambienti personalizzati, funzionali e costruiti su scelte precise, lontane sia dall’eccesso sia dalla neutralità anonima. Non ci sono regole rigide né univoche per l’arredamento, anzi.
Ci si può divertire a mescolare i materiali, le epoche e i colori in modo coerente, saggio e misurato. E mai dimenticare che una casa ben progettata, che ammicca ai trend senza dimenticare la personalità di chi la vive, è bella da vedere ma racconta anche chi siamo.