Si chiamano HeroRats e sono i topi eroi che salvano vite umane

Appartengono alla categoria dei topi giganti africani, ma sono molto più che semplici roditori. Sono gli eroi che salvano le persone dalle mine antiuomo e dalla tubercolosi

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Sono temuti e bistrattati, tenuti alla larga in ogni circostanza. C’è chi addirittura prova repulsione e chi, alla sola vista è invaso da una paura paralizzante che gli esperti hanno chiamato muridofobia, una patologia che rientra nella classe della zoofobia, e che indica una condizione di terrore tutte le volte che ci si trova davanti ai topi, o ai roditori in genere.

Eppure, in alcune parti del mondo, quei topi sono considerati eroi perché è loro il compito di salvare le vite umane. Stiamo parlando degli HeroRats, esemplari di roditori giganti provenienti dall’Africa, che ogni giorno vengono impiegati per rilevare le mine antiuomo e la tubercolosi.

Sono i protagonisti, forse inconsapevoli, di azioni straordinarie. Perché grazie all’olfatto ampiamente sviluppato, e alle loro abilità, ogni giorno salvano centinaia di persone. Scopriamo insieme la loro storia.

Chi sono gli HeroRats

Per scoprire la storia degli HeroRats dobbiamo prima parlarvi di APOPO, una ONG di origine belga, e con sede in Tanzania, che studia e addestra roditori giganti provenienti dall’Africa con un solo obiettivo: quello di salvare le persone che vivono in determinate parti del mondo dalle mine antiuomo e dalla tubercolosi.

Fondata nel 1997 in Belgio, APOPO lavora in pianta stabile a Morogoro, in Tanzania, collaborando a stretto contatto con la Sokoine University of Agriculture e con il governo del Paese. Le prime attività dell’organizzazione sono state tutte indirizzate alla creazione di un programma per rivelare le mine antiuomo utilizzate durante le guerre mondiali. Nonostante 150 Paesi abbiano bandito l’utilizzo di questi ordigni esplosivi con il Trattato di Ottawa, sono ancora molte le persone che ne restano vittime.

Proprio per fermare l’orrore dei numeri delle morti e delle mutilazioni, APOPO ha pensato di addestrare alcuni esemplari di ratti giganti per rilevare gli ordigni ancora presenti in ben 8 Paesi, tra cui anche la Tanzania, la Cambogia e il Mozambico.

Dal 2007, invece, l’organizzazione belga ha deciso di utilizzare le abilità dei roditori anche per combattere un’altra battaglia, quella contro la tubercolosi. Oggi APOPO è diventato un leader mondiale nello screening di questa malattia infettiva e contagiosa che miete ancora troppe vittime soprattutto nei Paesi più fragili e marginali.

Attualmente compongono la squadra degli HeroRats 45 topi, impiegati per la ricerca delle mine antiuomo e 31 per l’individuazione della tubercolosi. Altri 48, invece, sono in fase di formazione. Per conoscerli tutti, adottarli e supportare il programma, potete connettervi sul sito ufficiale di APOPO. L’idea nasce grazie a Bart Weetjens, fondatore della ONG. Un belga visionario che nel 1995 ha avuto l’intuizione di studiare l’impiego dei ratti giganti nella ricerca delle mine antiuomo.

HeroRat, i topi eroi che salvano vite umane
Fonte: Getty Images
HeroRats, i topi eroi che salvano vite umane

I super poteri degli HeroRats

I ratti giganti africani, che vengono addestrati e impiegati da APOPO, fanno parte dei cricetomys gambianus, roditori che possono raggiungere dimensioni importanti e pesano tra 1 kg e un 1 kg e mezzo. Iniziano l’addestramento a poche settimane dalla nascita, 4 nello specifico, proprio quello che gli permette di sviluppare i loro super poteri. Grandi come un gatto, hanno un olfatto migliore di quello dei cani.

Questo percorso di educazione dura nove mesi, un periodo durante il quale gli HeroRats vengono circondati da affetto e premure. Hanno il tempo di giocare e di socializzare, ma devono anche seguire una dieta particolare, esercitarsi ogni giorno e sottoporsi a continue visite mediche.

