Morto Akira Toriyama, chi era il creatore di Dragon Ball che smise di disegnare

Il maestro dei manga aveva 68 anni ed è morto improvvisamente il 1° marzo: Akira Toriyama aveva creato il mito di "Dragon Ball"

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Martina Dessì

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Akira Toriyama è morto. Il maestro dei manga, e papà del mitico Dragon Ball, è venuto a mancare il 1° marzo a seguito di un ematoma subdurale acuto che non gli avrebbe lasciato scampo. La notizia è stata data a distanza di giorni con un comunicato ufficiale comparso sul sito di Dragon Ball, mentre i funerali si sono già svolti in forma privata.

Chi era Akira Toriyama

Il creatore di Dragon Ball nasce a Nagoya, nella prefettura di Aichi, il 5 aprile 1955. Rimane attratto dal disegno fin da giovanissimo e, già da allievo elementare, inizia a imprimere i suoi primi tratti. A spingerlo verso questa carriera sarebbe stata la visione de La carica dei 101 e, subito dopo, grazie a un’illustrazione del cartone animato della Disney, vince un premio di arte locale. Da qui la decisione di iscriversi a una delle scuole più prestigiose di disegno industriale di Tokyo, la Prefectural Industrial High School dove si diploma nel 1974. Diventa quindi progettista di poster per l’industria di Nagoya che però limita la sua arte.

Si dimette dopo due anni e comincia a disegnare manga ma l’inizio non è facile. Propone quindi un suo lavoro a un concorso per dilettanti di Weekly Shōnen Jump per provare a vincere un premio in denaro che manca ma che gli permette di conoscere Kazuhiko Torishima, che diventa successivamente il suo editore. Akira Toriyama non si ferma e insiste nel desiderio di proseguire la sua carriera di mangaka. Torna perciò al concorso Wonder Island vincendo il primo premio e la pubblicazione. Inizia il suo lavoro con Shōnen Jump.

Gli anni del successo

Il successo ottenuto vale un contratto decennale con la Shūeisha. Nascono così 4 fumetti: Wonder Island, il suo seguito Wonder Island II, Today’s Highlight Island e Tomato Police Woman, per i quali si occupa sia dei testi che delle illustrazioni. I suoi disegni fanno presto il giro del mondo con la serializzazione su Jump della storia comica Dr. Slump, che inizialmente era stata pensata come una mini serie di quattro capitoli poi arrivata a contare 18 volumi tankōbon, pubblicati dal 1980 al 1984. Nel 1981 vince lo Shogakukan Manga Award. La serie anime ispirata a Dr. Slump va in onda su Fuji Television fino al 1986 e torna sugli schermi con un remake dal 1997 al 1999. Con Dragon Boy e The Adventure of Tongpoo inizia l’avventura di Dragon Ball.

Il primo capitolo esce nel numero 51 di Shōnen Jump del 1984, diventando rapidamente la sua serie più popolare. Con 159 milioni di copie vendute è la seconda serie più venduta del Giappone dopo One Piece. L’opera va avanti per 11 anni, concludendosi nel 1995 con 519 capitoli raccolti in 42 tankōbon. Il manga viene poi adattato da diverse serie anime, film, OAV e videogiochi. Un vero e proprio fenomeno dentro e fuori dal Giappone che però lo spinge a lasciare la serializzazione del manga per dedicarsi ad altro, nonostante i continui scontri con la casa editrice: lui stesso aveva dichiarato di aver faticato a disegnare gli ultimi combattimenti della serie.

Perché smise di disegnare manga

La sua carriera continua anche dopo la fine di Dragon Ball, con vari remake e spin-off anche di Dr. Slump, ma i suoi disegni si interrompono circa 20 anni fa e per un motivo decisamente curioso. Akira Toriyama aveva infatti perso il suo portapennino, quello con il quale aveva iniziato a disegnare a 14 anni e che gli avrebbe consentito una presa più comoda.

A raccontarlo era stato lui stesso, in occasione della presentazione del film basato sul suo manga Sand Land: “Dopo aver terminato tutti gli episodi, ho perso il mio amato portapennino in legno che usavo da prima del mio esordio. Era diventato familiare alla mia mano nel corso del tempo, intagliato e levigato con il coltello e la carta vetrata. Ho comprato un nuovo portapennino e ho provato ad affinarlo in un modo o nell’altro, ma non mi sentivo a mio agio. Da allora, l’ho usato come scusa per non disegnare quasi più nessun manga“.