Paolo Taviani, è morto il regista vincitore della Palma d’oro a Cannes

Si è spento a Roma Paolo Taviani, il regista aveva 92 anni

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Giusy Donato

Lifestyle Editor

Ama scrivere e comunicare emozioni e punti di vista. È laureata in "Lingue e letterature straniere", ma da anni è nel mondo della scrittura.

Il mondo del cinema italiano è stato colpito, nella giornata del 29 febbraio 2024, da una brutta notizia. Si è spento, infatti, Paolo Taviani, regista che ha saputo appassionare il pubblico con pellicole di vario genere, tutte capaci di mandare un messaggio ai fruitori. Il volto del cinema italiano aveva 92 anni ed è morto a Roma, accanto ai suoi affetti più cari, la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina.

Paolo Taviani è morto a Roma a 92 anni

Paolo Taviani ci ha lasciato nella giornata di giovedì 29 febbraio 2024, intorno alle ore 18 a Roma, la città in cui viveva con la moglie. Il regista si trovava nella clinica villa Pia a causa di una malattia, che l’aveva colpito. La cerimonia funebre in suo onore verrà celebrata con rito laico al Campidoglio, lunedì 4 marzo dalle 10 alle 13, come riportato da Il Messaggero.

Il regista è noto agli appassionati per la sua carriera cinematografica in coppia con il fratello. Paolo Taviani, infatti, portava avanti la sua professione insieme al fratello Vittorio, più grande di lui di due anni. I due professionisti del cinema sono noti proprio come una coppia di artisti dello spettacolo italiano, i fratelli Taviani.

La coppia di registi, infatti, ha girato numerosissimi film e il loro stile di regia non è distinguibile nelle produzioni, create da entrambi. La loro sintonia era tale, quindi, che in una produzione cinematografica non si possono stabilire le scene girate da Paolo Taviani da quelle su cui ha lavorato Vittorio Taviani.

La carriera di Paolo Taviani

Il regista toscano ha cominciato la sua proficua carriera in coppia, come sempre, con il fratello, con dei documentari, dopo una formazione nei cineclub. Tra questi anche San Miniato luglio ‘44, in cui ci fu la partecipazione anche di Cesare Zavattini, che si è incaricato della sceneggiatura. L’Italia non è un paese povero, invece, fu creato dai due registi fratelli, insieme a Joris Ivens. Alcune delle loro prime produzioni cinematografiche seguono lo stile del neorealismo. Tra queste Un uomo da bruciare del 1962, diretto insieme a Valentino Orsini. Il film in questione raccontava la vita di una vittima della mafia, il sindacalista Salvatore Carnevale.

Le produzioni seguenti trattano, invece, di argomenti rilevanti a livello sociale, come il divorzio protagonista del film I fuorilegge del matrimonio. I sovversivi del 1967, invece, racconta le rivolte sociali del 1968. La produzione del periodo che li fa notare di più a livello internazionale è, però, Sotto il segno dello scorpione. 

Dopo altre produzioni che trattano temi storici e letterari, i fratelli Taviani vincono la Palma d’oro al Festival di Cannes con Padre padrone, pubblicato nel 1977. Il periodo nazista, invece, è al centro di La notte di San Lorenzo, che viene omaggiato, nello stesso festival dal premio della giuria. Al centro della trama la strage che ha luogo in un paesino toscano a opera dei nazisti. In seguito i fratelli Taviani cominciarono a creare degli adattamenti cinematografici da grandi capolavori della letteratura, tra questi: Novelle per un anno di Luigi Pirandello, Il sole anche di notte di Tolstoj e Le affinità elettive di Goethe.