Che cosa sono i chakra?

Cosa sono i chakra e quali sono le loro funzioni, come vengono stimolati e ripuliti per un corretto funzionamento del corpo umano

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Pubblicato: 13 Dicembre 2021 18:57

Cosa sono e come funzionano

Se prendiamo tutta la lunghezza del tronco, i chakra si dispongono verticalmente su questa linea e corrispondono a dischi energetici con diverse funzioni e caratteristiche associate. Il corpo nel sistema ayurvedico viene prima di tutto diviso in due parti simmetriche di cui una ha funzione influenza positivamente e l’altra negativamente. Il lato che sale a spirale attivando i chakra negativamente si chiama Ida, mentre quello che veicola polarità positiva si chiama Pingala.

Il ricorso bilanciato, controllato e consapevole al respiro viene chiamato Pranayama e comprende varie tecniche volte a ripristinare e mantenere una respirazione che, se gestita con armonia e consapevolezza, attiva in modo funzionale queste due energie simmetriche e fa quindi funzionare bene questi dischi energetici. In sintesi i chakra gestiscono la nostra energia vitale, la metabolizzano in modo funzionale e ne dispensano ulteriore.

Il discorso sui chakra ha un andamento ampio e profondo e si collega molto bene al modo in cui scambiamo e diamo energia anche agli altri. Il flusso energetico del sistema corpo-mente-spirito dipende in gran parte da come funzionano questi plessi energetici e questo si collega al cibo che mangiamo, le emozioni di cui ci nutriamo, le persone che frequentiamo e le abitudini che abbiamo. Che si creda o meno a questo sistema energetico che corrisponde a una vera e propria mappa, i punti collegati ai chakra rispondono in maniera lineare anche a punti di snodo importanti del sistema immunitario e di altri sistemi e apparati di riferimento della medicina allopatica.

Al sistema dei chakra si unisce quello abbastanza complesso delle Nadi, una sorta di rete sottile di canali (in sanscrito nadi significa letteralmente “vena”, “canale”) che va a collegare e convogliare le diverse energie vitali e regola il funzionamento di questi dischi energetici. Per le Nadi passano diverse energie: Prana (l’energia vitale, ascendente e fresca), Apana (l’energia tiepida discendente), Sapana (l’energia mediana e calda) e Vyana (l’energia oleosa che asseconda il movimento interno). Queste energie influenzano e vengono influenzate dal funzionamento dei chakra e a loro volta governano e sono governati dal funzionamento degli organi, tessuti e apparati.

La meditazione aiuta moltissimo ad aprire i chakra e far fluire l’energia, specie se coordinata con visualizzazioni positive e la giusta respirazione. Molto spesso nella visualizzazione si immaginano i colori associati a ogni chakra per far fluire sempre meglio l’energia.

Quali sono, nomi e significato

chakra

Partendo dalla base troviamo il Muladhara-chakra (Chakra del supporto di base), situato alla base della colonna vertebrale, nello spazio fra i genitali e l’ano, il suo colore corrisponde al rosso. Ha vibrazioni molto vicine a quelle della terra e corrisponde alla zona dell’energia sessuale.

A salire troviamo Svadhistana-chakra, molto collegato al desiderio, alla fiducia, al rapporto con l’energia vitale, l’armonia e lo spirito creativo.

Abbiamo poi Manipura-chakra collocato nella regione lombare all’altezza dell’ombelico, governa il sistema digerente e le decisioni personali.

Al cuore troviamo Anahata-chakra che forma a dodici petali e rappresenta la forza del cuore, l’apertura verso gli altri.

Ancora in alto troviamo Visuddha-chakra situato nella regione della gola, che rappresenta la forza dell’espressione e la voce dello spirito e si collega allo stato di salute della tiroide.

Tra le due sopracciglia, Ajna-chakra (Chakra del potere illimitato, o del comando), anche conosciuto come mistico terzo occhio e raffigurato come un loto a due petali di colore bianco splendente.

Si trova poi molto in alto un settimo Chakra che ha carattere puramente spirituale e connette l’essere umano a piani superiori e intuizioni mistiche e profetiche. È il centro della conoscenza, collegato alla ghiandola pituitaria e al loto dai mille petali.

Va precisato che non esiste un unico sistema di Chakra, ma ce ne sono tanti anche correlati alla tradizione di riferimento. Ci sono lignaggi e rami diversificati, come ad esempio nella tradizione ayurveda classica o nella tradizione tantrica pura del Kashmir. Il sistema dei Chakra maggiormente esplorato dagli occidentali in genere fa riferimento a un testo sanscrito scritto da Pūrṇānanda Yati che risale al 1577. A ogni chakra viene associato un suono, un mantra fondamentale e anche un mudra (posizioni sacre delle dita delle mani).

Ci sono ovviamente anche specifiche posizioni statiche o dinamiche di yoga che aiutano ad attivare in modo efficace uno o l’altro disco energetico, ma va soprattutto precisato che avvicinarsi a questo tipo di sistema richiede un buon o una buon insegnante, che sia umile e non trasformi la visione in una sorta di fanatismo. Si tratta sempre di filtri attraverso i quali vedere il reale e dobbiamo ricordare che vanno presi come tali, senza entrare in ossessioni che poi portano normalmente a forme di insicurezza e disagio a stare nel quotidiano.