“Sono orgoglioso”. Beppe Fiorello replica alle critiche dopo il Palermo Pride 2022

Beppe Fiorello ha scelto di replicare a tono alle critiche ricevute per aver fatto da "madrino" al Palermo Pride 2022

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Redazione

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“Sono orgoglioso di aver deluso qualcuno”. Sabato 9 luglio, Beppe Fiorello ha preso parte al Palermo Pride 2022 in qualità di madrino. Una decisione che ha fatto “storcere il naso” ad alcuni suoi fan. Per la sua presenza, Fiorello ha ricevuto diversi attacchi e critiche, ma l’attore si è detto orgoglioso e ha messo a tacere qualsiasi accanimento nei suoi confronti, ripetendo che è un dovere partecipare a eventi del genere per sostenere i diritti di tutti.

Beppe Fiorello, la replica agli attacchi dopo il Palermo Pride 2022

“Ho ricevuto un invito gentile, accorato e così appassionato che non ho esitato un attimo a essere qui. Ho accettato perché avevo la voglia di esserci, non si può sempre parlare per sentito dire. Volevo partecipare a un movimento importante che sta lottando da tanto tempo per diritti fondamentali, spesso negati”. Beppe Fiorello, attore di grande talento e fratello di Rosario e Catena, ha spiegato la sua decisione di prendere parte al Palermo Pride 2022 nelle vesti di madrino.

In occasione di un’intervista a La Stampa, Beppe ha spiegato di aver ricevuto diverse critiche e attacchi proprio per questo motivo. “Mi sono sentito dire: “Ma come qualche sera fa eri su Rai Uno a celebrare Padre Pio e poi vai al Pride di Palermo?”. Altri, invece, sono stati più diretti e gli hanno proprio detto: “Ci hai deluso“. Ma Fiorello non si è lasciato scalfire da queste frasi, rispondendo a tono.

Sono molto fiero e orgoglioso di avere deluso qualcuno. Bisogna partecipare fisicamente ai movimenti per i diritti, bisogna esserci fisicamente, per questo sono qui”. Una dichiarazione che non ha lasciato alcun dubbio sulla presa di posizione dell’attore, che oltretutto si è sempre battuto per i diritti di tutti.

L’impegno di Beppe Fiorello per i diritti di tutti

Non è la prima volta che Beppe Fiorello sceglie di condividere la sua opinione sul tema dei diritti LGBTQIA+. In effetti, l’attore, di recente, ha vestito i panni di regista per il film Stranizza d’amuri: il debutto alla regia vede come protagonista la storia di due giovani ragazzi gay di Giarre, Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, che sono stati trovati morti, mano nella mano. La vicenda, nota alla cronaca come “Il delitto di Giarre“, risale al 31 ottobre 1980.

A riguardo, Fiorello ha detto: “Ho sempre avuto rispetto e timore per un mestiere così complicato, difficile e sono molto emozionato soprattutto per la storia che ho deciso di raccontare. Da anni seguo con interesse un delitto accaduto in provincia di Catania alla fine degli anni ’70 e per anni ho pensato che quella storia di un amore senza tempo, mai consumato e per sempre ricordato dovesse diventare un racconto. Mi sono affidato alla mia immaginazione per restituire al pubblico la memoria di quei due ragazzi che hanno pagato un prezzo troppo alto per essersi amati“.

Un sostegno che non si può non ammirare: il concetto di amarsi è molto semplice, ma ancora oggi, purtroppo, nonostante siano passati anni dalla scomparsa di Giorgio Agatino e Antonio, c’è chi vorrebbe negarlo. E fa bene Fiorello a dirsi orgoglioso di aver deluso qualcuno, perché l’amore non va nascosto né contrastato. Solo vissuto.