Angelo Duro, chi è il comico accusato di evasione: la discussa partecipazione a Sanremo

Angelo Duro, il comico sopra le righe che divide il pubblico tra monologhi provocatori e presunte evasioni

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Aggiornato: 6 Giugno 2025 17:35

Angelo Duro è un comico che, nel bene o nel male, non passa mai inosservato: con la sua ironia pungente e battute spesso sopra le righe, ha costruito una carriera che spazia dalla televisione al teatro fino al cinema.

La sua partecipazione a Sanremo 2023 ha diviso il pubblico: da una parte chi ha apprezzato la sua schiettezza, dall’altra chi si è infastidito per la sua provocazione. Ma le polemiche non si sono fermate lì: Duro è finito anche al centro di un’indagine per presunte irregolarità fiscali, aggiungendo un nuovo motivo di discussione attorno a una figura già di per sé molto controversa.

Chi è Angelo Duro

Angelo Duro nasce a Palermo nel 1982, e come tanti comici della sua generazione si trova a rincorrere un posto nel mondo dello spettacolo. Il primo ruolo importante arriva nel 2010, quando Davide Parenti lo nota e gli propone un posto a Le Iene.

Proprio lì inizia a farsi conoscere con Nuccio Vip e Il cantante senza pubblico con un tipo di ironia sopra le righe che, agli occhi degli spettatori, lo rende diverso da altri comici: ed è proprio quella differenza che diventa la sua firma.

Duro però non si accontenta del personaggio televisivo: a un certo punto capisce che vuole fare le cose a modo suo e, nel 2016, debutta sul grande schermo con il film Tiramisù diretto da Fabio De Luigi.

Nello stesso periodo decide di puntare sul teatro. Inizia a scrivere monologhi e nel 2017 porta in scena Perché mi stai guardando? seguito poi dalla pubblicazione del libro Il piano B e da spettacoli come Da vivo, Sono cambiato e il più recente Ho tre belle notizie. Nel 2025 esce anche Io sono la fine del mondo, primo film da protagonista.

Angelo Duro, la partecipazione a Sanremo

Angelo Duro non è un comico per tutti. E, forse, non vuole esserlo: ci costruisce sopra tutta la sua identità. I suoi monologhi, pieni di battute scorrette, provocazioni esplicite e scomode fanno spesso infuriare una parte del pubblico.

Non cerca di piacere, non ammorbidisce i toni, non chiede scusa e si dimostra un personaggio che divide. Impossibile non ricordarlo a Sanremo 2023: ospite di Amadeus, il comico aveva portato all’Ariston un monologo provocatorio che aveva generato discussione: da una parte coloro che hanno apprezzato la sua indole provocatoria e trasgressiva, dall’altra una porzione di pubblico che, francamente, non sentiva il bisogno né di constatare la sua assenza di tatuaggi (dimostrata da un denudamento sul palco) né di ascoltare le sue riflessioni colorite.

Angelo Duro e l’accusa di evasione

Il 2023, nonostante le critiche, è stato comunque un anno molto proficuo per il comico: un periodo di successi e, ovviamente, traguardi professionali ed economici che, nel 2025, potrebbero costargli cari.

Angelo duro è infatti finito al centro di un’indagine della procura di Roma per presunte irregolarità fiscali dopo che un controllo sulla sua attività economica avrebbe fatto emergere una gestione non proprio trasparente: dopo quell’anno molto redditizio, Duro avrebbe aperto una società per continuare a beneficiare del regime fiscale forfettario, più leggero rispetto a quello ordinario. Una scelta che, secondo l’accusa, avrebbe ridotto la sua tassazione di circa 150mila euro.

La replica è arrivata puntuale: “Non ho mai fatto beneficenza in vita mia. E mai la farò – ha scritto sul suo profilo Instagram – Ma la beneficenza allo Stato sì. L’ho sempre fatta. Quindi, questa notizia delle 150 mila euro purtroppo è falsa. Vi pare che mi metto ad evadere per una cifra così ridicola? Per chi mi avete preso. Per un pezzente. Da anni che mi vanto del mio successo. Della mia stronzaggine. Dei miei incassi milionari al cinema. Uno come me se dovesse evadere, lo farebbe alla grande“.

Al momento, l’inchiesta è formalmente a carico di ignoti e toccherà ai magistrati stabilire se si sia trattato di un tentativo di elusione o di una mossa maldestra.