La spesa di Natale intelligente e sostenibile

I consigli per non spendere troppo e portare in tavola gli alimenti salutari della dieta mediterranea

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Noi italiani siamo tra i popoli europei più attenti alla convivialità, che trova proprio nel Natale la sua massima espressione. Una convivialità, quella che ci riunisce a tavola, che potrebbe costare fino a 140 euro a famiglia. A stimare la spesa è Coldiretti sulla base della Xmas Survey della Deloitte, che ha raccolto l’opinione di oltre 7.000 consumatori in 8 Paesi europei tra cui l’Italia, con l’obiettivo di monitorare le intenzioni di spesa per regali, prodotti alimentari, attività per il tempo libero e viaggi.

Più Made in Italy

I prodotti acquistati – spiega Coldiretti – andranno ad arricchire il tradizionale pranzo del 25 dicembre, la tavola più importante dell’anno, e la cena della vigilia, dove sarà protagonista il pesce, ma con una nuova attenzione alla ricerca di materie prime fresche e genuine da acquistare direttamente dai produttori per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo. Non a caso un trend che si sta affermando è la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy, spesso legati al territorio, anche per aiutare l’economia nazionale e garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa. 

Attenzione alla sicurezza alimentare

Il cibo che arriva nelle nostre tavole è quindi sempre buono? No. Purtroppo – segnala l’organizzazione agricola in una nota – nel 2018 in Italia è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno. E nella black list dei cibi più pericolosi, di cui l’83% proviene dall’estero, ritroviamo molti alimenti presenti nelle tavole natalizie. Pesce, frutta secca, ostriche… I pericoli maggiori per l’Italia – spiega la Coldiretti – sono infatti venuti dal pesce spagnolo con alto contenuto di mercurio e infestato dal verme anisakis, dalle ostriche vive francesi con Norovirus, che provoca vomito e diarrea, e dal pollo polacco contaminato dalla salmonella enterica, i quali salgono sul podio del rischio. Ma ci sono anche il pesce francese sempre per l’anisakis, le arachidi dall’Egitto, le nocciole turche e quelle dell’Azebaijan per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene, il manzo e il pollo provenienti dal Brasile e le cozze dalla Spagna infestati dal batterio Escherichia Coli.

Prodotti più salutari, economici e sostenibili

Cosa portare in tavola, dunque? Acquistando prodotti stagionali e locali a cui aggiungere legumi, carni bianche come pollo e tacchino, uova e pesce azzurro si mangia in maniera gustosa, salutare e senza spendere troppo. Tutti cibi tipici della dieta mediterranea, che tra l’altro è anche sanissima. Oggi sappiamo con certezza che questo modello alimentare riesce a preservare il DNA dagli errori correlati all’invecchiamento ed è quindi un “elisir di longevità”. E tutto ciò senza incidere troppo sulla spesa familiare, specialmente se si acquista a Km 0. 

I menu “intelligenti”

Per imbandire le tavole delle feste in modo sostenibile e senza spendere una fortuna – suggerisce la Coldiretti – il consiglio è scegliere prodotti italiani di stagione, legati alla tradizione e al territorio, che si possono trovare anche nei mercati e nei punti vendita degli agricoltori di Campagna Amica.

Ecco alcuni suggerimenti su prodotti e cibi italiani per il menu delle feste:

1)      Verdura di stagione come finocchi, broccoli, verza o cavolo, cicoria, radicchio, puntarelle

2)      Frutta fresca di stagione come mandarini, clementine, arance, mele, pere,

3)      Frutta secca di stagione come noci, nocciole, mandorle

4)      Cotechini e zamponi come salumi

5)      Grana Padano e Parmigiano Reggiano tra i formaggi

6)      Per il presce, orate e triglie

7)      Per il brindisi: spumante metodo classico o prosecco, passito

8)      Come dolce gli agripanettoni realizzati direttamente dalle aziende agricole

Un altro consiglio per abbattere i costi è quello di realizzare in casa paste fresche, torte rustiche, dolci o digestivi, come ad esempio il limoncello o il nocino, da servire ad amici e parenti. È anche buona norma riutilizzare gli avanzi di pranzi e cenoni attraverso ricette del giorno dopo, per ridurre gli sprechi all’insegna della sostenibilità.​

Pesci e prodotti del mare come salmone e ostriche potranno essere sostituiti anche dal nostrano pesce azzurro: alici, sarde, piccoli sgombri e pesce spatola hanno un costo modesto e sono ricchissimi di proprietà benefiche. Via libera anche alle lenticchie secche da preparare in casa, evitando i cibi precotti che, oltre a essere poco salutari, sono a volte anche decisamente costosi. E infine ci sono le patate, che mettono sempre d’accordo grandi e piccini con una minima spesa!