Michael J. Fox: “Le mie ferite stanno guarendo”. Anche grazie all’amore di Tracy

Michael J. Fox ha dovuto superare un anno molto difficile, ma le ferite del Parkinson stanno guarendo anche grazie all'amore della moglie Tracy Pollan

Foto di Nicoletta Fersini

Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Instancabile, nonostante tutto. Nonostante il Parkinson che è entrato prepotente nella sua vita quando aveva soltanto 30 anni e ancora tutta la vita davanti. L’attore Michael J. Fox ha dovuto affrontare anni difficili ma non si è mai perso d’animo, anche quando nel 2021 ha visto peggiorare la sua malattia, portando addosso nuove e gravose ferite che lo hanno messo a dura prova. Ed è incredibile come nell’ultima intervista rilasciata a People ci dia per l’ennesima volta un esempio di grazia e gentilezza, proprie di pochi. La salute è precaria, il dolore è tanto ma il suo cuore non ha mai smesso di essere quello dolce e puro di un ragazzino. Anche grazie all’amore e al sostegno della moglie Tracy Pollan.

Michael J. Fox e il Parkinson, la malattia è peggiorata

Chi riceve una diagnosi di Parkinson sa a cosa va incontro. Sa che la vita, indubbiamente, non sarà più la stessa e irta di ostacoli che nel corso del tempo diventano sempre più difficili da affrontare e superare, senza lasciarsi abbattere. Michael J. Fox non ha mai perso occasione per parlarne, anzi è diventato uno dei volti di punta dell’attivismo in tal senso: bisogna sensibilizzare la gente, far conoscere questa malattia perché esiste e sì, può entrare nelle nostre vite da un momento all’altro senza neanche prendersi la briga di bussare alla porta.

L’attore aveva già raccontato del suo annus horribilis, quel 2018 in cui aveva dovuto sottoporsi a un pesante intervento chirurgico al midollo spinale per asportare un tumore, finendo per rompersi un braccio. Ma nell’ultima intervista rilasciata a People ha dovuto ricredersi, perché i sintomi del suo insidioso “compagno di vita” lo scorso anno sono fortemente peggiorati, ponendolo di fronte a nuovi ostacoli: “Mi sono rotto la guancia, poi la mano, poi la spalla, mi è stata inserita una spalla sostitutiva e mi sono rotto il braccio [destro, ndr], poi mi sono rotto il gomito. Ho 61 anni e lo sento un po’ di più”.

L’intervento, la successiva infezione e l’arto rotto hanno fortemente intaccato l’equilibrio dell’attore ed è proprio per questo che, oggi, la sua unica “Missione è: non cadere. Qualunque cosa funzioni per non cadere, che si tratti di un deambulatore o di una sedia a rotelle, un bastone, un ragazzo con una cintura intorno alla vita che mi tiene – io lo uso tutti quegli strumenti”. Unica eccezione che si è concesso è stato l’incontro emozionante (e indimenticabile) con Christopher Lloyd, accolto dai fan del ComiCon di New York con le lacrime agli occhi: l’abbraccio tra Doc e Marty McFly, iconici protagonisti di Ritorno al Futuro a quasi 40 anni dall’uscita della trilogia.

Michael J. Fox, il sostegno e l’amore della moglie Tracy Pollan

Non è facile accettare tutto questo e il dolore, quello vero, può annebbiare la tua mente come poche altre cose al mondo. Il dolore è in grado di farti vedere tutto nero, di spegnere ogni briciolo di entusiasmo che ti è rimasto e, alla fine, a farne le spese sono le persone che ti stanno attorno. Come racconta nell’intervista, Michael J. Fox vive con profondo rammarico tutto questo: chi di noi vorrebbe mai ferire chi è disposto ad aiutarci, nonostante le difficoltà?

Ma per fortuna non è tutto nero ed è nell’amore che l’attore ha trovato la forza per andare avanti, al punto che ormai “Le mie ultime ferite stanno guarendo”. L’amore della moglie Tracy Pollan, anche lei attrice e al suo fianco da ben 34 anni. Non mancano i momenti di attrito (come in tutte le coppie), quelli davvero difficili si contano su tutte le dita delle mani ma è anche grazie a questa donna che oggi Michael J. Fox può dire a gran voce: “È stata una lotta, ma sono felice”.