Ci sarà ancora la Rai nel futuro del Festival di Sanremo? Stando alle condizioni attuali, verrebbe da rispondere con un secco “no”. Le cose possono di certo cambiare ma la rottura venutasi a creare mesi fa sembra avviarsi verso un doloroso stato insanabile. Ecco, dunque, l’idea proveniente da viale Mazzini: una kermesse itinerante.
Sanremo itinerante
Sanremo è il festival della canzone italiana e allora perché non sfruttare la kermesse per evidenziare tutte le bellezze del Paese? Nei piani alti della Rai se ne sta discutendo, considerando la rottura tra la rete pubblica e il Comune. Un cambio di rotta decisamente traumatico per pubblico e sponsor ma la deriva pare offrire poche alternative.
Gli ostacoli con l’amministrazione locale sono svariati, tra bandi controversi, pretese e, usando parole d’altri, ricatti. Si è parlato anche della volontà di ottenere una porzione degli introiti di Rai Pubblicità. Un atteggiamento dimentico del fatto che è l’organizzazione a fare il festival, non lo sfondo all’esterno del piccolo teatro Ariston.
La kermesse è sopravvissuta al Covid e, è il caso di dirlo, è facile pensare possa resistere anche a questo scossone, soprattutto perché il pubblico è abituato ad ammirare palco e platea e non la bellezza cittadina (innegabile). Di località fascinose è colma l’Italia e un festival itinerante potrebbe anche far partire una corsa al rialzo per le offerte, considerando come tantissime località vorrebbero vantare gli introiti garantiti da questo evento di caratura globale.
Addio Sanremo, dove si terrà il Festival
Il Festival di Sanremo 2027 potrebbe non celebrarsi a Sanremo (l’edizione 2026 sarebbe al sicuro). Difficile pensare che la nuova città scelta possa dare il nome alla kermesse, che prevedibilmente diventerebbe semplicemente il Festival (della canzone italiana), come da anni viene abbreviato online.
Il Comune vuole un milione di euro in più rispetto al passato, per garantire l’ospitalità, e una fetta degli introiti pubblicitari. Richieste che non tengono conto della necessità di rinnovamento in città, che è decisamente mancante. Promesse mai mantenute, tra un nuovo teatro e migliorie in termini di accoglienza. Incassi e pochi investimenti, dunque.
La proposta itinerante non è l’unica considerata al momento. È stata paventata l’opzione Torino, dove il Festival è nato. Si preferirebbe però una città di mare. Ecco un elenco parziale e tutt’altro che ufficiale:
- Sorrento;
- Viareggio;
- Rimini;
- Senigallia.
Lo sguardo sulla cartina geografica però varia e potrebbe poggiarsi su differenti luoghi, magari in Puglia. Considerando l’imbarazzo della scelta, si sta dunque valutando anche l’ipotesi di una kermesse itinerante, come detto.
Due anni per sede, per poi annunciare quella successiva. Una varietà di sfondi che segue l’esempio dell’Eurofestival. Avrebbe decisamente senso. La speranza, però, è che le prospettive di guadagni non facciano alla musica quanto accaduto con il calcio. Che non si trasferisca il quasi ex Sanremo all’estero, soltanto per inseguire un assegno più cospicuo. Sanremo 2027, la Rai cambia città e pensa a un Festival itinerante