Come sfogare (in modo sano) rabbia e frustrazione?

Come dare voce ed espressione a un sentimento nobile come la rabbia ed evitare di tenersi dentro la frustrazione, dandosi valore

Foto di Elisa Cappelli

Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Pubblicato: 30 Marzo 2022 16:07

Rabbia e frustrazione

Proviamo rabbia quando non ci sentiamo visti/e, quando non riusciamo a esprimere del tutto quel che vogliamo, quando ci avvolge un senso di irrequietezza dato da ferite pregresse. La rabbia espressa poco o affatto o male genera anche l’approdo verso uno stato che chiamiamo frustrazione e che identifica uno stato psicologico che deriva da un mancato o inibito bisogno dovuto a cause esterne o a cause endogene; come se il desiderio profondo o lo stato di bisogno – non venendo soddisfatti a dovere – diventassero ostacoli, pietre sullo stomaco. La rabbia rappresenta un sentimento nobile, il nostro modo di dire e affermare che siamo al mondo. Come farla esplodere? Come farla scoppiare, come manifestarla? Quando addomesticata, la rabbia non corrisponde alla rabbia, perde la sua natura e la sua carica.

Specie per quel che riguarda il genere femminile, la rabbia viene concepita ancora come un qualcosa di non previsto, scomodo, fastidioso; alla donna non viene spesso dato modo di esprimere la sua rabbia, ma la rabbia corrisponde a un’emozione che non conosce genere e che non ha bisogno di permessi o concessioni. La rabbia non ha solo un senso e un significato o un modo di esprimersi, come anche la frustrazione che ha varie sfaccettature. Esiste la frustrazione da impedimento (data dall’impossibilità di soddisfare un desiderio); da dilazione (rimandare continuamente i propri desideri o bisogni oppure sottometterli ai tempi altrui); da conflitto tra bisogni opposti (il classico esempio di chi magari deve lavorare o studiare ma contemporaneamente vorrebbe uscire e coltivare le amicizie o i vizi).

L’ambiente fisico, gli aspetti sociali, i coniugi, i parenti, l’educazione, non ci permettono di dare sfogo alla nostra vera natura. Una piccola dose di frustrazione o di rabbia possono svolgere anche da motore, ma se si accumulano e oltrepassano il dosaggio della persona, ecco che si va incontro a eccessiva razionalizzazione, repressione, fantasie compensatorie. Sia la rabbia che la frustrazione – se non espresse adeguatamente – portano a un senso di fastidio e repulsione per la condizione reale che si sta vivendo. Anche un comportamento aggressivo scatenato da rabbia o frustrazione ci potrebbe portare a manifestare aggressività di fronte ad una frustrazione al fine di allontanare o distruggere la persona o la situazione che ci ha fatto provare quel dato sentimento. Questo tipo di emozione può essere espressa in modo manifesto e quindi trovare una forma diretta ed esplicita o mascherato, come nel caso di comportamenti passivo-aggressivi.

Sfogarsi in modo sano: 4 consigli utili

Vediamo insieme con 4 consigli pratici come sfogare in modo sano la rabbia e vivere al meglio questa emozione.

Darci sotto col cuscino

Sembra un consiglio bizzarro, ma quando abbiamo bisogno di sfogarci, un cuscino potrebbe fare al nostro caso. Quando sentiamo di voler dare adito alle nostre emozioni rabbiose, possiamo mettere un bel cuscino per verticale e colpirlo diverse volte, con la spinta che parte da tutto il corpo. Ottimo usare anche un battiscopa o un bastone. Se si vuole unire anche un aspetto di pulizia domestica, potete sfogarvi con il battimaterasso anche per togliere gli acari e liberare il materasso dalla polvere in eccesso. Qualsiasi superficie morbida va bene per sfogare, l’importante rimane non farsi male ai polsi o alle mani e cercare di sfogare con meno danni possibili alle articolazioni.

Voce e natura

Potete cercare di arrivare sulla cima di una collina o di un monte e lasciarvi andare al migliore degli urli, facendo venire fuori la voce con il lavoro del diaframma e senza preoccuparsi del tipo di suono che ne esce fuori. Stando in natura noi possiamo avere un vero e proprio contatto con la nostra indole e con la nostra forza interiore. Liberare le energie stando in natura permette di alleggerirsi e sentirsi bene in modo nuovo. Passare del tempo in natura ci aiuta a lasciar correre ed entrare in contatto con una forza interiore importante che possiamo vivere come serbatoio e risorsa.

Respirazione profonda

Per gestire lo stress dato da momenti di eccessiva frustrazione e rabbia, cerca di riprendere il contatto con la pancia, l’ombelico e il modo in cui respiri. La respirazione ci aiuta a riportarci nel qui e ora e ci permette di avere un contatto diretto con il presente. Respirare in modo profondo alleggerisce e rende fluidi/e, permettendo anche un accesso diretto a un umorismo e a un’ironia che ci salvano dal rendere tutto tragico e vedere tutto senza speranza alcuna. La respirazione muove tantissimi muscoli principali e secondari e ci mette in contatto con la nostra forza di origine. Stare in contatto con le nostre inspirazioni ed espirazioni ci permette di non perdere ulteriore tempo a giudicarci o sentirci sbagliate/i; a volte infatti il giudizio che applichiamo su noi stessi/e diventa la spada di Damocle che non ci permette di avanzare, guardare oltre.

Danzare

Non ci pensiamo spesso, ma la danza ha un valore importante anche per quel che riguarda la manifestazione delle emozioni. La danza sblocca, toglie le resistenze, azzera le tensioni, permette di scaricare a terra e ci fa sentire nella leggerezza e nell’onda dello spirito vitale totale. Quando danziamo ci sentiamo nel flusso della vita e riusciamo a sbloccare la catena dei pensieri, soprattutto quelli in negativo.