Gumdesign, dove la materia diventa linguaggio del vivere contemporaneo

Un viaggio tra materiali “di scarto”, collezioni simboliche e luce come elemento progettuale

Foto di Christian Conovalu

Christian Conovalu

Esperto in Interior Design

Appassionato di interior design, ne ha fatto tema di studio spinto da sempre dalla creatività e dalla condivisione di pillole sull'abitare.

Pubblicato: 22 Aprile 2025 12:00

C’è chi progetta oggetti. E poi c’è chi disegna racconti, lasciando che siano la pietra, il legno, il metallo – o perfino la luce – a parlare. Gumdesign appartiene a questa seconda categoria: un laboratorio poetico e progettuale che rifiuta le formule preconfezionate per dare spazio a narrazioni materiche, contrasti inattesi e gesti essenziali. In questo dialogo, Gabriele Pardi e Laura Fiaschi ci guidano nel cuore del loro processo creativo: un percorso fatto di archetipi e contaminazioni, di memorie stratificate e nuove ritualità dell’abitare.

Un approccio che trova eco anche nelle soluzioni per mini spazi dall’effetto sorprendente o in progetti che valorizzano la luce come elemento progettuale, come nell’attico firmato dallo studio Baldessari e Baldessari.

Forme archetipiche e materia prima si incontrano nei racconti affettivi della collezione La Casa di Pietra
Fonte: Ufficio stampa Gumdesign
Forme archetipiche e materia prima si incontrano nei racconti affettivi della collezione La Casa di Pietra

Dal recupero sensibile dei materiali nei laboratori apuani alla creazione di collezioni come Anfore, Colonne e Ampolle per La Casa di Pietra, fino alle ibridazioni materiche nate con Savema, ogni progetto si fa atto di cura e gesto affettivo. Il loro è un design che non cerca lo “stile”, ma una tensione narrativa. Che non si accontenta di “arredare”, ma ambisce a costruire luoghi capaci di emozionare e risuonare con chi li vive. Un’intervista che non è solo racconto, ma piccola lezione di bellezza.

Materia e memoria: un approccio sensibile al progetto

Scegliere i materiali per un ambiente significa determinarne il carattere e renderlo sensibile; quali sono i vostri criteri di scelta? E quali prediligete?

Abbiamo sempre amato la materia naturale e “prima”; metalli, pietre, legni, vetro, ceramica ed il colore come elemento fondante di ogni pensiero progettuale. Crediamo nella sostenibilità ambientale, nella ricerca di soluzioni durature nel tempo e nella relazione che lo spazio possa stabilire con l’essere umano. Un “contenitore” di vita che riesce ad animarsi tramite le scelte personali di chi “progetta per chi dovrà vivere i luoghi della quotidianità”. Casa Quattrocento in Piazza Duomo a Carrara può essere considerata un compendio di quanto amiamo nella contaminazione dei linguaggi progettuali (l’edificio storico e gli oggetti dal design anonimo e dei Maestri), del tempo (storico e contemporaneo) e delle materie prime naturali (le pavimentazioni in cementina, i solai in castagno, le pareti che vivono grazie ad intonaci premiscelati colorati).

Casa Quattrocento: un manifesto abitativo dove convivono linguaggi, tempi e materiali diversi in perfetto equilibrio
Fonte: Ufficio stampa Gumdesign
Casa Quattrocento: un manifesto abitativo dove convivono linguaggi, tempi e materiali diversi in perfetto equilibrio

Narrazione, archetipi e sostenibilità: il design come racconto affettivo

Tradurre gli archetipi della tradizione nello stile della contemporaneità richiede grande attenzione per i particolari. Potreste farci qualche esempio nel vostro lavoro?

Siamo convinti che occorra conoscere la storia, la tradizione, l’esperienza per proiettare un’idea in avanti; sono le radici della nostra storia che permettono “all’albero” di crescere su un terreno sano e nutriente. I “racconti solidi” che cerchiamo di attivare si muovono proprio in questa direzione, ricercano continuamente un appiglio nella storia dell’uomo per tradursi in segni narrativi costituiti da materia, saper fare artigianale, poesia comunicativa necessaria per dar vita ad oggetti affettivi. Un esempio possono essere le collezioni de La Casa di Pietra e fra tutte probabilmente quelle più vicine al percorso appena descritto sono le Anfore, Colonne ed Ampolle: raccontano attraverso la Pietra Leccese ed il metallo acidato tratti di storia antica dal momento del “ritrovamento”, recuperati da un passato lontano e rivisti in chiave attuale, stilizzati, rielaborati e rinnovati per riscoprire la loro forza espressiva, amplificandone il significato storico e la possibilità di utilizzo quotidiano. Incontro tra pietra e ferro, connessione tra passato e presente, materia e forma.

