Vanessa Incontrada sul figlio Isal: “Sto vivendo male la sua crescita”

Vanessa Incontrada confessa la preoccupazione per il figlio Isal, ormai adolescente e pronto a compiere le sue scelte

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Pubblicato: 26 Settembre 2024 22:12

Vanessa Incontrada, attrice e conduttrice ma anche mamma. Ospite del podcast di Malcolm Pagani Dicono di te, ha regalato ai suoi tanti fan una bella chiacchierata che prende le mosse dalla sua infanzia, trascorsa a Barcellona insieme ai genitori in un quartiere difficile. Non è mai stata una vita tutta rose e fiori, ma proprio da quella ha tratto molti insegnamenti, gli stessi che cerca di trasmettere al figlio Isal che cresce sempre più in fretta.

Vanessa Incontrada e il rapporto col figlio Isal

Di recente l’abbiamo vista sul palco dei Tim Music Awards al fianco di Carlo Conti. Un evento che ha riscosso molto successo tra il pubblico e che ha confermato ancora una volta le qualità di uno dei volti più amati dello spettacolo. Il lavoro è una parte importante della vita di Vanessa Incontrada, che spesso deve fare i conti con la lontananza da casa e dal figlio Isal, nato dalla lunga relazione con Rossano Laurini.

Mamma Vanessa, però, deve fare i conti anche con un altro aspetto non di poco conto: Isal sta crescendo ed è in una fase della vita, l’adolescenza, ricca di cambiamenti e turbamenti. Tutte le mamme che l’hanno vissuta sanno bene di cosa stiamo parlando. “Sto vivendo male la sua crescita – ha dichiarato ai microfoni di Malcolm Pagani -. Ora ha compiuto sedici anni e fa le sue scelte, le sue uscite. Non posso avere tutto sotto controllo e questa cosa la sto vivendo malissimo. Spero che lui non viva la mia angoscia e la mia paura, è giusto che faccia le sue esperienze. Non volevo che avesse il motorino ma alla fine lo ha preso. Vorrei che questo desiderio di protezione nei suoi confronti non diventi un’ossessione”.

Parole che fanno eco a quanto aveva rivelato in una precedente intervista, quando Isal aveva 14 anni, dei problemi in questa “età difficile”: “Adesso ha il suo mondo, il suo modo di essere, il suo linguaggio. E la ribellione, il ‘so tutto io’. A volte non so se sgridarlo o se è meglio far finta di niente, se devo parlarci o meno. Perché qualsiasi cosa faccia, non va bene”, queste le parole a Vanity Fair.

L’infanzia a Barcellona in un quartiere difficile

Il podcast è stato un’occasione per guardare a ritroso nel tempo, fino a quell’infanzia vissuta a Barcellona in un quartiere difficile. “Sono cresciuta in periferia, vengo dalla periferia tosta di Barcellona. A oggi non è più così, dopo i restauri. Quando vivevo io era diverso, la mia infanzia l’ho passata in un parco vicino casa, su una panchina. Tutti quelli del quartiere si trovavano lì. Quando torno a Barcellona e vado in periferia e trovo le stesse persone, alcuni sono ancora su quella panchina. Io non mi muovevo dal quartiere, non avevo possibilità“.

Poi ha raccontato dei genitori: “Mio padre faceva pupazzi di tela e li vendeva ai mercati – ha spiegato, aggiungendo che attualmente sono proprietari di un negozio -. È di mio padre, che continua a fare anche le bancarelle e io vado quando posso. L’anno scorso mi sono preso tre mesi di pausa per staccare, questo mestiere a volte ti divora. Dopo l’incidente in moto di giugno montavo e smontavo io la bancarella, a me piace stare nel commercio, amo vendere, Sono cresciuta così. (…) Quando i miei genitori lavoravano, dormivo sotto la bancarella. Facevano le notti e io dormivo lì”.