È uno dei fotografi più famosi al mondo, maestro di scatti provocatori, dall’impatto emotivo immenso noti come shockvertising. Con un’intervista, Oliviero Toscani ha parlato per la prima volta della malattia di cui è affetto, l’amiloidosi. Non sa quanto tempo gli resta, ma “vivere così” non gli interessa: in un anno, ha perso 40 chili.
Oliviero Toscani, la malattia incurabile: ha l’amiloidosi
Il giorno prima di scoprire la diagnosi, si “sentiva un trentenne”. E quando hai vissuto una vita al massimo come quella di Oliviero Toscani, l’età è solo un numero, perché contano altre cose. Con un’intervista al Corriere della Sera, il fotografo 82enne ha parlato della malattia incurabile, l’amiloidosi. Non c’è cura, ma non ha paura di morire. A giugno del 2023, si è svegliato con le gambe gonfie: da lì le difficoltà a camminare, la visita all’ospedale, la diagnosi di un problema al cuore. E poi la scoperta di avere l’amiloidosi.
“Le proteine si depositano su certi punti vitali e bloccano il corpo. E si muore. Non c’è cura”, parole crude, schiette. Oggi si è sottoposto a una cura sperimentale, “faccio da cavia”, ha detto Toscani. Quando a ottobre ha contratto il Covid e una polmonite virale, è “morto per qualche minuto”: “Ricordo una cosa astratta di colori un po’ psichedelici”. Nel corso dell’ultimo anno, da quando gli è stata diagnosticata l’amiloidosi, ha perso circa 40 chili.
Come sta oggi
Vive nella “tana del lupo”, una dependance nella Maremma Toscana: lì dove ci sono i ricordi di una vita, poster introvabili, foto con i giganti della musica e della politica, quegli oggetti accumulati in un’esistenza di lavoro, di amicizie, di eccellenza. E le memorie passate convivono con la malattia: in una stanza, fa sapere il Corriere, sono presenti il tapis roulant, la cyclette, il lettino per la fisioterapia. Ogni giorno, al mattino e al pomeriggio, Toscani si sottopone alla fisioterapia. Cammina con le stampelle e sul petto c’è il pacemaker.
Il rapporto con i figli
Si è liberato di tutto: vuole essere ricordato per l’insieme, per il lavoro che ha svolto, l’impegno e la passione che ci ha messo. Ma non ha paura di morire, avendo “vissuto troppo e troppo bene, sono viziatissimo. Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero”. Al suo fianco c’è la moglie Kirsti, che “è entrata in crisi” da quando ha saputo della malattia incurabile.
Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Oliviero Toscani nel corso della sua vita, ha avuto i figli Alexandre, Olivia, Sabina, Rocco, Lola e Ali e 16 nipoti. Che non lo hanno lasciato da solo, nemmeno Olivia che lo ha visto due volte da quando ha saputo della malattia. Al Corriere aveva indirizzato una lettera molto dura al padre. “Olivia è in rotta con tutta la famiglia: la sera ti dice ti voglio bene e il giorno dopo ti manda una mail feroce”. Nonostante tutto, nonostante la malattia e le difficoltà insorte nell’ultimo periodo, Toscani si sente un privilegiato, ma la sua nuova vita non gli interessa. “Certo che vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato, lo conosco da quando era un ragazzo. Ogni tanto mi vien voglia”.