Raffaella Carrà si racconta: “Volevano fermare il Tuca Tuca”

Dagli esordi al polverone sollevato dal suo più celebre balletto: Raffaella Carrà si racconta e svela i suoi programmi per Natale

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 24 Dicembre 2020 13:03

Poco meno di un mese fa il Guardian l’ha definita l’icona “pop che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso”, ma Raffaella Carrà ha fatto molto di più, ha rivoluzionato il linguaggio televisivo e rotto gli schemi proponendo un nuovo esempio di figura femminile nel mondo dello spettacolo.
In una lunga e bella intervista al settimanale Sette, la conduttrice si racconta proprio partendo dall’omaggio del quotidiano britannico e ripercorre alcuni momenti salienti del suo percorso.

Come quando volevano fermare il Tuca Tuca, quel ballo rimasto nella storia, ma considerato una vera e propria trasgressione per i canoni dell’epoca. “Lo ballai la prima volta con Enzo Paolo Turchi e l’Osservatorio Romano fece pressioni in Rai per stopparlo. Riuscii a riportarlo in tv solo grazie ad Alberto Sordi, a cui nessuno diceva no”, rivela la Carrà, che si era ritrovata coinvolta in quel polverone senza quasi capire come mai avesse attirato così tanto l’attenzione.

“Io mi vestivo così, pantaloni e top corto, senza nessun secondo fine. Ma evidentemente, senza rendermene conto, stavo rompendo gli schemi. Forse perché ballavo in modo libero, forte, comunicavo energia, non una sensualità eccessiva. E dunque è stato più facile far passare un messaggio di libertà. Mentre ballavo non pensavo: guardate come sono brava. Pensavo: dai, venite a far casino con me”, racconta.

E forse proprio per la sua spontaneità mai volgare e la sua esuberanza Raffaella Carrà è sempre stata amata anche e soprattutto dal pubblico femminile. La presentatrice ha rappresentato una fonte di ispirazione per tantissime donne, per la rivoluzione portata dal suo modo di vestire e di porsi, certo, ma non solo.

Se si pensa agli anni in cui è esploso il fenomeno Carrà e si pensa alla sua parabola fino a oggi è evidente come sia sta un vero e proprio modello: una donna emancipata, che non si preoccupa del giudizio altrui, che tira dritto per la sua strada e che ama il suo lavoro e ci si dedica con tutta se stessa.

“Posso dire che Lucia Bosé ha raccontato che il giorno che sono entrata a Madrid – era il 1975, era appena morto Francisco Franco – presentandomi in televisione ho dato la sveglia alle donne spagnole che hanno ripreso a credere il loro stesse”, afferma.

La conduttrice ha inoltre raccontato a Sette, di non aver vissuto bene questo 2020, perlomeno non con il suo solito ottimismo e con la sua carica contagiosa: “Ho vissuto i primi mesi del lockdown a Porto Santo Stefano (Argentario), avevo il giardino, passeggiavo, facevo la spesa e vedevo il mare. Sono stata privilegiata. Ora sono a Roma e soffro di più”.

Anche per Raffaella Carrà, infatti, sarà un Natale sobrio e decisamente più intimo. L’icona della tv italiana ha rivelato che probabilmente lo trascorrerà con Sergio Iapino, suo ex compagno, ora caro amico e regista di molti dei suoi programmi: “Mio nipote non potrà venire dalle Marche, mia nipote sta in Irlanda. Forse lo trascorrerò con Sergio, che sta a Roma”.