Laura Pausini si commuove parlando delle sue paure e fa una dedica al papà

Durante la conferenza stampa per commentare la nomination agli Oscar, Laura Pausini si lascia andare a un lungo sfogo sulle sue insicurezze e fa una dedica al papà

Pubblicato: 16 Marzo 2021 16:33

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Redazione

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Che Laura Pausini sia una forza della natura lo sanno tutti. L’unica a non rendersene conto è proprio lei, che nonostante il successo planetario, i premi vinti e le soddisfazioni continua a emozionarsi come se fosse il suo primo giorno di notorietà e a chiedersi come sia possibile che tutto questo succeda proprio a lei.

All’indomani dell’annuncio delle nomination agli Oscar, Laura ancora è incredula, non tanto perché non si aspettava di entrare nella cinquina finalista (dopo la vittoria al Golden Globe era quasi scontato), quanto perché è difficile concepire che qualcosa di così bello e importante stia accadendo in questo momento così difficile per tutti.

“Mi sento più che mai bisognosa di buona energia e positività. Spero che questa nomination porti questo a tutti. Questa gioia è così contrastante col momento che stiamo vivendo, che spero possa portare gioia a tutti gli italiani, anche a chi non mi segue”, spiega la cantante emozionata nella conferenza stampa organizzata su Zoom.

Un incontro che nonostante la distanza e il supporto informatico è quasi intimo, per quella innata capacità che la Pausini ha di mettere tutti a proprio agio e di raccontarsi con spontaneità. È così che ammette di essere ancora frastornata da ciò che le sta accadendo, nonostante gli anni di carriera e di successi siano ormai in doppia cifra da un po’.

“Sono andata anni fa da una psicologa perché mi sentivo in colpa ad avere questo successo, sentivo di non meritarlo. Ancora oggi in pandemia, mentre tutti viviamo una cosa così grande mi sono detta “Perché io?” La risposta non so ancora darmela. È tutto così grande, mentre tutti siamo chiusi in casa. Non sono ancora riuscita a inquadrarla, a capire come la vivo. Ho dovuto fare un lavoro dentro di me per accettare di avere qualcosa di speciale, ho sempre detto di essere fortunata, ma 28 anni di fortuna non è possibile”, dicecommuovendosi.

Tutto per cercare di sentirsi più a suo agio rispetto a quella gloria che la accompagna e che non riesce a spiegarsi.

“I premi sono bellissimi ma significano anche qualcosa, per me non vuol dire essere arrivata ma cominciare qualcosa di nuovo. E questo mi spaventa, perché non so se sono in grado. Io oggi sono una donna che però ha molte cose ancora di quella ragazzina che è andata a Sanremo a 18 anni. Ho le stesse paure, lo stesso modo di gioire. Però le cose diventano sempre più importanti, più grandi e io a volte è per questo che mi sento piccola”.

E tocca quasi a noi giornalisti farle capire che quella cosa lì si chiama talento, è una fiamma che brucia e che unita alla sua enorme caparbietà diventa una forza inarrestabile.

“Tutti questi cambiamenti negli anni mi hanno spesso spaventata, ma mi sono resa conto che quando succede invece di tirarmi indietro mi butto. La paura che i traguardi possano finire è quello che mi spaventa di più. Ora mi chiedo, cosa c’è dopo gli Oscar? E penso, magari c’è il piano bar o la mia mansarda di Solarolo”, dice.

Ed è ripensando a quella mansarda e alla ragazzina che lì sognava di fare la cantante che arriva la dedica più bella, quella al suo papà: “Lui suonava, faceva piano bar. E io lo guardavo, lo seguivo, mi ha spiegato perché le canzoni sono così importanti per le persone, avevo 8 anni. Io non ho avuto un padre che mi ha detto che dovevo cantare, ha aspettato lui che io gli dicessi che era quello che volevo fare. Per il mio ottavo compleanno mi ha chiesto cosa volessi e io gli ho detto che volevo il microfono. Lui mi ha sempre detto che i miei sogni erano troppo piccoli, perché il mio sogno era fare pianobar da sola come donna. Io non avevo mai pensato manco a Sanremo. Questa nomination la dedico a quell’uomo lì, che se la merita più di me”.

Se la merita eccome la nomination Laura e in fondo lo sa. E nonostante la paura, le insicurezze, il senso di responsabilità, ora è qui, è in gioco e non ha intenzione di tirarsi indietro. “Stavolta lo voglio proprio, sento di meritarlo e che sia giusto per tutti, anche per l’Italia”.