Verissimo, Marisa Laurito: “Non sono madre per scelta”

A un passo dal traguardo a cifra tonda, Marisa Laurito si racconta a Silvia Toffanin

Vicina al traguardo dei 70 anni, Marisa Laurito raggiunge Silvia Toffanin per un’intervista a tu per tu nella quale ha ripercorso i momenti più emozionanti della sua vita e della sua carriera. Gli aneddoti divertenti della sua esistenza sono già raccolti in un libro, Una Vita Scapricciata, che ha pubblicato per Rizzoli il 13 aprile scorso.

Il racconto reso a Verissimo è carico di episodi e particolari avvincenti, a cominciare dal suo sentirsi ancora una ragazzina, nonostante l’età che avanza: “Sento di avere 28 anni, poi mi guardo allo specchio e dico: oddio, che è successo. Penso, comunque, che finché il cervello funziona e c’è voglia di andare avanti vada tutto bene”.

In Una Vita Scapricciata, racconta i momenti più importanti dei suoi esordi e di quella sua caratteristica personale di togliersi ogni sfizio. Il sentimento, prima di tutto, è stato il motore del suo percorso: “Nella mia vita, ho sempre tentato di fare quello che volevo. Ho dato molto spazio al cuore e poco alla ragione”.

Un viaggio d’amore e arte, il suo, che parte da quella Napoli che ancora si porta dentro e che fatica a dimenticare. Della sua città, ricorda ancora i profumi e il calore della gente, a cominciare da quello ricevuto dai genitori, severi ma amorevoli oltreché moderni.

“Mia madre era una persona straordinaria che mi ha insegnato il valore del sorriso e dell’accoglienza. Era una donna molto aperta, i nostri amici giovani volevano tutti parlare con lei. Lei era una che capiva e ascoltava”.

E sul padre racconta: “Mio padre era terribile! Devo molto a lui. Il fatto che non volesse che io facessi l’attrice non ha fatto altro che spingermi di più verso questa strada. Mi ha insegnato a lavorare seriamente. Quando sono entrata nel teatro di Eduardo, mi sono trovata perfettamente a mio agio perché conoscevo la disciplina”.

La scelta di essere un’attrice non è stata semplice ma particolarmente voluta, nonostante la sua famiglia preferisse per lei una strada diversa: “Intraprendere una professione senza avere una forza alle spalle è un salto nel buio. Mio padre era operaio delle Ferrovie dello Stato. Mia madre era concertista ma si dedicava solo alla famiglia. Una volta mi capitò di buttare un pezzo di pane: il giorno dopo mi mandarono in un campo di contadini a lavorare, per 15 giorni, per farmi capire il valore di quello che avevo”.

Gli incredibili traguardi raggiunti sono stati motivo d’orgoglio per la sua famiglia, che non si è mai rassegnata veramente alla sua scelta “alternativa”: “Mia madre non c’era più perché l’ho perduta in età molto giovane, per me è stata una tragedia. Mio padre era contento ma non si è mai rassegnato. Mi diceva: “Ma non ti sei ancora stancata della tua vita da zingara?”

Con l’ipnosi regressiva ha invece scoperto il motivo per il quale non è diventata madre: “Credo molto nel destino, che è fatto con le nostre mani ma ci sono cose che accadono e che ci portano su queste strade. In uno dei momenti più drammatici della mia vita, sono volata via dal corpo. Vedevo seduto sulla sedia il mio corpo e ho capito che la mia anima era in alto. Quando ho dei momenti drammatici, mi guardo dall’alto. Tutto si ridimensiona”.

E aggiunge: “Non sono madre per scelta anche se avevo voglia di avere dei figli. Ho sempre pensato che abbiano bisogno di molta attenzione e di molto tempo e il mio lavoro non me lo permetteva. Ho capito che in una vita passata mi erano accadute delle cose, che avevano sviluppato un senso di responsabilità verso i figli così forte”.

L’amore per Piero è quello che l’ha tenuta viva fino a ora, dopo un matrimonio finito con un grande lutto. L’amore è “una bella promenade“, secondo Marisa Laurito, che ha fondato la sua relazione sulle solide basi del rispetto reciproco. I sentimenti per il suo compagno sono arrivati in maniera quasi inaspettata ma travolgente, senza lasciare spazio ai dubbi. Il dolore ha unito i loro cuori che continuano ad amarsi ancora, nonostante le difficoltà naturali che ogni relazione può comportare.