Costantino Vitagliano sta affrontando da circa un anno una fase della vita piuttosto complicata, quella che lo ha costretto a prendere atto di avere una malattia, ricalibrando così ogni cosa. L’ospedale è diventato un luogo per lui fin troppo familiare eppure, nonostante tutto, riesce a mantenere un equilibrio e si dedica al suo lavoro, ai suoi hobby e soprattutto alla persona per lui più importante: la figlia Ayla. Come se i problemi di salute non bastassero, il tronista per antonomasia si è ritrovato ad affrontare commenti sui social che mettono in discussione la malattia stessa, insinuando che sia solo un’invenzione.
Costantino Vitagliano contro gli odiatori social
“La gente continua dire che la mia malattia non esiste e che l’ho inventata per farmi pubblicità”, ha detto in un’intervista rilasciata al settimanale DiPiù. Costantino Vitagliano non ci sta ed è per questa ragione che ha deciso di chiarire una volta e per tutte quanto si vocifera attorno alla sua malattia. “Sono offeso, indignato – ha aggiunto -. Sulla salute non si scherza e io sto male davvero: metterlo in dubbio è un atto vile. Tanto più che non ho bisogno di menzogne per avere visibilità”.
Anche di fronte alla malattia c’è chi sostiene che possa essere una scusa per far parlare di sé. L’ex tronista di Maria De Filippi riceve spesso commenti incentrati proprio su questo punto, parole che lo hanno ferito e che lo hanno spinto a valutare la possibilità di ricorrere alle vie legali contro quegli odiatori seriali che a suo dire agiscono unicamente “per invidia”.
La diagnosi e la convivenza con la malattia
“Non auguro a nessuno, neppure al mio peggior nemico, quello che sto passando a causa della malattia che mi affligge”, ha detto senza mezzi termini nell’intervista, parole che fanno eco a quelle pronunciate in altre occasioni, come l’intervista a La Volta Buona da Caterina Balivo o quella a Verissimo da Silvia Toffanin.
Vitagliano ha ricevuto la diagnosi circa un anno fa. Recatosi in ospedale per via di uno strano dolore allo sterno, i medici gli hanno subito consigliato di fare un’ecografia e a quel punto ha scoperto qualcosa di inaspettato: c’era una massa all’aorta, cosa che ha richiesto l’immediato ricovero. Mai avrebbe pensato di finire nel reparto di chirurgia oncologica: “Ho sentito il sangue gelarsi. Ero convinto di avere un tumore, anche se i medici erano cauti”, ha spiegato.
Non si trattava di tumore e, dopo quasi 30 giorni tra controlli ed esami specifici, ha scoperto di avere una rara malattia autoimmune: “Una patologia che porta il sistema immunitario ad alimentarla, anziché a combatterla. Non ha nemmeno un nome, le cause sono sconosciute e non esistono cure specifiche, ma solo sperimentali. ‘La sua vita non sarà più la stessa’, mi hanno detto i medici, prima di dimettermi”. E, in effetti, così è stato perché non esiste una vera e propria cura e l’unica cosa possibile è seguire un trattamento, recandosi regolarmente in ospedale in modo tale da monitorare costantemente le sue condizioni di salute e poter agire in tempo quando sia necessario.