Separati alla nascita, due gemelli si ritrovano dopo 13 anni. Ora sono più uniti che mai

Non sapevano di essere fratelli gemelli, ma il destino ha voluto che diventassero grandi amici, per scoprire tutta la verità solo molti anni dopo la loro nascita

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Francesca Pasini

Web Content Writer

Laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vive tra l'Italia e la Spagna. Ama tutte quelle storie di personaggi e leggende, di luoghi e viaggi unici, di cultura e lifestyle, che trasforma in parole per lavoro e per passione.

Nascono insieme, ma vengono separati quando hanno pochi mesi di vita. Crescono e vivono per diversi anni a pochi chilometri di distanza, senza sapere dell’esistenza l’uno dell’altro. Poi si conoscono quasi per casualità e diventano amici per la pelle. Ma poi arriva il colpo di scena per loro: scopriranno di essere gemelli ben 13 anni dopo la loro nascita restando, da quel momento in poi, più uniti che mai.

Sembra la trama di un film dalle tinte drammatiche e arricchito dal sapore dolce di un lieto fine, ma in realtà è successo veramente. L’incredibile storia è quella di Mario e Carlo e ha inizio al Policlinico di Bari, il 9 gennaio del 1963.

Gemelli separati alla nascita: la storia che commuove

In un freddo giorno di inizio anno 1963, a Bari vengono alla luce due gemellini eterozigoti, Mario e Carlo, ma la loro madre naturale non se la sente di crescerli e così, quando hanno solo 11 mesi di vita, vengono separati e adottati da due famiglie diverse.

Vivono la loro infanzia a pochi chilometri di distanza, in due paesi della provincia barese. Nessuno dei due conosce la sua vera storia: non sanno di essere stati adottati e nemmeno di avere un fratello gemello da qualche parte nel mondo. I due bambini diventano ragazzi e iniziano a vivere le loro esperienze da adolescenti, tra le uscite con gli amici e i primi amori.

Iniziano a frequentare la stessa scuola e nel 1976 si conoscono quasi per caso, sul bus che li accompagna verso la città. Ed è proprio sui sedili di quel mezzo che iniziano a conoscersi, a scherzare, a legarsi. Si sentono affini fin da subito e nasce ben presto un’amicizia intensa che li porta a confidarsi, vivere insieme avventure e supportarsi a vicendevolmente.

Il destino di ritrovarsi come fratelli inizia a delineare il suo progetto quando Mario, un giorno, invita a casa sua, a Terlizzi, il suo amico Carlo per pranzare insieme. Qui il padre adottivo di Mario chiede all’amico se fosse nato anche lui il 9 gennaio 1963 e se venisse da Mariotto, un paese vicino. Una richiesta che sembra strana, ma alla quale i due ragazzini non danno molta attenzione pensando fosse una semplice coincidenza.

Entrambe le coppie di genitori adottivi conoscono bene la vera storia dei due gemelli separati alla nascita, ma non hanno mai detto nulla ai propri figli adottivi. I due giovani amici lo scopriranno solo più tardi, quando muore la madre adottiva di Carlo. Dopo la sua morte, infatti, entrambe le famiglie decidono finalmente di dire tutta la verità ai propri figli: sono fratelli gemelli separati in culla. “Siamo scoppiati a piangere e ci siamo abbracciati – racconta Mario a Telebari – credevo di essere figlio unico e scoprire di avere un fratello è stata una cosa meravigliosa, ma allo stesso tempo abbiamo capito che eravamo cresciuti nella menzogna”.

Non sapevano di essere fratelli, per di più gemelli, ma erano già uniti da un legame indissolubile e speciale che si è rafforzato ancor di più nel momento in cui hanno scoperto la loro vera natura. Il destino li ha divisi e poi riavvicinati, per non separarsi mai più, perché, come precisa Mario all’ANSA, “il sangue non diventa mai acqua”.