Dalla marmetta di scarto all’oggetto iconico: il progetto Gessati per antoniolupi dà nuova vita alla materia attraverso la precisione
Fonte: Ufficio stampa Gumdesign
Dalla marmetta di scarto all’oggetto iconico: il progetto Gessati per antoniolupi dà nuova vita alla materia attraverso la precisione

Il design oggi viene valutato non solo in un’ottica di ricercatezza ma anche di sostenibilità ambientale, quanto ne tenete conto nel vostro lavoro? Avreste qualche suggerimento per i nostri lettori?

Una richiesta necessaria quanto corretta, un processo metodologico che deve essere affrontato dal progettista cosciente di poter fare qualcosa per la nostra vita presente e futura. Quando si parla di sostenibilità occorre tener di conto alcuni aspetti fondamentali come la sensibilità progettuale, la durabilità del prodotto finito, la ricerca di soluzioni intelligenti per un uso sempre più consapevole della materia. A tal proposito vorremmo sottolineare un percorso attivato con antoniolupi, azienda leader nel settore dell’arredobagno, per la produzione di una serie di lavabi in marmo che nascono dalla semplice osservazione dei piazzali, dei laboratori apuani dove facilmente si possono vedere pallets carichi di marmette di piccola dimensione che derivano da lavorazioni più grandi ed impegnative. Semplici mattonelle che perdono il loro valore materico, svendute a prezzi bassissimi perché fraintese per essere “elementi di scarto”. Il progetto dei Gessati, dei Rigati, di Fonte e di 024 – lavabo in marmo Bianco Carrara, Nero Marquinia e Grigio Bardiglio – sono l’espressione di un uso sensibile della materia e della sua durabilità; nascono dall’accostamento orizzontale, verticale, radiale di piccole lastre “di recupero” per ricostituire masselli e piccoli blocchi da rilavorare con macchine a controllo numerico. Donano una seconda vita alla materia prima e la rivitalizzano attraverso il progetto sensibile, ottenendo prodotti che richiedono attenzione e cura da parte di chi li desidera generando una necessaria affettività.

Geometria e memoria: la parete in marmo diventa griglia visiva, luogo di equilibrio tra rigore e narrazione
Fonte: Ufficio stampa Gumdesign
Geometria e memoria: la parete in marmo diventa griglia visiva, luogo di equilibrio tra rigore e narrazione

Luce e contrasti: dare forma all’emozione attraverso la materia

Spesso l’atmosfera di un ambiente è fatta di luce: intensità, calore, modulazione etc… quali sono le soluzioni che impiegate per adoperarla come materiale negli spazi domestici?

La luce gioca sulla presenza e sull’assenza, sul design del prodotto e sull’effetto che il raggio luminoso dona allo spazio circostante; ogni luogo richiede un approccio personale ed identitario alla ricerca della sua essenza. Ed allora ci sono casi in cui la luce può essere localizzata, d’ambiente, radente a seconda dello stato delle cose, delle persone che dovranno abitare quei luoghi, dell’architettura d’interni che lo spazio esprime con la memoria e la storia che precede ogni forma progettuale… e possono esserci casi in cui la luce segue percorsi individuati dalla materia come accade per la collezione Segni disegnata per Siru Lighting.

Abitare significa rendere un ambiente la propria casa, un’attività che richiede tempo e cura. Quali suggerimenti avete per chi sta cercando di fare emergere il proprio stile?

La parola “stile” non rientra nel nostro vocabolario, preferiamo parlare di narrazione, di storie che possono condurre il progettista su soluzioni uniche ed originali. Crediamo che ogni luogo possegga interiormente una propria identità – a volte nascosta – che possa stimolare sensazioni e racconti che possono trasformarsi in progetto.

Contrasti cromatici e materici: le superfici disegnate da Gumdesign per Savema raccontano il dialogo tra emozione e struttura
Fonte: Ufficio stampa Gumdesign
Contrasti cromatici e materici: le superfici disegnate da Gumdesign per Savema raccontano il dialogo tra emozione e struttura

Il fascino dei contrasti – Marmo e legno, vetro e metallo: cosa rende affascinante l’uso di contrasti materici? Avreste dei consigli per usare al meglio tali commistioni?

Su questi aspetti stiamo lavorando molto con Savema, azienda abituata a realizzare progetti estremamente complessi per studi di architettura internazionali. Lo sviluppo di un ramo d’azienda dedicato alle Superfici di Architettura è momento di ricerca e sperimentazione per realizzare contaminazioni materiche coinvolgenti: sono nate numerose collezioni dove la superficie in marmo Arabescato Corchia incontra il legno naturale, il metallo acidato, la pelle conciata al vegetale, i rami d’olivo intrecciati, il sughero naturale e tostato per ottenere ibridazioni funzionali ed emozionali. Attimi, Linee, Parole, Trame, Strati e Pagine raccontano sviluppi finora imprevedibili per trasformare una parete in un’esperienza emozionale, avvolgente e coinvolgente.