Naomi Campbell sospesa, i soldi della beneficenza spesi in oggetti di lusso

Naomi Campbell finisce sotto la lente di ingrandimento dell'authority: dove sarebbero finiti davvero i soldi ricevuti per beneficenza

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Martina Dessì

Lifestyle Specialist

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Naomi Campbell, super modella conosciuta in tutto il mondo, finisce al centro di una bufera mediatica e giudiziaria a causa di gravi accuse legate all’uso improprio di fondi destinati a scopi benefici. La vicenda riguarda l’organizzazione Fashion for Relief, un ente di beneficenza che la stessa Campbell aveva fondato e promosso per raccogliere fondi a favore di cause umanitarie, sfruttando il potere e l’influenza dell’industria della moda. Tuttavia, un’indagine della Charity Commission, l’ente indipendente che supervisiona le organizzazioni nel Regno Unito, ha portato alla luce gravi irregolarità nella gestione dei fondi, gettando ombre sulla reputazione dell’ex modella e mettendo in discussione la trasparenza e l’integrità del suo operato.

L’uso improprio di fondi

L’indagine ha rivelato che una parte consistente dei fondi raccolti da Fashion for Relief non è stata destinata agli scopi caritativi per cui era stata originariamente concepita. La Charity Commission ha infatti accertato che, tra il 2016 e il 2022, una somma di 345.000 sterline è stata utilizzata per spese personali, lussuosi soggiorni in hotel a cinque stelle e trattamenti in spa di alto livello. A destare particolare scalpore è stato l’uso dei fondi per saldare spese quotidiane di Naomi Campbell e delle altre trustee coinvolte, come la sicurezza privata, sigarette e altre spese non in linea con lo scopo dell’organizzazione benefica. Questi fondi, invece di andare a sostegno di progetti umanitari, sono stati utilizzati per coprire interessi privati, sollevando serie questioni etiche sulla gestione delle donazioni.

La questione centrale sarebbe proprio la mancata destinazione di una parte significativa delle donazioni agli scopi benefici. La Fashion for Relief era stata creata per aiutare persone bisognose, ma l’inchiesta ha dimostrato che gran parte dei fondi non ha mai raggiunto i destinatari previsti. Questo aspetto ha suscitato un’indignazione diffusa, poiché coloro che avevano donato denaro si aspettavano che i loro contributi venissero impiegati per cause nobili, non per pagare spese di lusso. La Charity Commission ha certificato ufficialmente che vi è stata una malversazione delle risorse, confermando così le accuse di abuso di fondi.

Cos’è accaduto e perché sono stati sospesi

Come risultato dell’inchiesta, Naomi Campbell è stata formalmente sospesa dal mondo delle organizzazioni caritative britanniche. La Charity Commission ha preso provvedimenti severi per garantire che tali abusi non si ripetano in futuro, vietando a Campbell di partecipare a nuove iniziative benefiche nel Regno Unito. È una decisione senza precedenti che mette in evidenza la serietà delle accuse e la determinazione dell’autorità di regolamentazione nel tutelare l’integrità del settore benefico.

Nel corso dell’indagine, sono state recuperate 345.000 sterline che erano state utilizzate impropriamente, e ulteriori 98.000 sterline sono state messe al sicuro in extremis. Questo recupero parziale dei fondi non elimina tuttavia il danno d’immagine subito dalla Campbell e dalla sua organizzazione. L’opinione pubblica è rimasta inoltre stupita dall’entità delle malversazioni, e la vicenda ha sollevato domande più ampie sulla trasparenza e sull’affidabilità delle organizzazioni benefiche legate a personaggi di rilievo.

Le implicazioni a lungo termine per Naomi Campbell

Questo scandalo rappresenta un duro colpo per la reputazione di Naomi Campbell, che negli anni si era costruita un’immagine non solo come icona di stile, ma anche come attivista impegnata in cause sociali. La Fashion for Relief aveva infatti ottenuto un ampio riconoscimento nel mondo della moda, attirando celebrità e influenti figure del settore, ma ora le sue basi etiche sono state messe seriamente in discussione. Campbell si trova così a dover affrontare non solo le conseguenze legali e finanziarie, ma anche un’importante crisi di reputazione, che potrebbe compromettere il suo futuro in ambito filantropico.

La vicenda di Naomi Campbell e Fashion for Relief solleva importanti questioni sulla gestione e la trasparenza delle organizzazioni benefiche legate a figure pubbliche. Nonostante la possibilità di recuperare parte dei fondi utilizzati in modo improprio, lo scandalo ha scosso profondamente il settore della beneficenza e ha messo in luce i rischi che si corrono quando i fondi vengono gestiti senza adeguati controlli. Per Naomi Campbell, questa sospensione rappresenta un momento di svolta, che potrebbe segnare la fine del suo coinvolgimento nel mondo delle charity, lasciando dietro di sé una lunga scia di polemiche e delusioni.