Ci sono icone della letteratura in grado di far risuonare il nostro animo. Una questione di talento, una questione di studio, una questione di penna. Alice Munro aveva questo e molto altro: una sensibilità peculiare, pronta a scavare nelle pieghe dei suoi lettori. Ci lascia a 92 anni la scrittrice Premio Nobel per la Letteratura nel 2013. A renderlo noto il quotidiano Globe and Mail citando le parole dei familiari. Una vita costellata di successi, che nell’ultimo decennio si era dovuta piegare a una brutta forma di demenza.
Chi era Alice Munro
Alice Munro era nata a Wingham, nell’Ontario, il 10 luglio 1931. Il suo nome da nubile era in realtà Alice Laidlaw ma ha sempre firmato i propri libri usando il cognome del suo primo marito James Munro. La scrittrice è morta nella sua casa di Port Hope nell’Ontario, circondata dall’affetto della sua famiglia. Il suo nome è noto al grande pubblico soprattutto perché fu la prima canadese a vincere il Nobel per la Letteratura, nel 2013, ma il suo talento le ha valso, a ragione, la nomea di “maestra del racconto breve contemporaneo” (come la definì l’Accademia svedese che decise di premiarla).
Una narrativa breve, incisiva, dal tratto nostalgico e dalle atmosfere intricate. Una capacità, la sua, di racchiudere in poche parole interi mondi e prospettive o, per citare la giuria del Nobel, di “racchiudere in poche pagine l’intera complessità epica del romanzo”. E’ stata avvicinata per la sua maestria a scrivere racconti a Anton Checov e John Cheever. Impareggiabile nel catturare i dettagli e nel rendere ogni vita, a suo modo, degna di nota e interessante.
Fu proprio nel 2013, nell’anno del Nobel, che diede il suo addio alla letteratura. Il primo racconto risaliva al 1950 mentre era studentessa alla University of Western Ontario. Si intitolava The Dimension of Shadow. Pubblicò poi La danza delle ombre felici nel 1968. Vinse anche il Man Booker Prize.
I libri indimenticabili di Alice Munro
Sono tanti gli scritti di Alice Munro. Libri che sono raccolte di racconti, tanti, brevi, ma con uno stile unico e imbattuto. Vera Regina del racconto breve, Alice Munro sapeva come prendere per la gola i suoi lettori, toccando temi quotidiani, ma per niente banali. Il desiderio, l’eros, il sesso, l’invecchiamento, il conflitto morale. Nei suoi lavori c’è tutto. I paesaggi erano quelli dei villaggi e delle fattorie della campagna canadese. Il tocco in più? Un umorismo a volte tetro, mai esagerato, sempre tagliente.
Nel 2003 pubblicò una raccolta di racconti che rappresenta la cartina Tornasole del suo stile: Nemico, amico amante… . Qui ci narra, in una manciata di esistenze, come avvenimenti inattesi o particolari dimenticati possano essere determinanti nel corso delle cose. Una cameriera dai capelli rossi, nuova arrivata in una vecchia dimora, viene per caso coinvolta nello scherzo di una ragazzina. Una studentessa universitaria si reca per la prima volta in visita a un’anziana zia e, riconoscendo un mobile di famiglia, scopre un segreto di cui non era a conoscenza. Una paziente giovane e in fin di vita trova un’inaspettata speranza di proiettarsi nel futuro. Una donna ricorda un amore brevissimo e che tuttavia ha modificato per sempre il suo vivere.
Alice Munro è stata icona di un genere narrativo che spesso viene trascurato. Ma la sua capacità di caratterizzazione dei personaggi è stata sempre celebrata dalla critica. L’ultima raccolta pubblicata in Italia è stata Uscirne vivi, nel 2016. “Dear life”, cara vita… Il titolo originale della tredicesima raccolta di storie di Alice Munro sembra la consueta formula epistolare di un pacificato congedo. Ma ha anche, nel contesto narrativo e nell’espressione idiomatica da cui proviene, il senso di un pericolo appena scampato. Scrivere alla vita, dunque, per uscirne vivi.
In Italia, Munro è stata ha pubblicata da Einaudi: “Il sogno di mia madre “(2001), “In fuga” (2004), “Il percorso dell’amore” (2005), “La vista da Castle Rock” (2007), “Segreti svelati” (2008), “Le lune di Giove” (2008), “Troppa felicità” (2011), “Chi ti credi di essere?” (2012), “Scherzi del destino” (2013), “Danza delle ombre felici” (2013), “Lasciarsi andare” (2014), “Amica della mia giovinezza” (2015), “”Mobili di famiglia” (2016), “Una cosa che volevo dirti da un pò” (2016) e “La vita delle ragazze e delle donne” (2018).