Lo sconcerto generato dalle recenti dichiarazioni di Diego Dalla Palma non accenna a placarsi. L’artista, da sempre abituato a porsi con grande sincerità, ha rivelato di aver programmato la propria morte prima degli ottant’anni, accendendo un dibattito complesso, in cui intervengono temi etici, spirituali e soprattutto emotivi. Una presa di posizione forte, che ha inevitabilmente attirato critiche, giudizi e reazioni da più parti, come lui stesso ha raccontato: “Indipendentemente da Silvia Toffanin, non avrei mai pensato di essere così incompreso. Sono scioccato”.
Lo scontro con Silvia Toffanin
Tra i momenti più discussi di questa vicenda, vi è il confronto avvenuto a Verissimo, in cui la conduttrice Silvia Toffanin non ha nascosto il proprio dissenso, manifestandolo con una partecipazione emotiva diversa da quella cui siamo abituati ad assistere. Quel confronto, improvvisamente più acceso rispetto ai toni abituali della trasmissione, ha immediatamente attirato l’attenzione del pubblico, di solito alimentato con confronti più pacati.
Eppure, a distanza di pochi giorni, Diego Dalla Palma ha scelto di riportare la discussione su un piano più intimo, spiegando ancora le sue ragioni. In un’intervista rilasciata a Fanpage, ha chiarito di non aver provato alcuna ostilità nei confronti della conduttrice: “Non mi ha infastidito. Ha avuto la reazione di una persona che non ha ancora elaborato un lutto. Mi ha detto quelle cose in modo garbato, non mi hanno offeso le sue parole“.
Un passaggio che rovescia completamente l’interpretazione del presunto “scontro” televisivo. L’artista, infatti, non solo non si è sentito attaccato, ma ha interpretato le parole di Toffanin come l’espressione di un dolore ancora vivo. “Ho sentito che mi parlava come una figlia. Il suo dolore per la perdita della madre è enorme, quindi mi ha fatto tenerezza“.
Le parole su Silvia Toffanin
Dalla Palma sottolinea come l’affetto, la buona fede e la sensibilità della conduttrice non siano mai stati in discussione. Riconosce in lei una sorta di protezione istintiva, tipica di chi vede minacciato un valore fondamentale come la vita stessa: “È giovane, ha ancora il dolore per la perdita della mamma, ha la piacevolezza della famiglia, dei sentimenti”.
L’unico rimpianto, racconta, riguarda la possibilità mancata di approfondire le ragioni più spirituali che sostengono la sua visione, e che – a suo dire – lo rendono sereno. Un aspetto che, nelle sue intenzioni, avrebbe permesso di capire meglio la complessità del suo pensiero, evitando fraintendimenti rispetto a un argomento ancora molto delicato.
Nel frattempo, però, l’artista continua a fare i conti con un’ondata di critiche spesso violente, a tratti persino aggressive. “C’è chi mi dice ‘meriti di morire’, chi mi dice ‘Dio non vuole’, oppure che ‘di là non ci sarà niente’. Sono allibito”. Un clima che lo ha spinto a interrogarsi sulle ragioni di tanta indignazione: “Perché vi preoccupate così tanto? Perché vi indignate o mi ferite se io sono contento e tranquillo?”.
Il caso sollevato da Dalla Palma – di cui si è recentemente parlato a seguito della morte delle Gemelle Kessler – resta comunque delicato e complesso, ma il suo tentativo di riportare il confronto su un terreno di ascolto reciproco, senza scontri né accuse, è più un invito: quello di trasformare un tema controverso in un’occasione di riflessione per il futuro.
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