Durante l’addestramento, eseguito dagli esperti qualificati dell’organizzazione belga, ai roditori viene insegnato a riconoscere l’odore del trinitrotoluene(TNT), la dinamite presente nelle mine antiuomo. Il loro compito è quello di distinguere degli oggetti, solitamente un uovo, che possono contenere o meno la dinamite.

Prima di iniziare il lavoro vero e proprio, i topi in questione devono superare un test. Solo nel momento in cui l’esame sul terreno viene superato entrano a far parte ufficialmente degli HeroRats. Il medesimo addestramento viene utilizzato anche per riconoscere la tubercolosi. In questo caso ai roditori viene insegnato a fiutare il Mycobacterium tuberculosis, il batterio che scatena l’infezione.

Grazie ai superpoteri degli HeroRats, in più di vent’anni di attività l’organizzazione APOPO ha potuto salvare la vita di migliaia di persone, svolgendo un luogo chiave in molti Paesi, soprattutto in Mozambico che, nel 2015, è stato dichiarato finalmente libera dalle mine antiuomo.

I numeri collezionati fino a questo momento bastano a raccontare la grandiosità dei programmi avviati da APOPO. Fino a questo momento, infatti, sono state individuate ed eliminate più di 100.000 mine antiuomo e sono stati identificati almeno 12.000 casi di tubercolosi.

Nonostante i risultati raggiunti, il lavoro dei ratti eroi ancora non è finito. Ci sono ancora molti Paesi da bonificare e tante vite da salvare. Ma gli HeroRats non si tirano indietro mai.

Le storie di Kol e di Herry, salvati dagli HeroRats

Mentre scoprivamo il lavoro e le grandi imprese realizzate dagli HeroRats e da APOPO, non abbiamo potuto fare a meno di emozionarci mentre leggevamo le storie di tutte quelle persone che sono state salvate proprio da questi piccoli e inaspettati eroi e che sono state raccontate dall’organizzazione belga. Tra le tante, due ci hanno colpito più di tutte.

La prima è quella di Kol, un agricoltore di 65 anni che vive a Srae Noy, in Cambogia. Trasferitosi qui nel 1993 insieme alla sua famiglia, con la speranza di ricominciare, l’uomo ha dovuto scontrarsi con tutte le conseguenze della guerra. In questa zona, infatti, proprio nel periodo bellico erano state posizionate centinaia di mine antiuomo che sarebbero dovute essere eliminate già negli anni ’90. Ma così non è stato.

Kol ha vissuto sulla sua pelle il pericolo e la paura di imbattersi negli ordigni esplosivi che puntellavano i campi sterminati nei pressi della sua casa. Ha visto persone e animali morire, ha visto le mine esplodere mentre i bambini giocavano e correvano spensierati. Si è chiesto ogni giorno se quel destino già scritto poteva essere cambiato o se, un giorno, avrebbe investito anche la sua famiglia, i suoi figli.

Ma Kol ha avuto il suo lieto fine, così come tutti gli abitanti di Srae Noy. Una volta arrivata in Cambogia, APOPO, ha iniziato a ripulire l’area grazie ai poteri dei topi eroi, È grazie a loro se la vita della famiglia di Kol, e di tutte quelle che vivono nel territorio, è finalmente salva. È grazie a loro se nessuno ha più paura, se i bambini possono tornare a giocare e le persone lavorare e passeggiare tra i campi sterminati.

Ci spostiamo ora in Tanzania per scoprire la storia di Herry, un bambino di nove anni malato di tubercolosi. Sua madre, Lucy, aveva notato che suo figlio non stava più bene, che era spesso colpito da una tosse molto forte e intermittente. Alla fine, preoccupata per la sua salute che sembrava peggiorare di giorno in giorno, Lucy aveva deciso di portare il piccolo in una clinica, ma nonostante le visite e i diversi test, il team ospedaliero non era riuscito a individuare la causa di quel malessere.

A individuarla, però, sono stati gli HeroRats. Dopo che il personale medico ha fatto annusare un campione di sangue precedentemente prelevato, i roditori hanno confermato che si trattava di tubercolosi. Il piccolo Herry ha iniziato subito le cure e alla fine la sua vita è stata salvata proprio da loro, dai piccoli topi eroi.

HeroRat, i topi eroi che salvano vite umane
Fonte: Getty Images
HeroRat, i topi eroi che salvano vite umane