Si aggiungono nuovi elementi alla delicata e spinosa vicenda legata a Britney Spears, da ormai tredici anni sotto la tutale del padre Jamie, tutela che gli era stata conferita da un giudice nel 2008: oggi lei sta tentando di liberarsi da questa situazione e di venirne fuori.
Nella vicenda è intervenuta anche la madre della cantante, Lynne, che – attraverso i documenti depositati in tribunale dai suoi legali – ha chiesto al giudice che la figlia possa assumere un suo avvocato durante la battaglia che sta portando avanti per la tutela. Come riporta Page Six avrebbe chiesto che la corte “ascolti i desideri della figlia”, tra questi quello di “assumere il suo consulente legale privato”. Sono 13 anni che la pop star non ne ha uno suo, precedentemente infatti a rappresentarla era stato Sam Ingham: un legale nominato da un giudice nel 2008. L’avvocato ha chiesto di dimettersi dal caso, lo stesso ha fatto lo studio legale che di recente era stato incaricato per assisterlo. Lo stesso giorno Lynne Spears ha presentato la mozione.
Come riporta Page Six la madre nella documentazione depositata dai suoi legali, oltre a elogiare la pop star per la sua testimonianza, ha fatto anche sapere che Britney “è in grado di prendersi cura di se stessa”, aggiungendo che è stata in grado di farlo “negli ultimi anni”. Nel documento viene anche sottolineato come le cose siano cambiate dal 2008, quanto la tutela è iniziata.
Britney Spears è sotto la tutela del padre da 13 anni, dopo i problemi di salute mentale che l’avevano mandata in ospedale e poi in rehab nel 2008, e lui le gestisce la vita della pop star sia dal punto di vista finanziario che privato. Questo è possibile grazie alla legge conervatorship, norma statunitense che prevede, in caso di limitazioni fisiche o mentali, la nomina di un protettore da parte di un giudice per gestire la vita quotidiana e gli affari di una persona. Ora Britney vorrebbe uscire da questa situazione, i cui retroscena ha raccontato lei stessa in un’udienza virtuale in tribunale.
Intanto il suo storico manager, Larry Rudolph, si è dimesso. Ha spiegato questa decisione in una lettera in cui, tra le tante cose, ha dichiarato che i suoi “servizi professionali non sono più necessari”, inoltre ha spiegato che non ha più contatti con lei da oltre due anni. Poi ha concluso: “Sarò sempre incredibilmente orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato nei nostri 25 anni insieme. Auguro a Britney tutta la salute e la felicità del mondo e sarò lì per lei se avrà ancora bisogno di me, come ci sono sempre stato”.
La nuova udienza del processo è prevista in calendario per il 14 luglio.