Taylor Swift, qual è la vera storia di Ofelia

The Fate of Ophelia si ispira alla storia dell'Ofelia di Amleto, con una Taylor Swift (già da record) salvata dal fidanzato Travis Kelce

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Martina Dessì

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Taylor Swift non smette di sorprendere. Con The Life of a Showgirl, il suo nuovo album, la cantautrice statunitense si conferma la numero uno del suo tempo, trasformando il brano d’apertura del disco nel più ascoltato di sempre in un solo giorno. The Fate of Ophelia è il singolo scelto per lanciare l’uscita e porta nel titolo un richiamo diretto all’Amleto di Shakespeare. Non è la prima volta che Swift attinge all’immaginario del drammaturgo inglese, ma qui la connessione appare più complessa: da un lato, il testo sembra alludere alla relazione con Travis Kelce, star del football americano, dall’altro rievoca una delle figure più enigmatiche e tragiche della letteratura occidentale. Il video ufficiale sarà presentato all’interno di The Official Release Party of a Showgirl, un progetto cinematografico che accompagnerà l’ascoltatore attraverso ogni traccia dell’album, quasi fosse una lettura commentata.

La vera storia di Ofelia

Ma chi è davvero Ofelia? Nella tragedia shakespeariana, figlia di Polonio e sorella di Laerte, è una giovane aristocratica che vive a corte per la posizione del padre, consigliere del Re. Non appartiene alla Famiglia Reale, e proprio per questo la sua condizione è segnata da una fragilità sociale che si riflette nella sua vicenda personale. Ofelia è amata da Amleto, ma l’amore si trasforma presto in illusione e inganno: il Principe, fingendosi pazzo per smascherare lo zio Claudio, rinnega i suoi sentimenti e la respinge con crudeltà. La perdita del padre, ucciso da Amleto stesso, la conduce infine alla follia e al suicidio per annegamento.

Questa immagine di donna fragile, schiacciata dagli eventi e incapace di affermare un destino autonomo, ha segnato la ricezione del personaggio per secoli. Eppure, dietro la figura letteraria si nasconde anche un possibile episodio biografico che Shakespeare potrebbe aver conosciuto: nel 1579, a Stratford, una ragazza di nome Katherine Hamlett morì annegata nel fiume Avon. La notizia, registrata negli archivi locali, avrebbe potuto ispirare il drammaturgo adolescente nella costruzione della morte di Ofelia, assente dalle fonti precedenti della storia di Amleto.

La funzione del personaggio

Ofelia non è soltanto vittima degli eventi, ma anche specchio delle tensioni della corte. Polonio la usa come pedina per dimostrare la follia di Amleto; Laerte la ammonisce a non fidarsi delle promesse d’amore del Principe; e Amleto stesso la sacrifica in nome della propria vendetta. Nel celebre episodio in cui restituisce le lettere d’amore, la giovane riceve il colpo che la spinge verso la nevrosi: il rifiuto di Amleto, accompagnato da parole di disprezzo, segna l’inizio della sua discesa nell’abisso.

Il suo monologo finale, frammentato e delirante, è uno dei momenti più intensi dell’opera: una voce spezzata che non cerca più di obbedire, ma libera emozioni represse, presagio della tragedia imminente.

Da Shakespeare a Taylor Swift

Che cosa significa allora per Taylor Swift intitolare una canzone The Fate of Ophelia? Non è un omaggio colto fine a se stesso, ma un gesto di appropriazione simbolica. Ofelia diventa paradigma delle donne costrette al silenzio, manipolate da poteri esterni, travolte da amori ambigui e da obblighi familiari. Rievocarla oggi, in un album che riflette sulla femminilità esposta e spettacolarizzata, significa interrogarsi ancora una volta su come le donne vengano percepite e raccontate.

La pop star americana sembra quindi suggerire una continuità tra il destino di Ofelia e quello di molte figure femminili contemporanee, comprese le artiste stesse: donne osservate, giudicate, celebrate o condannate, spesso private della possibilità di scrivere la propria storia. In questo senso, la scelta di Swift non è nostalgia letteraria, ma un invito a leggere nel mito shakespeariano uno specchio delle fragilità e delle resistenze ancora attuali. Taylor Swift scrive però un finale diverso perché nella sua, di storia, Ofelia si salva: “E se tu non fossi mai venuto a prendermi/forse sarei annegata nella malinconia/avevo giurato fedeltà a me, me stessa e io/un momento prima che tu illuminassi il mio cielo”. E forse, proprio grazie al suo Travis Kelce.