Eleonora Brigliadori non parteciperà a Pechino Express. Ad annunciarlo in un post è la Rai, che ha deciso di intervenire dopo le frasi shock dell’ex conduttrice su Nadia Toffa.
Tutto era iniziato qualche giorno fa, quando la Brigliadori, da tempo sostenitrice del metodo Hamer, che promuove l’auto-guarigione dai tumori ed è contro la chemioterapia, aveva risposto al commento di un utente su Facebook. “Chi è causa del suo mal pianga se stesso – aveva scritto facendo riferimento al male contro cui sta combattendo l’inviata delle Iene – . Il destino mostra le false teorie nella vita e dove la salute scompare la falsità avanza”. Circa due anni fa Nadia Toffa, che oggi sta coraggiosamente lottando per sconfiggere il cancro, era stata aggredita dalla showgirl durante un servizio per il programma di Italia Uno.
Le sue parole nei confronti della giornalista sono state condannate dal web, ma soprattutto da viale Mazzini, che ha deciso di estrometterla dal cast di Pechino Express “a seguito delle dichiarazioni recentemente rese sul web”. Secondo i dirigenti Rai infatti il comportamento della Brigliadori si è rivelato “in evidente contrasto con la missione e i valori di servizio pubblico della Rai, con il codice etico aziendale e con la linea editoriale della Rete”.
Poco prima Eleonora Brigliadori aveva provato a smorzare i toni, pubblicando un post su Facebook in merito alla sua partecipazione a Pechino Express. “Nonostante le violente polemiche che si sono scatenate sul Web – aveva scritto sul suo profilo -, da qualche giorno a questa parte, e che sono totalmente inappropriate ed infondate, comunico che mi presenterò regolarmente e contrattualmente, insieme a mio figlio Gabriele, nel luogo prefissato e comunicatoci, già da tempo, quale punto di raduno per la partenza del programma televisivo Pechino Express”.
“Nel corso del programma stesso – aveva concluso – avrò modo di chiarire che non ho inteso offendere nessuno ma esprimere il mio parere, ben conosciuto, per altro, su di una materia così delicata”. A quanto pare però il post non è bastato a convincere la Rai a concederle una seconda possibilità.