Lando Buzzanca ricoverato, il figlio risponde alle accuse: “Sensi di colpa e rabbia”

Massimiliano Buzzanca torna a parlare delle condizioni di salute del padre, usando parole durissime nei confronti del medico personale dell'attore

Pubblicato: 26 Novembre 2022 10:40

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Redazione

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Nei giorni scorsi sono emersi nuovi dettagli piuttosto allarmanti in merito alle condizioni di salute di Lando Buzzanca. A denunciare i fatti era stato il suo medico personale, Fulvio Tomaselli, preoccupato per l’attore ricoverato in ospedale dopo una brutta caduta dalla sedia a rotelle. Parole durissime le sue, che hanno scatenato l’immediata reazione del figlio Massimiliano, deciso a fare chiarezza sulla questione una volta e per tutte.

Massimiliano Buzzanca risponde alle accuse del medico

“Vorrei farvi vedere le immagini di Lando Buzzanca, ricoverato d’urgenza (?) al Policlinico Gemelli dall’8 novembre – aveva scritto il dottor Fulvio Tomaselli in un post su Facebook -. Non mi ferma la privacy, ma il rispetto per una icona italiana famosa nel mondo. Le ‘amorevoli cure’ dichiarate, nel ricovero in RSA dal 27 dicembre, hanno travolto un Uomo, che un anno fa camminava e parlava, nella tragica ombra di se stesso, rannicchiato in un letto, scheletrico, sfinito… Drammaticamente lucido”.

Un quadro allarmante quello descritto dal medico di fiducia di Lando Buzzanca, la cui vicenda si fa sempre più fitta ed enigmatica. Il figlio dell’attore, Massimiliano, ha deciso di rispondergli mediante un’intervista al Corriere della Sera e la situazione che ne emerge è tutt’altro che chiara: “Tomaselli: mai visto né sentito” ha dichiarato tra le colonne del giornale, aggiungendo l’intenzione irrevocabile di denunciare il medico all’Ordine proprio per non aver rispettato il sacrosanto diritto alla privacy del padre.

Come sta davvero Lando Buzzanca

Dalle parole di Massimiliano Buzzanca emerge il dolore di un figlio nei confronti di un padre che ha sempre rispettato, come uomo e come artista. Il dottor Tomaselli si è spesso fatto portavoce dell’attore, ricoverato in una RSA dopo una diagnosi di demenza senile ma a suo dire costretto a star chiuso lì, abbandonato e quasi prigioniero di persone che prendono le decisioni al posto suo, quando avrebbe tutta la lucidità per farlo da sé.

Il figlio dell’attore è, però, di tutt’altro avviso e nell’intervista al Corriere ha spiegato come stanno le cose: “[Mio padre, ndr] Finisce in una RSA per decisione dell’amministratore di sostegno, dopo la caduta in casa, dopo le dimissioni prima dall’ospedale Santo Spirito, dove viene portato in ambulanza, e poi dal Santa Lucia, dove era stato trasferito per la riabilitazione. Quello stesso giorno purtroppo io ebbi un incidente stradale piuttosto grave, in cui riportai la frattura di otto costole e un pneumotorace. Quindi riuscii a rivederlo quando era già nella residenza. (…) Quando lo rividi effettivamente mi era apparso dimagrito e chiesi al personale della struttura, ma mi fu detto che era normale per un uomo della sua età e con le sue problematiche cardiache”.

Massimiliano Buzzanca, i sensi di colpa per papà Lando

Questa versione conferma quanto affermato dal “medico personale” dell’attore, ma solo in parte. Perché in seguito alla caduta – Massimiliano Buzzanca lo ribadisce senza giri di parole – le condizioni di salute di papà Lando sono nettamente peggiorate, perdendo completamente la sua lucidità. “Dopo la caduta del 2021 è peggiorato: ha perso lucidità, ha cominciato a non riconoscere più nessuno, a parlare per lallazioni, proprio come i bambini – ha spiegato al Corriere -. Papà c’è ancora, ma la sua testa non c’è più”.

Una situazione drammatica che ha provocato in lui dei forti sensi di colpa, di quelli che in fondo qualunque figlio avrebbe nei confronti del proprio genitore: “Ho dei sensi di colpa fortissimi: continuo a chiedermi se non avessi potuto accorgermi prima di quello che gli stava accadendo, se non avessi potuto fare di più. E il solo pensiero di essere accusato di fargli del male mi fa una grande rabbia”.

L’unico auspicio a questo punto è che Lando Buzzanca riesca a trovare un po’ di pace, nel pieno rispetto della sua persona e della sua privacy.