Il pane degli Esseni, conosciuto anche come pane cotto al sole, ci ricorda antiche tradizioni e popoli del passato. Gli Esseni erano una comunità religiosa giudaica di cui si hanno notizie dal II secolo a.C. al 70 d.C. e sono considerati i precursori del crudismo. Si tratta di un pane fatto con cereali germogliati, frullati ed essiccati al sole. Un pane estremamente salutare, quindi, poiché non viene sottoposto ad alte temperature, come invece accade nel caso della cottura al forno.
Le proprietà
Ma cosa si intende pane crudo? Significa che il cibo non viene esposto a temperature superiori a 42° C. Ciò permette di preservare le sostanze benefiche presenti negli ingredienti, che in questo caso sono cereali germogliati. Il processo di germogliazione dei chicchi permette di rendere questi alimenti più digeribili, anche senza la classica cottura. “Un pane “vivo”, dunque, che può essere fatto quando si ha un po’ di tempo a disposizione e naturalmente d’estate quando le temperature lo permettono”, spiega la dott.ssa Marilù Mengoni, nutrizionista e psicologa, ideatrice del metodo di Psicoalimentazione. “Le eccessive temperature – spiega l’esperta – possono distruggere importanti elementi, specialmente vitamine idrosolubili e alcuni preziosi minerali, ma anche enzimi, ormoni, complessi antiossidanti naturali, pigmenti. Una buona parte della nostra alimentazione quotidiana dovrebbe quindi prevedere l’utilizzo di cibo crudo”.
Il procedimento
“Bagnare il grano (o il farro) e lasciarlo tutta la notte umido. Il giorno dopo metterlo al sole dal mattino alla sera. Il giorno successivo macinarlo, impastare la farina ottenuta con poca acqua e farne delle cialde sottili da lasciare al sole dal mattino. Dopo 3 ore girarle per farle “cuocere al sole” anche dall’altro lato”.
“Naturalmente – continua la nutrizionista – questo è un processo lungo e può scoraggiare, ma si ottiene un pane buono, gustoso e “vivo”. Un altro modo per mantenere i cereali vivi è quello di utilizzare un essiccatore, impostando la temperatura sui 40°: in questo modo si mantengono le proprietà nutrizionali del chicco di origine”.
Il pane può essere consumato tal quale, come accompagnatore di altre pietanze, o arricchito da una buona marmellata crudista. “Una ottima – consiglia la dott.ssa Mengoni – è quella a base di bacche di aronia”. I chicchi, simili ai nostri mirtilli ma più piccoli, sono un vero e proprio concentrato di polifenoli, flavonoidi e soprattutto antociani (che le danno il caratteristico colore scuro, e sono circa 1480 mg ogni 100 grammi). Per questo motivo le bacche dell’aronia sono considerate tra i più potenti antiage esistenti in natura, e sono entrate nelle classifiche della USDA (United States Department of Agriculture) come uno degli alimenti con le più alte proprietà antiossidanti.
“Realizzarla – continua l’esperta – è semplicissimo. Basta lasciare in ammollo per tutta la notte le bacche di aronia essiccate. Io calcolo una dose di 50 grammi per persona. La mattina successiva, quindi, riporle nel bicchiere del frullatore a immersione insieme a un cucchiaio di sciroppo di agave crudo e frullare per ottenere la marmellata, ottima da spalmare sul pane degli Esseni”.