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Junk food: cos’è?
Il cibo spazzatura comprende tutti quegli alimenti malsani che hanno un basso valore nutrizionale a fronte di un elevato contenuto di zuccheri semplici e di grassi saturi. Parliamo, dunque, di alimenti a elevato apporto calorico che non forniscono elementi nutritivi di alto valore biologico bensì sono carichi di colesterolo, di grassi saturi, di sale, di additivi alimentari, di coloranti e di altre sostanze nocive. Molti di questi prodotti sono ampiamente pubblicizzati con strategie di marketing volte ad aumentarne l’acquisto e il consumo.
Quali sono i cibi spazzatura?
Bibite gassate
Sia la versione classica, con un quantitativo eccessivo di zuccheri semplici, di coloranti, di solfiti sia la versione “zero” che contiene aspartame (sono molteplici gli studi che rivelano una serie di complicanze dovute all’eccessivo consumo di aspartame) sono da considerarsi cibo spazzatura.
Poiché le bibite gassate sono confezionate all’interno di bottiglie di plastica, non possono essere sottoposte al processo di pastorizzazione e tra gli ingredienti presenti in etichetta compaiono i solfiti, il cui ruolo è quello di agire come battericidi e batteriostatici. Senza l’aggiunta di solfiti, la shelf-life (vita sullo scaffale) delle bevande gassate sarebbe estremamente breve. Purtroppo però i solfiti, se assunti in eccesso con gli alimenti, possono produrre una serie di effetti indesiderati tra i quali compaiono il mal di testa e i sintomi gastrointestinali.
Wurstel e cotolette panate già pronte
Si tratta di prodotti spesso ottenuti dalla lavorazione degli scarti delle carni (carne estratta meccanicamente cioè ottenuta dalla lavorazione delle carcasse) con aggiunta di sale, conservanti e aromi che ne rendono gradevole l’odore e il sapore. La carne separata meccanicamente viene trattata con nitrito di sodio, il cui scopo è quello di tenere sotto controllo i batteri presenti nelle carcasse così da far durare più a lungo il prodotto. I nitriti hanno la capacità di legarsi all’emoglobina formando la metaemoglobina. La metaeomoglobina ha una minore capacità di legarsi all’ossigeno e la conseguenza è un ridotto trasporto di ossigeno ai tessuti. Inoltre, i nitriti tendono a combinarsi con le amine generando così le nitrosammine che possono agire come cancerogeni.
Sottilette e formaggini
Non si tratta di vero formaggio ma di prodotti industriali ottenuti dalla miscela di grassi del latte, proteine del siero, emulsionanti, coloranti e una elevata quantità di sale. Anche per le sottilette e per i formaggi fusi è previsto l’uso dei solfati per contrastare la crescita batterica.
Merendine, biscotti industriali e snack confezionati
Sono ricchi di grassi idrogenati, zuccheri e altri additivi alimentari. Consumati spesso per la prima colazione o per gli spuntini favoriscono l’obesità e non apportano sostanze nutritive essenziali per una dieta equilibrata.
Salumi e insaccati
Anche in questi prodotti, oltre all’elevato quantitativo di sale, riscontriamo elevati livelli di nitriti.
Patatine fritte
Ricche di sale e di grassi saturi, spesso cotte in oli di pessima qualità, le patatine fritte contengono acrilammide. Si tratta di una sostanza che si forma dalla reazione di alcuni zuccheri con l’amminoacido asparagina in seguito alla cottura ad alte temperature, come la frittura. L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato l’acrilammide tra i “probabili cancerogeni” mentre l’EFSA (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare) invita a limitarne il consumo anche se considera che il rischio è molto basso.
Pizza surgelata
Questa tipologia di alimenti è realizzata con farine industriali molto raffinate, caratterizzate da un elevato indice glicemico.
Pop corn pronto da microonde
Tra i vari additivi presenti va citato il diacetile che serve a conferire il gusto burroso. Molti studi hanno correlato questo additivo a bronchiolite. Inoltre il sacchetto contiene acido perfluorottonico, un additivo chimico nocivo per la salute.
Cibo spazzatura effetti sulla salute
Il consumo abituale di cibo spazzatura è correlato all’insorgere di diabete, di malattie cardiovascolari, allo sviluppo di alcuni tipi di tumori e all’obesità.
Gli alimenti dell’industria alimentare sono pensati per piacere e di conseguenza per essere consumati in maniera abituale. Conoscete l’espressione bliss point? Tradotta letteralmente significa “punto di beatitudine” e consiste in un ben calibrato mix di grassi, zuccheri e sali tali da mandare in estasi le papille gustative! In altri termini il bliss point è la formula inventata dall’industria per poter indurre dipendenza da questo o da quell’altro alimento. La fascia di età più a rischio è quella pediatrica. Abbiamo creato per i nostri bimbi una realtà obesigena. Ce lo confermano anche le statistiche. Secondo dati dell’OMS nel 2014 in Italia il 20,9% dei bambini si trovava in condizioni di sovrappeso, il 9,8% era classificabile come obeso. Mentre il tasso di obesità infantile aumenta cominciamo a vedere anche in Italia (gli Americani come al solito ci hanno preceduto) casi di diabete alimentare e di epatosteatosi (fegato grasso) in fascia pediatrica. Nel determinare questo trend il consumo frequente di cibo spazzatura gioca un ruolo importante assieme allo stile di vita estremamente sedentario.
Junk food in Italia
Negli ultimi anni in Italia è nettamente diminuito il consumo di alimenti genuini prodotti a partire dalle materie prime di produzione locale e secondo la stagionalità delle colture. È andato invece aumentando il consumo di cibi pronti come zuppe, primi piatti surgelati che necessitano solo di una breve cottura, cotolette e pesce panati, contorni pre-fritti, merendine, succhi di frutta ricchi di zuccheri, bevande gassate e cibi da Fast Food. Questi alimenti, che costituiscono la base della tipica Western Diet (il modello alimentare prevalente nei paesi occidentali), hanno portato ad un progressivo aumento di peso nella popolazione generale e ad un conseguente aumento delle patologie correlate al grasso corporeo.