La morte di Paola Gassman ha lasciato un grande vuoto nel mondo del teatro, al quale si è totalmente dedicata. Ma lo stesso vuoto pervade il cuore del compagno di una vita, l’attore Ugo Pagliai: oltre 50 anni insieme, al di là del vincolo matrimoniale (non hanno mai voluto sposarsi), accomunati dalla medesima passione ma soprattutto da un “amore sconfinato” che li ha legati fino all’ultimo istante. Pagliai, con la voce rotta dal dolore e dall’emozione, ha voluto ricordare la compagna.
Il dolore di Ugo Pagliai per la morte di Paola Gassman
Oltre mezzo secolo di vita insieme, un traguardo che in pochi possono vantare. “Mi meraviglia che sia passato così tanto tempo. Quando usciamo fuori a cena abbiamo sempre così tante cose da dirci, tante cose da scoprire di noi stessi. Sembriamo una coppietta al primo appuntamento”, avevano raccontato in una bella intervista a Famiglia Cristiana, qualche tempo fa.
Quello tra Paola Gassman e Ugo Pagliai è stato un amore speciale, nato quasi per caso nonostante la distanza che apparentemente li teneva lontani, a cominciare dall’età. “Paola era molto più giovane di me e fu davvero un caso del destino il nostro incontro, perché lei era venuta in Accademia [la Silvio d’Amico a Roma, ndr] per vedere il saggio di colui che sarebbe diventato il suo primo marito, Luciano Virgilio… C’ero anch’io tra gli spettatori. Un incontro fortuito e fugace, ma era tanto bella e l’avevo adocchiata…”, ha raccontato l’attore al Corriere.
Non hanno cominciato a frequentarsi immediatamente, eppure in cuor suo Pagliai sapeva che quella donna sarebbe stata importante per la sua vita. Paola Gassman, scomparsa lo scorso martedì all’età di 78 anni, ha lasciato dentro di lui un vuoto immenso ma anche un amore irripetibile: “Più di mezzo secolo trascorso felicemente, lei ed io, sempre vicini, un vero record. Per me è difficile, in questo momento, parlare a mente lucida… Ci siamo voluti bene in una maniera completa: abbiamo lavorato insieme, abbiamo fatto vacanze al mare, in montagna, in campagna, sempre insieme… E poi abbiamo curato la nostra famiglia, i figli, i nipoti… Ci legava non solo uno sconfinato amore, un forte calore, ma soprattutto una sconfinata stima reciproca”.
Non è stato facile per l’attore riuscire a lasciarsi andare a questo felice ma anche doloroso ricordo, tanto da interrompersi spesso con la voce rotta dal pianto: “Non ce la faccio, il dolore mi sovrasta… C’è una grande confusione nella mia testa, è come se… Come se un vento avesse portato via della sabbia da una parte e poi da un’altra parte e poi… L’immagine viene oscurata”.
Perché Paola Gassman e Ugo Pagliai non si sono mai sposati
Per loro stessa ammissione sono sempre rimasti una “coppietta al primo appuntamento” e in effetti Paola Gassman e Ugo Pagliai non sono mai convolati a nozze. Una scelta di cui hanno spesso parlato ma che, alla fine, li ha portati alla medesima conclusione.
“Noi non ci siamo mai sposati, forse per scaramanzia. Ce lo siamo detto tante volte, ma lei aveva già fatto questa esperienza, mentre io mi sono sposato con i personaggi che ho interpretato… Poi, in fondo, questa scelta di non convolare a nozze, tutto sommato ci ha portato fortuna”, ha spiegato l’attore che con la sua adorata compagna ha vissuto momenti indimenticabili nella vita come sul palcoscenico, condividendo la nascita e l’amore per il loro unico figlio, Tommaso.
La malattia di Paola Gassman
Alla notizia della morte di Paola Gassman si è parlato di una lunga malattia che, infine, ha avuto la meglio. Ugo Pagliai non è riuscito a scendere nei dettagli, per dolore ma forse anche per pudore, ma ha raccontato l’ultimo periodo della compagna trascorso tra “sintomi sospetti” e il rifiuto delle medicine.
“Inizialmente abbiamo fatto dei sondaggi, perché aveva dei sintomi sospetti, che però superava… Paola rifiutava di svolgere altri accertamenti, i medici, le medicine… Credo che avesse ben presente la sorte della madre Nora [Ricci, ndr], che è morta di tumore e lei ne aveva sofferto molto. Quando la accompagnavo a trovarla in clinica a Firenze, era un calvario. Paola non intendeva fare lo stesso percorso doloroso, voleva soltanto servire sé stessa, il pubblico e me… Non voleva mettersi al servizio della malattia…”, ha spiegato l’attore.
Pagliai non ha nascosto di provare un certo “senso di colpa”, per non averla “obbligata a procedere con le analisi”. Il ricovero nella clinica Quisisana di Roma nell’ultimo periodo, per “un tumore, forse un ictus”, poi la scomparsa e l’ultima parola da lei pronunciata: “Le dissi, ti voglio bene. Lei mi ha risposto solo: Ugo… Ma in quell’Ugo c’è tutta la nostra storia insieme”.