Naya Rivera sarebbe morta per salvare Josey, il figlio di quattro anni che era con lei nel lago Piru, in California, dove l’attrice era scomparsa dopo una gita. A svelarlo Bill Ayub, sceriffo della contea Ventura dopo il ritrovamento del corpo dell’ex star di Glee nelle acque dl lago. Secondo le autorità, Naya sarebbe annegata nel tentativo di mettere in salvo il figlio. L’attrice sarebbe riuscita a far salire il piccolo sull’imbarcazione, poi, senza più forze, sarebbe affogata.
“Ha usato tutte le sue forze per riportare il figlio sulla barca, ma non ne aveva più per mettersi lei in salvo”, ha spiegato lo sceriffo alla CNN. Naya Rivera e Josey, 4 anni, avevano noleggiato una barca per esplorare il lago Piru. Una gita fra madre e figlio che è finita in tragedia. Diverse ore dopo infatti lo staff che si occupava del noleggio dell’imbarcazione era uscito per cercare l’attrice, ma aveva trovato solamente il piccolo. Di Naya nessuna traccia, almeno sino a qualche ora fa quando, purtroppo, è stato rinvenuto il suo corpo.
A raccontare gli ultimi istanti di vita della star di Glee era stato proprio il figlio nato dalle nozze della Rivera con Ryan Dorsey, anche lui attore. “Lui e Naya hanno nuotato insieme nel lago. Il bambino ha raccontato che Naya lo ha aiutato a risalire sulla barca – hanno spiegato le autorità -. Ha detto agli investigatori di essersi voltato e di averla vista sparire sotto la superficie dell’acqua”.
La diva e il figlio si trovano in un punto del lago caratterizzato da una fitta vegetazione proprio sotto il livello dell’acqua, un elemento che potrebbe aver causato la tragedia. Naya era arrivata al successo recitando in Glee, la serie tv andata in onda su Fox dal 2009 al 2015 in cui vestiva i panni di Santana Lopez. Proprio i membri dello show sono stati fotografati sulle rive del lago Piru mentre si tenevano per mano, disperati per la morte della Rivera. Poche ore prima di scomparire, l’attrice aveva postato un tenero scatto sui social in cui coccolava il suo bambino: “Solo noi due”, aveva scritto. Mentre risale a una settimana fa circa un messaggio che ora ha il triste sapore di un testamento. “Non importa l’anno, la circostanza o le battaglie di tutti i giorni, essere vivi è una benedizione – aveva spiegato -. Rendi oggi unico e così ogni giorno che ti è dato. Il domani non è certo”.